vado di fretta,passo + tempo con voi che con mia moglie...attento al long rocky
p.s. sesto senso
La Germania è oggi il paese leader dell’Europa continentale dal punto di vista economico; ciò si traduce in una leadership politica all’interno della BCE.
La nazione tedesca, dopo la tragica esperienza di Weimar, è fortemente orientata ad avere una valuta forte. Abbiamo tradizionalmente trovato conferma nei prezzi del marco, ma soprattutto l’Italia ne ha giovato: con una lira debole le aziende italiane hanno sempre visto nei tedeschi degli ottimi buyers.
Ancora, dopo l’avvento dell’euro, il nostro paese ha perso circa il 40% negli indici di produttività, proprio se confrontato con Berlino.
L’Italia, dunque, sfruttava la valuta debole per aumentare le esportazioni.
Abbiamo fatto questa premessa “storico-finanziaria”, perché oggi assistiamo a dinamiche simili,solo con orizzonti globali.
L’Europa ha un’economia fortemente esposta all’export e si trova oggi penalizzata da una moneta eccessivamente valutata.
E’ recentemente comparso nei media finanziari il termine PPP( purchasing power parity), che vede l’euro generalmente sopravvalutato.
Trichet, pochi giorni fa, si è finalmente esposto in tal senso, richiedendo a gran voce una politica di sostegno al dollaro per bilanciare gli squilibri contestuali.
In area 1,50 il cambio euro dollaro trova una resistenza tecnica, ma anche “fondamentale” poiché un ulteriore allungo darebbe fastidio a molti grossi players.
Fabio Caldato