OGNI COSA HA LA SUA BELLEZZA, MA NON TUTTI LA VEDONO

Twitter ha deciso che l’ultima minaccia per la società sono i seguaci di QAnon
per cui il gigante dei social media ha cancellato 7.000 account e limita l’accesso ad altri 150.000
in una repressione diffusa di un movimento che crede nella lotta di Trump contro il Deep State.


We’ve been clear that we will take strong enforcement action on behavior that has the potential to lead to offline harm.
In line with this approach, this week we are taking further action on so-called ‘QAnon’ activity across the service.
— Twitter Safety (@TwitterSafety) July 22, 2020



Secondo Twitter QAnon avrebbe violato le normative, ma, in questo caso , abbiamo un intero tema che viene vietato.

Praticamente parlare di QAnon su twitter diventa pericoloso e può portare al ban.


Per chi non fosse informato sulla materia Q o QAnon sono un crescente movimento mondiale che ha ispirato diversi sentimenti,
fra cui soprattutto odio dai mass media, ma che è stato sinora analizzato in modo molto superficiale.


Q è apparso per la prima volta nell’ottobre 2017 su un forum online anonimo chiamato 4Chan,
pubblicando messaggi che implicavano la massima conoscenza dei prossimi eventi.

Più di 3.000 messaggi dopo, Q ha creato un ritratto inquietante e sfaccettato di un’organizzazione criminale globale che opera impunemente.

I follower di Q nella community di QAnon analizzano fedelmente ogni dettaglio dei drop di Q, che sono compilati qui e qui.


I media principali hanno pubblicato centinaia di articoli che attaccano Q come una folle cospirazione di destra,
in particolare dopo che il presidente Trump sembrava confermare pubblicamente un suo legame con Q.

In una manifestazione della Carolina del Nord nel 2019, Trump ha attirato l’attenzione su un bambino che indossa una tutina con un grande Q.


Nelle ultime settimane il Presidente ha ritwittato più volte i seguaci di Q, giungendo perfino a ritwittare alcune frasi chiave del movimento.


Q ha notato che i media non pongono mai a Trump la domanda ovvia: cosa ne pensi di Q?

Per i follower Q, il motivo per cui non chiedono è ovvio. Hanno paura della risposta.


Nel frattempo, l’influenza di Q continua a diffondersi.

I manifestanti di Hong Kong, Iran e Francia hanno alzato i segni Q e cantato citazioni Q.

Le rivelazioni di Q stanno unendo le persone in tutto il mondo che vogliono la libertà.


la mossa di twitter rischia di essere controproducente, da un lato dando credibilità a QAnon tramite la censura
dall’altro spostando centinaia di migliaia di follower verso altri social media, come ad esempio Parler


.@Jack’s fascism, censorship and efforts to interfere in the 2020 are so completely unhinged, @Twitter seems irredeemable at this point

Find me on Parler, tweeps pic.twitter.com/7GR0k5njDW
— Shirtless Pundit
1f1fa-1f1f8.svg
(@ShirtlessPundit) July 22, 2020
 
I numeri non la convincono, anzi, l’hanno spinta a scrivere un libro dal titolo inequivocabile:

‘Ombre allo specchio – bioterrorismo, infodemia e il futuro dopo la crisi’.

L’autrice è Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio Microbilogia clinica, virologia e bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.

Qualche mese fa è finita nell’occhio del ciclone per aver etichettato il coronavirus come un qualcosa “poco più grave di un’influenza“.

Ai microfoni di Avvenire ha detto la sua sui dati forniti dal governo.

Gismondo: “Quasi la metà delle vittime aveva tre patologie pregresse”

Maria Rita Gismondo ha dichiarato di avere “molte perplessità” perché nelle statistiche ufficiali

“sono finiti i pazienti che hanno malattie intercorrenti.
Sono stata criticata per aver sottolineato che in un lavoro dell’Iss, 3 pazienti su 355 presentavano zero patologie se non il Covid-19
e quasi il 50% dei deceduti aveva ben tre patologie pregresse“.



La microbiologa si è posta poi alcune domande:

“Quanti sono stati i morti tra i malati ricoverati per altra patologia?

