Cari compagni di viaggio, vi propongo una ipotesi, con delle considerazioni in parte da me già esposte, ma che ho voluto espandere, spero scuserete se in alcuni passaggi risulterò un pò ripetitivo. Sono graditi pareri, vista la mia limitata esperienza, magari il mio ragionamento presenta lacune o vere e proprie castronerie che renderebbero la mia ipotesi irrealizzabile.
La Onorato Armatori, attualmente, ha circa 680 milioni di debito, dei quali 500 senior garantiti ed all'ultimo bilancio circa 200 milioni di cassa, quindi una situazione finanziaria netta di circa 480 milioni. Ora a dar retta a S&P si prevede un EBITDA di non più di 80 milioni (magari) e aggiungo io, a quel punto, una molto probabile perdita di esercizio, magari non elevatissima, ma significativa. Con questi dati, a fine anno, i covenant finanziari salterebbero alla grande e si avrebbe un rapporto debito-netto/EBITDA attorno a 6, quindi oltre il 5,5 consentito, valore massimo già ricontrattato l'anno scorso, tra l'altro oltre il 5 aumenterebbero anche i costi da interessi bancari, quindi sarebbe bene evitare il superamento di tale soglia.
Ora, S&P scrive che senza la vendita di navi la situazione risulterà insostenibile, tutto giusto e condivido ampiamente e direi soluzione scontata, questo in mancanza dell'ingresso di un nuovo socio e se non si vuole andare verso eventi di default.
Ora, qualche settimana addietro, un noto politico sardo, ha svelato un presunto accordo tra la Onorato Armatori ed un non definito fondo giapponese, per la vendita, seguito dal noleggio, di tre dei principali traghetti Tirrenia per un corrispettivo di circa 200 milioni, questo aumento di cassa porterebbe il rapporto sopra indicato a 3,5 che presumibilmente si manterrebbe costante anche il prossimo anno, UE permettendo.
A questo punto bisognerebbe capire cosa vorranno fare di 400 milioni di cassa, dei quali almeno 200 generati dalla vendita di beni oggetto di garanzia per il debito senior e che fino a prova contraria non credo sia possibile utilizzare, se non per ridurre quello stesso debito e non altro. Il Security Agent ci starà pure per un motivo e dovrebbe tutelare le garanzie e i suoi beneficiari.
La mia ipotesi e che si utilizzeranno quei 200 milioni per pagare la prossima rata di debito bancario (50 milioni), cosa già prevista e richiameranno la metà del bond (150 milioni), cosa possibile da febbraio 2019 al valore di 103 e passa. Con 400 milioni in cassa, in teoria, sarebbe possibile anche richiamare l'intero bond, cosa che però ritengo improbabile, vista la necessità di saldare anche la rata bancaria e ciò lascerebbe la cassa con soli 50 milioni (anche meno), chiaramente sto facendo i conti con la cassa della semestrale, la situazione attuale non mi è dato conoscerla. Teniamo presente che il solo bond costa di interessi, ogni anno più di 23 milioni e che se si vendono le navi e le noleggiano questo comporterà dei costi che non sarebbe male compensare, almeno in parte, con minori interessi sul debito.
A quel punto cosa succederebbe, con la forte riduzione del debito, forse il rating ne risentirebbe positivamente, ma soprattutto penso che la quotazione dovrebbe tornare attorno agli 80, dubito oltre nel caso di una call parziale.
Magari mi sto facendo dei viaggi assurdi, però l'ipotesi non mi sembra troppo campata in aria, l'unico vero dubbio e se vorranno ridurre il debito, ottenendo dei risparmi notevoli, oppure tenere tutto in cassa, viste le sfide del prossimo anno e visto che difficilmente la situazione migliorerà, a meno di improbabili grossi cali del petrolio e decisioni favorevoli della UE.