Operatività Indici & Futures - Open - Cap. 1

Stato
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Vladimiro:
- quando verrà? sei sicuro era stasera?
Estragone:
- Ha detto sabato mi pare? Ma quale sabato? Ma poi, è sabato oggi? Non sarà mica domenica?
Vl
- O lunedì o venerdì?

Vl
- ma sei sicuro che sia qua?
Es
- Cosa vorresti insinuare, che ci siamo sbagliati di posto?

Vl
- Siamo venuti qui anche ieri.
Es
- Eh no, su questo ti sbagli

non siamo sicuri dello spazio, del tempo e del luogo.
E' un dialogo di Beckett, aspettando godot.
Quando scrive questo è una apoteosi

Estr
- Troviamo sempre qualcosa vero, Didi [Vladimiro], per darci l'impressione di esistere.

e così ci dobbiamo inventare qualcosa. Dobbiamo far passare il tempo
dormire:

- Sembra addormentato, forse è morto.
- Perché non ci lasci dormire? Sognavo di essere felice

oppure parliamo:

- mentre aspettiamo cerchiamo di conversare
- facciamoci delle domande

e, la cruda e nuda verità della condizione umana

- La cosa terribile, è aver pensato

E' questo che ci tortura e ci rende infelici.
L'insicurezza e il vuoto che gli regna attorno. Il dover impiegare il tempo e dunque riempire il vuoto con il pensiero
 
La vita è una pausa tra una morte e un'altra.
Oppure la morte è una pausa tra una vita e un'altra.
Questo chiama in causa il movimento.
Il movimento il tempo.
E il movimento e il tempo lo spazio.
Spazio movimento e tempo l'azione.
Cosa facciamo tra una vita\morte e la successiva?
 
E proviamo a fare questo ragionamento logico: se riuscissi a fare il percorso inverso. Sono nell'attimo presente in assenza di vincoli e in totale possibilità di essere (potenza-di), se riuscissi a proiettarla per il prossimo
1 secondo
10 minuti
1 ora
dopo pranzo
oggi
per tutta una settimana

proietterei una sensazione di calma\pace\libertà in totale assenza di problematicità
Proietterei una luce nell'incerto buio del divenire.
Allontanerei nel tempo la mia ansia. E siccome nel presente in assenza del futuro condizionato dal passato (il futuro) non ho problematicità, io sarei in totale libertà.
Donde è possibile l'intuizione.


Qualche giorno fa si suggeriva questa meditazione
 
Al centro c'è la libertà. La libertà di essere senza vincoli e senza costrizioni. La libertà di dal dover essere. La libertà dal dover fare. La libertà dal dover avere.
In un attimo presente in cui vi è solo il presente di cosa abbiamo bisogno? Di nulla xè nulla serve nell'attimo presente.
Dunque anche la libertà dal dover pensare.
 
Se scorriamo un manuale di storia delle religioni (consiglio quello di Mircea Eliade) troveremo precetti, regole, osservanze. Riti e procedure.
Da quando?
Da sempre.
In quale contesto culturale?
Tutti.
In quale religione?
Tutte.
In quale parte della Terra?
Tutta.
Da quando l'uomo ha avuto coscienza di sé, dalle caverne in poi, l'uomo ha cominciato a cercare qualcosa che aveva perso.
Chi lo chiama Eden, chi Tushita. Chi dice è successo qualcosa di brutto. Chi si rifa a non meglio precisati essere extraterrestri.
Non importa dove, non importa quando, non importa chi, ma l'uomo ha la sensazione di aver perso qualcosa.
Noi, io e tu, abbiamo la sensazione di essere incompleti.
E ci mettiamo in cammino. Ci mettiamo alla ricerca.
 
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