Quanti erano i malati a casa?

Non avremo mai una risposta perché sono stati cremati tutti e proibite le autopsie, non avremo modo di sapere”.


E la Gismondo ha criticato proprio l’iniziale divieto di autopsia:

“Erano sconsigliate ovunque, per quanto si sapesse che il contagio avviene per via aerea: un cadavere non respira“.



Secondo lei, “solo dopo aver fatto alcune autopsie abbiamo chiarito che la polmonite era l’ultima causa del decesso e che in genere vi era una vasculopatia dissennata.
L’emergenza è stata gestita anche sulla base di numeri fourvianti ed irreali".
 
Facciamo un po' il sunto della situazione mondiale, sulla base dei dati ufficiali :

India
Popolazione 1.380.000.000
Infetti 1.238.000 = 0,09% della popolazione

Decessi 39.000 = 3,15% degli infetti

Stati Uniti
Popolazione 331.000.000
Infetti 3.970.000 = 1,20% della popolazione

Decessi 143.000 = 3,60% degli infetti

Brasile
Popolazione 212.000.000
Infetti 2.227.000 = 1,05% della popolazione

Decessi 83.000 = 3,73% degli infetti

Russia
Popolazione 146.000.000
Infetti 793.000 = 0,54% della popolazione

Decessi 13.000 = 1,64% degli infetti

Messico
Popolazione 129.000.000
Infetti 362.000 = 0,28% della popolazione

Decessi 41.000 = 11,33% degli infetti

Sud Africa
Popolazione 59.000.000
Infetti 395.000 = 0,67% della popolazione

Decessi 5900 = 1,49% degli infetti

Perù
Popolazione 33.000.000
Infetti 366.000 = 1,11% della popolazione

Decessi 13.000 = 3,55% degli infetti

Cile
Popolazione 19.000.000
Infetti 334.000 = 1,76% della popolazione

Decessi 8600 = 2,57% degli infetti

Sentite in tv qualche giornalista parlare del Messico oppure del Perù o del Cile ?

Ma il problema siamo noi :

Italia

Popolazione 60.000.000

Infetti 245.000 = 0,41% della popolazione

Decessi 35.000 = 14,29% degli infetti


Mi permetto di dire che qualcuno ha giocato con i decessi.
esattamente come dice la Gismondo.

Per creare questo stato di emergenza e terrore che ha avuto un solo scopo :

"prorogare la vita di un governo di beoti, increduli di occupare i posti che occupano
ed incapaci di prendere una qualsiasi decisione che serva allo Stato, ai cittadini
e non ai loro biechi interessi ed alla burocrazia e magna magna di stato"

Ma veniamo agli Stati a noi vicini :

Germania
Popolazione 83.000.000
Infetti 204.000 = 0,25% della popolazione

Decessi 9.100 = 4,46% degli infetti

Francia
Popolazione 65.000.000
Infetti 215.000 = 0,33% della popolazione

Decessi 30.000 = 13,95% degli infetti


Spagna
Popolazione 46.000.000
Infetti 267.000 = 0,58% della popolazione

Decessi 28.400 = 10,64% degli infetti

Austria
Popolazione 9.000.000
Infetti 19.900 = 0,22% della popolazione

Decessi 711 = 3,57% degli infetti

Svizzera
Popolazione 8.600.000
Infetti 33.800 = 0,39% della popolazione

Decessi 1.972 = 5,83% degli infetti

........facciamo proprio una figura dimmerda.
 
Oggi la Welt, noto e diffuso quotidiano tedesco, dedica l’articolo di apertura della propria edizione online proprio ai vincitori dell’ultimo consiglio europeo.

E dopo un giorno di meditazione non ha nessun dubbio: i veri vincitori sono Francia e Germania.


Il discorso del quotidiano tedesco è molto semplice :

alla fine gli esperti della Merkel e di Macron hanno cambiato le norme di distribuzione degli aiuti
in modo molto diverso da come erano previste inizialmente ed a favore di Germania e Francia

Entrambi i paesi riceveranno molto più denaro dal fondo per la ricostruzione di quanto inizialmente proposto dal presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.


