ROMA (MF-DJ)--Su Moby si abbatte una tegola improvvisa di 180 milioni da pagare subito che va a sparigliare le carte del piano di rimodulazione del debito con banche e bondholders.
Lo scrive Il Messaggero spiegando che la Dg Comp Ue ha accertato che nella convenzione pubblica dell'operazione Tirrenia, condotta 5 anni fa da Cin, non c'era aiuto di Stato. Pertanto, il gruppo di navigazione facente capo a Vincenzo Onorato deve far fronte al pagamento della parte di prezzo - appunto 180 milioni - in quanto è venuta meno la condizione sospensiva che rinviava il pagamento alla chiusura dell'istruttoria da parte dell'Antitrust europea. A questo punto l'amministrazione straordinaria di Tirrenia deve incassare la somma a favore dei creditori della vecchia Tirrenia.
Per Moby ora lo scenario diventa davvero incerto. Il gruppo ha 160 milioni di debiti con le banche con scadenza febbraio 2021: Unicredit 41,6 milioni, Intesa Sp 41,6 milioni, Banco Bpm 40 milioni, B.Mps 24 milioni, Ubi B. 9,6 milioni, Goldman Sacs 4 milioni. Questo pool ha ottenuto ipoteca navale sull'intera flotta di Moby e della controllata Cin, valorizzata circa 780 milioni. In più Moby ha emesso un bond di 300 milioni sottoscritto da investitori istituzionali, alcuni dei quali nei mesi scorsi avevano presentato istanza di fallimento, respinta. Negli ultimi mesi tra il gruppo, le banche e i bondholders c'è stata maretta su alcune iniziative che Onorato avrebbe voluto intraprendere. A fine febbraio scadeva la rata da 50 milioni del debito con le banche che vorrebbero finalizzare un piano ex art. 182 bis della legge fallimentare. Adesso la tegola Tirrenia cambia le carte in tavola.