Operatività Indici & Futures - Open - Cap. 1 (3 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Mila

Mila
No, è così nella vita di tutti i giorni ... bisogna fare delle scelte e assumersi delle responsabilità!
Troppo facile poi scaricare le colpe di certe inefficenze sugli altri ... questo soprattutto in ambito lavorativo :X

Ovviamente di scelte nella vita sbagliate ne ho fatte tante, ma di certo è che non si può mai sapere se l'altra strada era veramente migliore ... nel trading invece si può verificare, ma a posteriori non serve una mazza ... solo ai guru :D

e questo è il nostro problema principale: ci portiamo in borsa l'indecisione che abbiamo nella vita di tutti i giorni.
Dici che non si può mai sapere a priori ma solo a posteriori. Giusto. Ma se ci si arena a questa affermazione non sarebbe possibile nessuna scelta. Né in borsa né nella vita. Eppure scegliamo.
Anzi, dobbiamo essere onesti: siamo "obbligati" alla scelta.
Puoi anche opporti a questa pressione esteriore ma è comune esperienza la capitolazione: la scelta è obbligatoria. E quando non siamo noi a farla, solo gli altri - l'esterno - a compierla per noi.
Viviamo un'esistenza incerta e imprevedibile e, in questa impermanenza ci viene anche chiesto di compiere delle scelte immersi in un presente di nebbia fitta.
Non è giusto. Ma è così
 

Mila

Mila
Si diceva tempo fa: "Una scelta comporta l'esclusione delle molteplici possibilità. Mi vesto di colore chiaro. Fuori c'è il sole.
E se poi piove? Scelta sbagliata. Conflitto. Forse rabbia.
Fin da quando mi sveglio sono immerso nella scelta. E la scelta porta il conflitto tra due o più opzioni. Tra scelte diverse".
Scelta è conflitto tra due opzioni.
E ancora:
"La libertà non consiste nell'espressione dei propri desideri e delle proprie scelte, che inevitabilmente portano al disordine.
La libertà di scelta non è libertà, è l'ordine non significa conformismo o imitazione.
L'ordine si manifesta solo quando si intuisce che qualsiasi scelta è la negazione della libertà.
[...]
Cosa avviene a scuola invece?
Che si impara accumulando. Si accumulano informazioni.
E' una cosa meccanica.
[...] si accumulano conoscenze. E questo tipo di conoscenze diventano un fatto normale.
Ma così il cervello diventa meccanico.
[...]
Capiamo la differenza tra l'accumulare sempre di più, e il movimento dell'imparare che non accumula ma che continua sempre ad imparare?
La mente deve essere libera da condizionamenti legati al passato e ai pensieri che esso si porta appresso.
La conoscenza deve finire perché si possa dare spazio al nuovo."
[FONT=&quot]Ci hanno insegnato ad accumulare conoscenze, ma non ad usarle. Non ci hanno insegnato la comprensione del presente. Quella che si è cercato in questo 3d di assimilarla all'Osservazione.
[/FONT]
 

Mila

Mila
Se usiamo i grafici per fare trading dobbiamo imparare ad osservare. E compiere una scelta.
Ma la scelta è conflitto e conflitto produce rabbia e sofferenza si è detto?
Si.
Ma cosa significa essere obbligati a scegliere? Se siamo d'accordo che le cose stanno così allora cerchiamo di andare a fondo della questione.
Se la scelta è obbligatoria allora il problema non sta nella scelta ma nel fatto che io ne faccio un aut-aut tra due possibili risultati. E se faccio la scelta giusta, ergo il risultato che mia attendo non corrisponde al "vero", ne nasce rabbia e delusione.
E la successiva volta che mi si presenterà l'obbligo di scelta io "prima" ancora di compiere la scelta vivrò la tensione-conflitualità del dover compiere questa scelta.
Allora non starò più osservando il grafico al presente, ma starò osservando in funzione della scelta passata. La mente recupererà quel passato.
Capisci, quel passato. Non questo presente.
 

