Riporto questo articolo perchè è scritto da una persona demente ed ignorante. Mio parere. Chiaro.
Questo giornalista ha perso la ragione, se mai l'ha avuta.
Scuola alle primarie con 6 / 7 alunni ?
Misurare la temperatura all'entrata ?
Entrate differenziate ?
2 metri e separazioni in plexiglass ?
Ma questo dove vive ? Pervaso dal terrore ?
Probabilmente porta la mascherina quando è in auto da solo.
RIPETO
0 - 9 anni - 4 decessi per gravi patologie pregresse
10 - 19 anni - ZERO DECESSI.
Svegliati. I ragazzihanno avuto quersto virus parainfluenzale ma l'hanno superato
senza problemi, perchè il fisico è forte ed intatto. Milioni di cittadini l'hanno avuto.
E milioni di cittadini sono guariti.
Tra le varie disposizioni annunciate dalla ministra Lucia Azzolina la sera del 16 luglio scorso a In Onda, su La 7,
una sensata e plausibile è stata quella di fare scuola in presenza alle primarie, con gruppi di 6 o 7 bambini alla volta,
in modo da poter evitare eccessive probabilità di un contagio e di poterlo comunque arginare meglio.
Le altre sue disposizioni o proposte sono invece risultate poco verosimili o realizzabili, quando non inspiegabili.
Per la verità, la ministra ha provato a spiegarne alcune ma, almeno così è parso
a molti che lavorano nella scuola da qualche decennio, in maniera maldestra e poco convincente.
Due esempi su tutti:
secondo l’Azzolina dovranno essere le famiglie a misurare la temperatura agli studenti prima di mandarli a scuola.
Il delegare a loro questo compito costituisce infatti a suo avviso un invito ad un’assunzione di responsabilità che non può che far bene in tempi di pandemia.
Può darsi, ma ciò che non convince della sua proposta è che quest’assunzione di responsabilità da parte delle famiglie
possa esentare la scuola dal misurare a sua volta la temperatura, per maggior sicurezza, prima dell’ingresso degli studenti nell’edificio scolastico.
Quando quest’obiezione gli è stata avanzata dai conduttori della trasmissione, David Parenzo e Luca Telese,
la ministra ha risposto che questo creerebbe degli inevitabili assembramenti davanti alle scuole ogni mattina.
Ma non è vero: basterebbe infatti differenziare gli ingressi.
In una scuola superiore, per esempio, si potrebbero far entrare le classi prime alle ore 8
e le successive scaglionate di 5 minuti per evitare qualsiasi ingorgo e qualsiasi assembramento.
Considerando che la temperatura di uno studente può essere misurata in 3 secondi, in un minuto un operatore scolastico può misurarla a 20 studenti.
In 5 minuti la può misurare a 100 studenti; con due operatori si arriva a 200, con tre operatori si potrebbero tranquillamente garantire 300 misurazioni ogni 5 minuti.
Immaginando di essere in una scuola con 1.500 studenti, queste operazioni potrebbero essere eseguite da tre operatori in meno di mezz’ora,
evitando così di doversi affidare al senso di responsabilità del 100 per cento delle famiglie, ipotesi che può denotare solo o un eccesso d’ottimismo o un eccesso di malafede.
L’altra notizia confermata dalla ministra è che, anche grazie all’acquisto dei nuovi banchi a rotelle,
che a suo parere costituiscono un investimento di grande rilievo per la scuola del futuro,
sarà possibile tenere nelle classi gli studenti a un metro di distanza.
Ora, qualsiasi docente che abbia insegnato almeno qualche mese sa perfettamente che gli studenti non sono statue,
e che è assolutamente improbabile che riescano a stare seduti a distanza di un metro per cinque ore al giorno.
Le occasioni per alzarsi, spostarsi, avvicinarsi, scherzare, stufarsi, irritarsi, esasperarsi fino a perdere la distanza in una mattinata potrebbero essere numerose e incontrollabili.
Se ci fosse una distanza di almeno due metri, separazioni in plexiglass e non più di 6 o 7 studenti per classe
ci potrebbero essere maggiori possibilità sia di ridurre il rischio di un eventuale contagio, sia di limitarne la diffusione,
mentre così come la cosa è stata concepita e proposta è pressoché certo che, in caso di seconda ondata dell’epidemia,
la diffusione del virus sarebbe di nuovo estesa e rapida.