Operatività Indici & Futures - Open - Cap. 1

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non è proprio così. Che ci sia correlazione è indubbio. Ma dobbiamo anche considerare la differenza tra i vari listini:
 
confronto usa-europa (Germania-Italia)

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Cosa voglio dire? Che noi il nostro minimo lo abbiamo già fatto e siamo in rimbalzo "tecnico" (= prezzi di acquisto vantaggiosi) per cui non è certa la corellazione discesa indici americani = nuovo minimo (sotto il 2012) per l'Italia.
Quello che mi interessa è la tenuta del minimo del 2012 con controllo giugno 2013 e dicembre 2013
 
Attualmente abbiamo un buon punto di supporto su ottobre 2014 che a mio avviso deve essere rotto a ribasso. Dunque sul range 17.000 - 17.500 dovrebbe collocarsi il nostro minimo di svolta.
Per farlo abbiamo sicuramente bisogno di una debolezza degli indici americani
 
prendendo a confronto il periodo ottobre-dicembre 2014 è vero che abbiamo seguito poco in salita i nuovi massimi della locomotiva german-usa

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ma al contempo siamo scesi meno dopo il movimento rialzo-ribasso dai primi di dicembre

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ovvero non abbiamo seguito del tutto gli sviluppi degli altri indici

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e ci siamo attestati sui minimi di dicembre 2013 = siamo in attesa di conferme
 
che a mio avviso non sono quelle degli andamenti americani ma della nostra particolare situazione nel contesto Europeo.
Quello che si evince in modo grossolano dai grafici è lo strapotere della Germania in Europa e della nostra difficoltà di rimanere dentro un contesto unitario che di certo non sta giovando alla nostra struttura paese.
Capito che si sta agendo sulla leva fiscale per sistemare le storture (leggasi apparato pubblico) è anche vero che la struttura industriale non è in grado di assorbile una eventuale fuoriuscita dei lavoratori statali.
Al contempo la stessa struttura industriale è ancora troppo legata al finanziamento pubblico.
La domanda è sempre la stessa: fin dove vuole spingerci la Germania?
 
Seguirei più le vicende nostrane che quelle americane perché noi siamo già "tecnicamente" sui minimi da azienda fallita a meno che non si riesca a ripristinare una economica di distribuzione della ricchezza basata su una industria manifatturiera che non cede del tutto la propria posizione nel consesso mondiale.
Diversamente credo che l'Italia non potrà farcela così come la conosciamo oggi. Non abbiamo la mentalità per seguire i dettami voluti dalla Germania. E non l'avremo in futuro. Così come in Grecia puoi anche spingere al massimo sulle riforme ma se al primo vento rischi sempre di crollare o ci metti i soldati (=trasformi in una democrazia autoritaria la struttura statale) oppure non hai possibilità.
Noi siamo già sulla strada della democrazia autoritaria.
Donde non è detto che seguiremo eventuali ribassi americani.
 
Seguirei più le vicende nostrane che quelle americane perché noi siamo già "tecnicamente" sui minimi da azienda fallita a meno che non si riesca a ripristinare una economica di distribuzione della ricchezza basata su una industria manifatturiera che non cede del tutto la propria posizione nel consesso mondiale.
Diversamente credo che l'Italia non potrà farcela così come la conosciamo oggi. Non abbiamo la mentalità per seguire i dettami voluti dalla Germania. E non l'avremo in futuro. Così come in Grecia puoi anche spingere al massimo sulle riforme ma se al primo vento rischi sempre di crollare o ci metti i soldati (=trasformi in una democrazia autoritaria la struttura statale) oppure non hai possibilità.
Noi siamo già sulla strada della democrazia autoritaria.
Donde non è detto che seguiremo eventuali ribassi americani.
Giustissimo,tanto che noi il rialzo americano lo abbiamo guardato con il binoccolo.
Per restare agli usa per me sul lungo finchè restano sopra 1900 sono sempre più probabili nuovi massimi,sotto entreremo in una correzione più articolata ma sempre buona per comprare magari verso i 1600. :eeh:
 
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