doncraudio
intellettuale stronzissimo
Patty Pravo ha voglia di spogliarsi dei propri peccati. «Da ragazza», dice, «nell’età in cui si viene presentate in società al ballo delle debuttanti, io debuttavo già nei locali notturni, cantando cose intime con una sensualità scoperta e aggressiva. Come a dire che in fondo avevo un rapporto carnale col pubblico. E il successo mi scoppiò addosso. Ero la prima vera hippy in quegli anni Sessanta: ribelle, irrequieta, assertrice dell’amore libero quando ancora una donna veniva giudicata priva di virtù soltanto se fumava in pubblico. Nel tempo, però, i benpensanti riuscirono a trovare le parole giuste per mandarmi al diavolo rimproverando con parole dure la mia condotta a dir poco “svergognata”. Vidi tutto e tutti contro di me, ricevetti insulti e violenze di ogni genere.
«Mi lancio un portacenere di vetro che mi colpì sulla bocca…»
Finché a Lucca, nel 1971, al termine di un recital, una sconsiderata mi lanciò un portacenere di vetro che mi colpì sulla bocca, rompendomi tutti i denti. Da quel momento mi sentii condannata all’esilio morale e scappai in America». Sembrava, la sua, una carriera ormai definitivamente sepolta sotto una valanga di scandali. In America Patty trova però parole di conforto in un musicista, Jack Edward Johnson. Naturale approdo è il matrimonio davanti a un prete ortodosso. Proprio in un periodo in cui ha preso a bere per vincere tensioni e angosce: «La mattina delle nozze», racconta, «mandai giù un intero bicchiere di whisky per l’emozione. Eppure non ero una novizia dei fiori d’arancio dato che avevo già capitolato col batterista del mio complesso, Gordon Faggetter, e poi, nel febbraio del ‘72, in Campidoglio, con Franco Baldieri, e col musicista Paul Martinez. In amore non sono mai stata un’innocente: se un uomo mi piace sono io a istigarlo. Sarà per questo che molti miei partner non hanno perso l’occasione di farsi mantenere da me. Forse il primo che ho visto pagare i conti è stato il mio attuale compagno». (…) Patty fruga tra i segreti mai confessati. E quali stravaganze ci tocca ascoltare.
«La mia morale non contempla la fedeltà»
Per esempio: «Ho cambiato le regole del rapporto a due perché la mia morale non contempla la parola fedeltà». Oppure: «Quando sono innamorata di un uomo, sembrerà un paradosso, tornano a piacermi anche altri con impudenza e civetteria ». Davvero? «Certo, mi sento così carica di ardori che nessun ostacolo può fermarmi. Ma insomma, che male c’è a voler bene anche a una seconda persona? Nel 1975, mi accadde con due musicisti: mi piacevano entrambi. Separatamente, sentivo la necessità di fare l’amore con tutti e due. Quand’ero sposata con Franco Baldieri avevo perso la testa per Riccardo Fogli. A volte, a causa di qualche imprevisto, mancavo un appuntamento. Allora chiamavo casa e mi raccomandavo: “Franco ti dispiace cercare Riccardo e dirgli che alla tale ora l’aspetto nel tal posto?”. Chissà quante altre si comportano così. Però, per il loro modo di vivere non esiste alternativa che un piatto convenzionalismo.
«Ho perduto la verginità senza vergogna»
«Del resto com’era sofferta la conservazione della verginità ai miei tempi. Non per me, comunque. Io l’ho persa a 14 anni, senza vergogna. Successe a Venezia, in una villa soffocata dalla neve con in lontananza il fruscio delle acque. Quella mattina avevo marinato la scuola. Tornata a casa, lo confessai a nonno Domenico. Era seduto a tavola e non si scompose. Ricordo ancora le parole che disse alla nonna: “Questa ragazza ha proprio il sangue di famiglia. Certo, è più divertente fare quelle cose lì che seguire le lezioni. Attenta però a non rimanere incinta”». Nello stordimento dei flash prima e nel tentativo di scacciare ossessioni dopo, la maternità per Patty è comunque rimasta un progetto da portare dentro sé come un sogno. Eppure ha avuto due mariti, ormai persi nel tempo. Il terzo, che lei intensamente ammira, è troppo lontano.