Al vertice, i 27 capi di stato e di governo hanno tagliato i contributi, soprattutto su sollecitazione dei cosiddetti “Cinque frugali”,
che comprendono Austria, Danimarca, Svezia, Finlandia e Paesi Bassi, per cui ora vengono distribuiti solo 390 miliardi di euro anziché 500 miliardi di euro.

Inoltre, ci sono 360 miliardi di euro di prestiti che devono essere pagati dai destinatari.

I partecipanti si sono quindi concentrati solo sui pagamenti dei contributi a fondo perduto e sulle diverse soluzioni per distribuirli.

La proposta originale del commissario europeo per il bilancio Johannes Hahn si basava principalmente su una valutazione della ricchezza , o meglio della sua mancanza:

più un paese è povero e più alto è stato il tasso di disoccupazione dal 2015 al 2019,
più denaro avrebbe dovuto ottenere e veniva considerata anche la popolazione complessiva dello stato.

Tutto questo ha generato delle critiche fortissime perchè sembrava che il piano fosse stato disegnato per fornire più soldi all’Italia,
e quindi i criteri sono stati ridisegnati in modo da distribuirli in modo diverso e , secondo la Welt, più a favore del due di testa nella UE.



Eppure vediamo governativi festeggiare….
 
La dittatura non è mai un fatto riconducibile ad un solo uomo.

Essa è il frutto, come sempre è accaduto nella storia, di due fattori alternativi tra loro, talvolta complementari:

la reazione dal basso o quella dall’alto.


Nel primo caso
viene sovvertito l’ordine costituito,

nel secondo caso tale ordine viene blindato, anche attraverso il rispetto formale delle regole costituzionali.

In fin dei conti anche Augusto mise fine alla Repubblica conservando le istituzioni repubblicane (in primis il Senato) e rispettando le regole formali.

Ma di esempi storici ce ne sono a centinaia.



La pandemia ha creato le condizioni per una reazione dall’alto.

Col popolo agli arresti domiciliari prima e in libertà vigilata adesso,
opportunamente terrorizzato a dosi ben equilibrate a seconda del momento,
l’establishment ha potuto avviare una fase – direi irreversibile –
di blindatura dello stato emergenziale, che da provvisorio sta per diventare ordinario.



Tutto è sacrificabile al cospetto del virus.

Anche (e soprattutto) la libertà.

Addirittura col consenso dal basso.


Chi nega il virus è senza dubbio un cretino, ma chi non vuole comprenderne i mutamenti politici e antropologici è cretino due volte.


I continui allarmismi sanitari quotidiani, seppur smentiti da dati oggettivi
(attualmente ci sono appena 49 persone in tutta Italia ricoverate in terapia intensiva), creano le basi del Terrore:

ad ottobre/novembre basteranno cinquecento contagi per finire di nuovo agli arresti domiciliari.


E a nulla varranno alcune evidenze come quella che vi sono più del doppio dei posti letto in terapia intensiva rispetto a febbraio,
quella che esiste la cura del plasma ma anche alcune terapie che rendono il virus meno letale.

Tutto ciò non conta. In autunno saremo di nuovo tutti a casa!


Inoltre, sull’onda dell’entusiasmo del Recovery Fund,
il governo troverà la forza politica per portare avanti la proroga dello stato di emergenza fino al 31 ottobre o al 31 dicembre,
già sventata due volte ma ora – col successo di Conte a Bruxelles (come tale lo hanno fatto passare i media il risultato del Recovery Fund) –
chi oserà opporsi al tiranno vincitore che chiede pieni poteri?

Il tutto nel rispetto della forma.


Pieni poteri non di diritto ma di fatto, come sempre accaduto nella storia prima che un regime dittatoriale fosse conclamato.


La “dittatura democratica” è alle porte.

Finisce l’Era del costituzionalismo novecentesco e prende piede la “dittatura democratica” del nuovo Millennio.

Nel rispetto della forma.


Peccato non avere nemmeno un nuovo Augusto.

La dittatura sarà esercitata dai protagonisti del più becero decadentismo democratico e culturale mai visto nella storia del nostro Paese.


È proprio vero, nulla sarà più come prima.
 
