Naviga in acque burrascose Moby: sul tavolo c’è il fronte con gli obbligazionisti e quello con le banche, in seguito al non rispetto dei covenant.
Il gruppo dei traghetti controllato dalla famiglia Onorato ha chiuso il 2018 con una perdita di 62,7 milioni (dall’utile 2017 di 22,9 milioni), ricavi più o meno inalterati a 584,3 milioni ma soprattutto con un’Ebitda in forte calo: da 131,6 milioni a 47,5 milioni.
Per questa ragione, in seguito al mancato rispetto dei covenant con le banche, Vincenzo Onorato ha dovuto sedersi al tavolo con gli istituti per studiare un rifinanziamento del debito bancario. Dopo il rimborso di una rata da 50 milioni, la sua esposizione verso un pool di banche guidate da Unicredit è a quota 160 milioni di euro: con una rata di 50 milioni il prossimo anno e il saldo a scadenza.
Ma si cercano altre strade con operatori alternativi. Una discussione, secondo i rumors, sarebbe stata intavolata nelle scorse settimane con il gruppo finanziario americano Carlyle, finalizzata a un rifinanziamento del debito.
Ma c’è un altro aspetto delicato. L’Ad Achille e il vice-presidente Alessandro Onorato, figli di Vincenzo, devono ribattere alle domande gli investitori, in gran parte fondi internazionali ed hedge fund che si ritrovano ad avere in mano il bond Moby: da Prudential, uno dei gruppi finanziari più esposti, fino all’hedge fund Cheyenne Capital e a York Capital.
Resta infatti sotto l’esame attento dei bondholders l’obbligazione da 300 milioni con scadenza 2023 e interessi al 7,75%. A pesare sui risultati del gruppo, sarebbe stato l’aumento del costo del carburante e l’assenza di plusvalenze (sulla vendita di navi) rispetto all’anno precedente, ma in effetti il risultato fortemente negativo sembra caratterizzato dalle perdite generate dalle nuove iniziative lanciate anche in risposta al gruppo Grimaldi. Se è pur vero che il fatturato è rimasto inalterato, si è assistito ad una riduzione dello stesso sulla profittevole area della Sardegna, mentre si è incrementato sulla Sicilia attraverso proprio queste nuove rotte che, però, a distanza di oltre un anno dal lancio non generano profitto
Ma altri dettagli sono emersi nel bilancio nell’area “parti correlate”. Moby nei prossimi 8 anni pagherà infatti alla F.lli Onorato Armatori (un veicolo controllato al 50% da Achille e Alessandro Onorato) 91 milioni per il sub-noleggio di due navi. Inoltre lo stesso presidente Vincenzo Onorato si è fatto anticipare somme sui compensi 2018 e 2019 (poco meno di 5 milioni) e in più ha avuto una proroga (dal 2018 al 30 aprile 2021) del rimborso del finanziamento da un milione di euro avuto dalla stessa Moby con interessi al 2%.
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Il Sole 24 ore/Festa