«Ho sempre contratto nozze folli»
Per tutti ha in serbo poche parole, asciutte e divertenti: «Ho sempre contratto nozze folli. Quelle con Gordon sono state celebrate in Scozia. Secondo una loro tradizione, per pronunciare il sì bisogna prima attendere che sia pronta la torta nuziale, cioè un particolare impasto di miele, pinoli e altri frutti esotici che devono amalgamarsi. Furono necessari tre mesi e mancò poco che tutto restasse compromesso. Ragazzi, io e Gordon abbiamo vissuto un’inquieta esperienza di successo e felicità. Quattro anni insieme fra liti e riappacificazioni. Finché, esausta, gli ho preparato le valigie e l’ho messo alla porta». In seguito la bellissima e provocante Patty si lascia incantare da Franco Baldieri. Riconosce oggi con ironia: «M’ha sopraffatto con una notte di passione. Sapeva bene come si cominciava con una donna. Io ho subito proseguito dicendo: “Questo tipo qui lo sposo”. Così, mezzi addormentati, siamo corsi in Comune per il rito civile. Anche quella vicenda amorosa giunse però repentinamente alla svolta finale. Qualche giorno dopo, infatti, torno a casa e sorprendo Franco tutto elegante, in vestaglia di seta e ciabattine azzurre. Eh sì: superato l’impeto della propria virilità, era più connaturale a lui il ruolo del paggetto»
«Mi lancio un portacenere di vetro che mi colpì sulla bocca…»
Finché a Lucca, nel 1971, al termine di un recital, una sconsiderata mi lanciò un portacenere di vetro che mi colpì sulla bocca, rompendomi tutti i denti. Da quel momento mi sentii condannata all’esilio morale e scappai in America». Sembrava, la sua, una carriera ormai definitivamente sepolta sotto una valanga di scandali. In America Patty trova però parole di conforto in un musicista, Jack Edward Johnson. Naturale approdo è il matrimonio davanti a un prete ortodosso. Proprio in un periodo in cui ha preso a bere per vincere tensioni e angosce: «La mattina delle nozze», racconta, «mandai giù un intero bicchiere di whisky per l’emozione. Eppure non ero una novizia dei fiori d’arancio dato che avevo già capitolato col batterista del mio complesso, Gordon Faggetter, e poi, nel febbraio del ‘72, in Campidoglio, con Franco Baldieri, e col musicista Paul Martinez. In amore non sono mai stata un’innocente: se un uomo mi piace sono io a istigarlo. Sarà per questo che molti miei partner non hanno perso l’occasione di farsi mantenere da me. Forse il primo che ho visto pagare i conti è stato il mio attuale compagno». (…) Patty fruga tra i segreti mai confessati. E quali stravaganze ci tocca ascoltare.
«La mia morale non contempla la fedeltà»
Per esempio: «Ho cambiato le regole del rapporto a due perché la mia morale non contempla la parola fedeltà». Oppure: «Quando sono innamorata di un uomo, sembrerà un paradosso, tornano a piacermi anche altri con impudenza e civetteria ». Davvero? «Certo, mi sento così carica di ardori che nessun ostacolo può fermarmi. Ma insomma, che male c’è a voler bene anche a una seconda persona? Nel 1975, mi accadde con due musicisti: mi piacevano entrambi. Separatamente, sentivo la necessità di fare l’amore con tutti e due. Quand’ero sposata con Franco Baldieri avevo perso la testa per Riccardo Fogli. A volte, a causa di qualche imprevisto, mancavo un appuntamento. Allora chiamavo casa e mi raccomandavo: “Franco ti dispiace cercare Riccardo e dirgli che alla tale ora l’aspetto nel tal posto?”. Chissà quante altre si comportano così. Però, per il loro modo di vivere non esiste alternativa che un piatto convenzionalismo.
«Ho perduto la verginità senza vergogna»
«Del resto com’era sofferta la conservazione della verginità ai miei tempi. Non per me, comunque. Io l’ho persa a 14 anni, senza vergogna. Successe a Venezia, in una villa soffocata dalla neve con in lontananza il fruscio delle acque. Quella mattina avevo marinato la scuola. Tornata a casa, lo confessai a nonno Domenico. Era seduto a tavola e non si scompose. Ricordo ancora le parole che disse alla nonna: “Questa ragazza ha proprio il sangue di famiglia. Certo, è più divertente fare quelle cose lì che seguire le lezioni. Attenta però a non rimanere incinta”». Nello stordimento dei flash prima e nel tentativo di scacciare ossessioni dopo, la maternità per Patty è comunque rimasta un progetto da portare dentro sé come un sogno. Eppure ha avuto due mariti, ormai persi nel tempo. Il terzo, che lei intensamente ammira, è troppo lontano.
«Ho sempre contratto nozze folli»
Per tutti ha in serbo poche parole, asciutte e divertenti: «Ho sempre contratto nozze folli. Quelle con Gordon sono state celebrate in Scozia. Secondo una loro tradizione, per pronunciare il sì bisogna prima attendere che sia pronta la torta nuziale, cioè un particolare impasto di miele, pinoli e altri frutti esotici che devono amalgamarsi. Furono necessari tre mesi e mancò poco che tutto restasse compromesso. Ragazzi, io e Gordon abbiamo vissuto un’inquieta esperienza di successo e felicità. Quattro anni insieme fra liti e riappacificazioni. Finché, esausta, gli ho preparato le valigie e l’ho messo alla porta». In seguito la bellissima e provocante Patty si lascia incantare da Franco Baldieri. Riconosce oggi con ironia: «M’ha sopraffatto con una notte di passione. Sapeva bene come si cominciava con una donna. Io ho subito proseguito dicendo: “Questo tipo qui lo sposo”. Così, mezzi addormentati, siamo corsi in Comune per il rito civile. Anche quella vicenda amorosa giunse però repentinamente alla svolta finale. Qualche giorno dopo, infatti, torno a casa e sorprendo Franco tutto elegante, in vestaglia di seta e ciabattine azzurre. Eh sì: superato l’impeto della propria virilità, era più connaturale a lui il ruolo del paggetto»