Inutile girarci intorno per spiegare che il Recovery fund potrebbe arrivare a babbo morto.

Perché i fondi saranno dati un po’ per volta e vanno reperiti, i Parlamenti dovranno approvare, i contributi netti cifreranno molto meno.

Insieme alle luci ci sono ombre, perché oramai la grancassa di sinistra ha battezzato Giuseppe Conte salvatore e l’Europa madre amorevole e generosa.

Potremmo stare all’infinito a chiarire il rovescio della medaglia di un accordo, complicato, condizionato e spalmato troppo nel futuro,
quando l’emergenza è qui ed ora, ma non servirebbe a niente.

Perché il messaggio che è passato è quello di aver trovato l’isola del tesoro e il suo baule.

Ovviamente non è così come non sono stati così tutti gli annunci e le promesse fatte dal governo fino ad ora.

Tanto è vero che siamo alla canna del gas al punto tale da non poter bloccare alcuna scadenza fiscale
per evitare il collasso della Ragioneria generale dello Stato.

Al netto delle opinioni tra chi pensa di aver risolto e salvato il Paese grazie al Recovery fund e chi come noi la pensa diversamente,
perché in una vasca bucata non c’è acqua che possa riempirla senza riparare i buchi,
il governo rimane in piedi e per mandarlo via restano tre opzioni:

le Regionali,

la rivolta e

Matteo Renzi.


Partendo dalla fine, quella di Renzi è l’opzione più improbabile perché l’ex premier è inaffidabile, non mantiene la parola,
del Paese se ne è sempre buggerato preferendo sé stesso e perché l’ipocrisia giallorossa nasce per lui,
dunque sperare in un sussulto di dignità e democrazia verso l’Italia da parte sua è quasi impossibile.

La seconda opzione invece, la rivolta, è più concreta, sia chiaro non parliamo di un golpe oppure della Rivoluzione russa, ci mancherebbe.
Per quelli come noi che sono liberali autentici lo spazio per la violenza e l’illegalità non esiste.
Ci riferiamo però alle proteste, alla piazza, alle manifestazioni consentite, alla disobbedienza e all’obiezione possibile e civile.

Parliamo del clima che all’inizio dell’autunno sarà talmente incandescente
per via delle idiozie politiche, dell’incapacità e dell’incoscienza del governo sui provvedimenti necessari a contrastare la crisi,
da sfociare in una sorta di rivolta generale tale da suggerire al Colle un cambiamento rapido.

Del resto, che a ottobre il peso degli sbagli, delle sciocchezze e dell’ignoranza sull’economia e sugli strumenti indispensabili oltreché logici,
per sostenerla e rilanciarla in modo serio verranno a galla è sicuro.

Dopo l’estate il bilancio di tutto il segmento produttivo sarà così fallimentare
che i brindisi, le passerelle e gli show al governo, potrebbero davvero andare di traverso e di brutto.

I nodi arriveranno al pettine e per quanto in Italia, come diceva Ennio Flaiano, si cerchi sempre di nascondere il pettine,
stavolta per Conte sarà difficile far sparire lo strumento per acconciare i capelli, elementare Watson.


Infine, l’ultima più concreta e democratica opzione per mandare a casa un governo inadatto, abborracciato,
messo insieme in modo ipocrita e forzato, sarà quella del voto regionale di settembre.

Perché sia chiaro se il centrodestra dovesse fare il pieno, chiedere il voto politico immediato sarebbe il meno.

Per farla breve se dalle elezioni settembrine uscisse fuori che in Italia 15 o 16 regioni su 20 sono governate da una coalizione opposta a quella del governo,
fare finta di niente sarebbe il colmo dell’ipocrisia e un’offesa ancora più grave alla democrazia.

Per non dire che se succedesse testimonierebbe l’ennesima sconfitta elettorale dei giallorossi
e fare spallucce al popolo, alla sovranità costituzionale, al sentimento generale, all’evidenza numerica in un clima nazionale di cui prima parlavamo,
sarebbe davvero come buttare un cerino in un mare di benzina.