Mila

Mila
La "sesta chiave" sul blog ci "chiede" di essere semplici. Enuncia un principio. Esso è quel che è. Ma se noi, quando lo riportiamo nel presente, lo colleghiamo ad un passato conflittuale allora abbiamo introdotto il dubbio. E il dubbio introduce la paura. E la paura distrugge il presente.
Non è questa la strada.
Se scegliere è un obbligo allora non ha senso farsene un problema.
Perché?
Perché le cose funzionano così: a fronte delle infinite possibilità che si danno ad un evento le cose del mondo confluiranno in uno e un solo presente.
Non è vero che a posteriori non serve.
Serve moltissimo invece.
Serve a dotarsi di un metodo.
Di una tecnica.
Serve a comprovare la scelta fatta: se giusta o sbagliata. Se sbagliata a comprenderne l'errore.
Serve a fare il training.
Serve ad andare in "sintonia" con il mercato. Fin dove ci è possibile.
Serve a capire che non è l'accumulazione la strada (la tecnica che rimane puro nozionismo) e la comprensione del movimento.
 

Mila

Mila
Chi ha avuto la fortuna di vedere Tomba sciare può comprendere. Ci fu un salom speciale dove alla fine della prima manche era indietro con 4\5 secondi dal primo. Nella seconda manche vince con 6\7 secondi dal secondo classificato.
Credetemi per chi non ha fatto speciale: sono una enormità.
Tomba ci aveva abituato a questi recuperi; ad un distacco dal secondo in termini di secondi e non decimi!
Ma come faceva?
E' stato un grande. Lui alla partenza, sul cancelletto, non pensava al distacco che aveva. Come non pensava alla vittoria. No. Lui pensava a cosa avrebbe fatto all'arrivo. Le famose "tombate". Tra cui anche la poco gloriosa, per lui, della coppa su un fotografo. Era fatto così.
Tradotto: lui stava al presente. E il presente non era la gara. La vittoria. Non era ovviamente nemmeno il dopo-gara. Ma si è avvicinato molto.
Tradotto: in allenamento impariamo la tecnica. Nel modo più preciso e meticoloso possibile. Chi ha fatto sport agonistico lo so. Ma poi in gara non possiamo più pensare a come fare le cose. No. In gara si fanno senza pensare.
Nel momento in cui pensi = stai accumulando. E allora non vinci.
In borsa è una cosa simile a questa.
Se devo passare il pallone al compagno e mi fermo a pensare come passarlo, quando passarlo e se passarlo a quello a dx o a sx l'avversario si è già posizionato e l'azione è vanificata.
In un grafico ci sono sempre entrambe le possibilità. Se non è l'una è l'altra. Io ne sceglierò sempre una delle due.
 

Mila

Mila
Buongiorno

coda dell'inverno in quel di Reggio con temperature basse e molta umidità.
Poteva essere prevedibile?
Si.
Finché in montagna c'è neve non siamo fuori dall'inverno. Con possibilità di nevicate sopra i 1.000 mt fino a giugno inoltrato. Come l'anno scorso.
Sarà così?
Si vedrà.
Quindi?
Quindi una camminata in montagna deve essere programmata con cura e, soprattutto, prendere informazioni sui sentieri sopra i 1.500 mt ed evitare quelli a rischio.
 
Ultima modifica:

Mila

Mila
Anni fa andammo sul Lagorai. Intorno al 12 giugno. Caldo afoso. Chi mai si aspettava di trovare neve sui sentieri? Abbiamo dovuto attraversare due canaloni senza attrezzatura (ramponi) con i cani in braccio. Sentiero nascosto dalla neve. Unica possibilità alle 13:00, tornare indietro. Ritorno ancora più pericoloso con cani che letteralmente scivolano a valle sul primo canalone. Seguiti da noi.
E' andata bene.
Meno bene quando siamo tornati per le parole che si siamo presi:
- il sentiero era inagibile per le troppe nevicate che hanno reso instabile la sede facendolo scivolare a valle (troppo peso);
- la coda invernale con nevicate in quote prolunga il tempo di scioglimento della neve, Soprattutto nelle parti in ombra;
- che vanno assolutamente evitate.
Era prevedibile anche se non certo.
Quella domenica sono morti in molti in montagna.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Alto