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MF
Torino in pressing sul concambio
Super nozze INTeSA-SANPAOLO, per enrico salza l'operazione si concluderà entro 20 giorni.
L'uscita dalla banca milanese di Cariparma, Friuladria e sportelli dietro le perplessità dei soci di piazza San Carlo
Mentre il presidente del Sanpaolo-Imi, Enrico Salza, ribadisce il proprio ottimismo sulla possibilità di celebrare il matrimonio con Intesa prima della fine di ottobre, dai soci dell'istituto torinese continuano ad arrivare segnali di insoddisfazione relativamente al concambio tra le azioni delle due banche. ´Entro i primi 20 giorni di ottobre l'operazione si concluderà', ha detto ieri Salza, sottolineando che nel cda di venerdì di piazza San Carlo ´non sarà presa alcuna decisione operativa'.
In attesa che il Santander scopra le sue carte, l'insoddisfazione per il concambio (3,115 azioni Intesa per ogni titolo Sanpaolo) sarebbe però riemersa ieri nel corso della riunione del consiglio generale della Compagnia di Sanpaolo, il parlamentino della fondazione torinese a cui sono state presentate le linee guida del progetto di fusione.
A suscitare la perplessità di alcuni consiglieri della compagnia, così come quella di alcuni importanti esponenti delle altre due fondazioni azioniste del Sanpaolo (quella di Padova e quella di Bologna), sarebbe in particolare il nuovo perimetro del gruppo Intesa dopo la cessione al Crédit agricole degli asset messi sul tavolo da Giovanni Bazoli e Corrado Passera per ottenere il consenso dei francesi al merger.
Anche se l'uscita dal gruppo milanese di Cariparma, Friuladria e di altri 140 sportelli dovrebbe avvenire contestualmente alle assemblee straordinarie di Intesa e Sanpaolo e dunque non prima della fusione, a Torino c'è chi chiede che i concambi siano rivisti per tenere conto degli asset realmente portati in dote dalla banca milanese.
Un ragionamento che fino a qualche giorno fa sembrava non fare breccia ai piani alti di piazza San Carlo, considerato che in cambio degli sportelli sembrava che l'Agricole fosse disponibile a mettere sul tavolo la maggioranza di Nextra, da conferire poi a Eurizon.
Ora invece questa ipotesi sembra non essere più prioritaria per i francesi, che anzi sarebbero disponibili unicamente a rinunciare a distribuire i prodotti di Nextra attraverso la rete di Intesa-Sanpaolo, limitandosi ai circa 600 sportelli della banca che nascerà attorno a Cariparma.
E proprio la valutazione degli asset da conferire all'Agricole sembra stia creando qualche rallentamento alla tabella di marcia stabilita dai manager di Intesa e Sanpaolo. Anche se, secondo quanto riportato da MF-Dow Jones, mercoledì prossimo il piano di scissione non proporzionale da Intesa di Cariparma e degli altri asset assegnati all'Agricole dovrebbe essere sottoposto al consiglio di amministrazione della fondazione parmigiana, che si avvale della consulenza della Pricewaterhouse. (riproduzione riservata)
MF - Banche & Banchieri
Numero 195, pag. 20 del 3/10/2006
Autore: Andrea Di Biase
Torino in pressing sul concambio
Super nozze INTeSA-SANPAOLO, per enrico salza l'operazione si concluderà entro 20 giorni.
L'uscita dalla banca milanese di Cariparma, Friuladria e sportelli dietro le perplessità dei soci di piazza San Carlo
Mentre il presidente del Sanpaolo-Imi, Enrico Salza, ribadisce il proprio ottimismo sulla possibilità di celebrare il matrimonio con Intesa prima della fine di ottobre, dai soci dell'istituto torinese continuano ad arrivare segnali di insoddisfazione relativamente al concambio tra le azioni delle due banche. ´Entro i primi 20 giorni di ottobre l'operazione si concluderà', ha detto ieri Salza, sottolineando che nel cda di venerdì di piazza San Carlo ´non sarà presa alcuna decisione operativa'.
In attesa che il Santander scopra le sue carte, l'insoddisfazione per il concambio (3,115 azioni Intesa per ogni titolo Sanpaolo) sarebbe però riemersa ieri nel corso della riunione del consiglio generale della Compagnia di Sanpaolo, il parlamentino della fondazione torinese a cui sono state presentate le linee guida del progetto di fusione.
A suscitare la perplessità di alcuni consiglieri della compagnia, così come quella di alcuni importanti esponenti delle altre due fondazioni azioniste del Sanpaolo (quella di Padova e quella di Bologna), sarebbe in particolare il nuovo perimetro del gruppo Intesa dopo la cessione al Crédit agricole degli asset messi sul tavolo da Giovanni Bazoli e Corrado Passera per ottenere il consenso dei francesi al merger.
Anche se l'uscita dal gruppo milanese di Cariparma, Friuladria e di altri 140 sportelli dovrebbe avvenire contestualmente alle assemblee straordinarie di Intesa e Sanpaolo e dunque non prima della fusione, a Torino c'è chi chiede che i concambi siano rivisti per tenere conto degli asset realmente portati in dote dalla banca milanese.
Un ragionamento che fino a qualche giorno fa sembrava non fare breccia ai piani alti di piazza San Carlo, considerato che in cambio degli sportelli sembrava che l'Agricole fosse disponibile a mettere sul tavolo la maggioranza di Nextra, da conferire poi a Eurizon.
Ora invece questa ipotesi sembra non essere più prioritaria per i francesi, che anzi sarebbero disponibili unicamente a rinunciare a distribuire i prodotti di Nextra attraverso la rete di Intesa-Sanpaolo, limitandosi ai circa 600 sportelli della banca che nascerà attorno a Cariparma.
E proprio la valutazione degli asset da conferire all'Agricole sembra stia creando qualche rallentamento alla tabella di marcia stabilita dai manager di Intesa e Sanpaolo. Anche se, secondo quanto riportato da MF-Dow Jones, mercoledì prossimo il piano di scissione non proporzionale da Intesa di Cariparma e degli altri asset assegnati all'Agricole dovrebbe essere sottoposto al consiglio di amministrazione della fondazione parmigiana, che si avvale della consulenza della Pricewaterhouse. (riproduzione riservata)
MF - Banche & Banchieri
Numero 195, pag. 20 del 3/10/2006
Autore: Andrea Di Biase