Ecco perché a questo punto il centrodestra deve concentrarsi solo sul voto autunnale in modo forte e incessante
per chiamare all’appello tutta la gente che non ne può più di Conte,
quei milioni e milioni di italiani che dall’inizio della crisi sono stati presi in giro, che rischiano, per colpa del governo, di non avere più un futuro.
 
Questa pandemia di Coronavirus ha fatto esplodere uno scontro tra gli scienziati, veri o presunti.

É innanzitutto una sconfitta della scienza, concepita come oggettiva, assoluta e universale.

Paladino dello scientismo in Italia è Roberto Burioni e il suo “Patto trasversale per la scienza”
che ha chiesto ai partiti politici di “governare e legiferare in modo tale da fermare l’operato di quegli pseudoscienziati”
che mettono a repentaglio la salute pubblica.

A livello mondiale il nuovo paladino dello scientismo è la 17enne Greta Thunberg secondo cui “la nostra vita dipende dalla scienza”.

Contro lo scientismo si è recentemente espresso Mauro Minelli, immunologo e responsabile per il Centro-Sud della “Fondazione italiana medicina personalizzata”,
che ha denunciato gli scienziati che hanno imposto una “scientocrazia”,
che condanna come “eretici” gli scienziati che dissentono dal “pensiero unico” e che ha “commissariato perfino la politica”
.

Siamo di fronte a una strategia di natura totalitaria, che indossa i panni di una dittatura sanitaria,
perpetrata da un gruppo di medici, supportati da taluni politici, speculatori finanziari, giornalisti, intellettuali e capi religiosi.

Tutti coloro che hanno a cuore non solo la propria salute, ma anche la propria dignità come persone e la propria libertà come cittadini,
hanno il dovere di dire “no” a questi medici e scienziati, veri o presunti, per salvaguardare la nostra civiltà che abbraccia anche la scienza
ma ci garantisce la più ampia dimensione valoriale che dà un senso compiuto alla nostra esistenza
Buongiorno amici. Questa pandemia di Coronavirus ha fatto esplodere uno scontro tra gli scienziati, veri o presunti,
sulle cause, la natura, l’evoluzione, la diagnosi, la terapia, la prospettiva e le prescrizioni sociali.
Il fatto che gli scienziati siano in disaccordo su tutto è innanzitutto una sconfitta della scienza, concepita come oggettiva, assoluta e universale.
Ciò comprensibilmente alimenta la preoccupazione della gente perché si prende atto che non ci sono certezze su una questione cruciale
che può determinare la vita o la morte di ciascuno di noi.
Per la verità tutto ciò era già accaduto quando nella seconda metà dell’Ottocento in Francia si affermò lo scientismo,
una corrente di pensiero nata in seno al positivismo, che attribuisce alle scienze fisiche e sperimentali la capacità di risolvere tutti i problemi e di soddisfare tutti i bisogni dell’uomo.

Successivamente il sociologo e economista Friedrich von Hayek (1899-1992) e il filosofo e epistemologo Karl Popper (1902-1994)
hanno contestato la presunzione della scienza naturale di poter comprendere la realtà complessa e in continua evoluzione delle istituzioni sociali,
e hanno denunciato che il dogmatismo metodologico è il presupposto al totalitarismo politico.

Paladino dello scientismo in Italia è il virologo Roberto Burioni, che nel sottotitolo al suo libro “Virus, La grande sfida”, dice

“Dal Coronavirus alla peste: come la scienza può salvare l’umanità”.

In un articolo su “MedicalFacts”, il sito di informazione e divulgazione scientifica da lui fondato, Burioni lo scorso 15 luglio scrive:

“Mentre in Italia il dibattito pseudoscientifico sul Coronavirus mi ricorda molto le ‘bombe del calciomercato’ del compianto Maurizio Mosca,
la scienza prosegue con serietà e raggiunge i primi importanti traguardi”.

Burioni rappresenta in Italia il “Patto trasversale per la scienza”, che ha rivolto un appello ai partiti politici in cui si legge:

«Nessuna forza politica italiana si presta a sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica
(i.e., negazionismo dell’AIDS, anti-vaccinismo, terapie non basate sull’evidenza scientifica, etc.). Tutte le forze politiche italiane si impegnano a governare e legiferare
in modo tale da fermare l’operato di quegli pseudoscienziati che con affermazioni non-dimostrate ed allarmiste creano paure ingiustificate tra la popolazione
nei confronti di presidi terapeutici validati dall’evidenza scientifica e medica».
Il “Patto Trasversale per la Scienza” ha effettivamente chiesto l’incriminazione di Stefano Montanari,
nanopatologo (esperto di malattie provocate da micro e nanoparticelle solide), del canale YouTube «Byoblu» di Claudio Messora,
e di Vittorio Sgarbi per aver sostenuto o diffuso tesi sul Coronavirus diverse da quelle accreditate ufficialmente.
A livello mondiale il nuovo paladino dello scientismo è Greta Thunberg, l’attivista svedese icona dell’ambientalismo,
che a soli 17 anni è diventata una celebrità mondiale intervenendo alle Nazioni Unite, al Parlamento Europeo, al vertice dei Grandi della Terra a Davos,
sostenuta da George Soros e Bill Gates, ricevuta da Papa Francesco.

Il 23 luglio 2019 ha fatto un intervento all’Assemblea Nazionale Francese dal titolo “Uniti dietro la scienza”, in cui ha detto:
“Non dovete ascoltare noi, ma dovete ascoltare la scienza, gli scienziati, ed è tutto quello che chiediamo”.

Intervistata dalla Cnn il 14 maggio 2020 Greta ha detto:

“Le persone stanno iniziando a capire che la nostra vita dipende dalla scienza e che dobbiamo iniziare a dare ascolto a scienziati ed esperti”.

In un’intervista pubblicata dall’agenzia Adn-Kronos il 17 luglio 2020, Minelli ha denunciato gli scienziati che hanno imposto una “scientocrazia”,
che condanna come “eretici” gli scienziati che dissentono dal “pensiero unico” e che ha “commissariato perfino la politica”.

Minelli dice che in Italia sta accadendo che una cerchia di scienziati “ha preferito i tweet, i talk show e i rotocalchi” al confronto accademico “
ed è disponibile alla tolleranza, ma fino a un certo punto; gelosa custode di una scientocrazia curata nei dettagli e che ha commissariato perfino la politica,
pronta a processare e a condannare, se non al rogo, certamente al dileggio e all’oblio ogni ‘stregone’ che,
rispetto ai dogmi già codificati dal ‘pensiero unico’, si ponga in posizione dissenziente o, comunque, non allineata”.
Sempre secondo Minelli l’enorme produzione di dati e studi in Italia in questi mesi di pandemia, per dare delle risposte alle tante domande su un virus sconosciuto,

“è spesso soggiogata dal pensiero unico e molti studi non possono essere ammessi, per difetto di casta, ai gran galà della scienza in mascherina”.

Cari amici, ognuno faccia ciò che gli compete.

Il medico faccia solo il medico, si limiti a curare l’ammalato e a prevenire la malattia.

Ma la smetta di condizionare l’operato dell’insieme di una popolazione, al punto da configurare il cambiamento radicale delle istituzioni e dello Stato,
imponendo le proprie considerazioni mediche, concependole come dogmi inconfutabili pur essendo contestate da altri medici, sui politici, giuristi, economisti, sociologi e filosofi.
Siamo di fronte a una strategia di natura totalitaria, che indossa i panni di una dittatura sanitaria, perpetrata da un gruppo di medici,
supportati da taluni politici, speculatori finanziari, giornalisti, intellettuali e capi religiosi.
Tutti coloro che hanno a cuore non solo la propria salute, ma anche la propria dignità come persone e la propria libertà come cittadini,
hanno il dovere di dire “no” a questi medici e scienziati, veri o presunti, per salvaguardare la nostra civiltà che abbraccia anche la scienza
ma ci garantisce la più ampia dimensione valoriale che dà un senso compiuto alla nostra esistenza.

Andiamo avanti forti di verità e con il coraggio della libertà.

Insieme ce la faremo.
 
Ciò che causa invidia non è il denaro, la macchina o la casa che possiedi.

A volte, l’invidioso ha tutto questo ed anche di più.

Ciò che provoca invidia è la tua luce, quella che non potranno spegnere mai.
 

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