Rapisarda
Forumer storico
«Prodi aiutò l'amico De Benedetti quando era all'Iri»
«Un sondaggio Usa dice che siamo in testa»
Berlusconi: «La par condicio è una legge illiberale, ma noi la rispetteremo». E sul caso Unipol: «Hanno truffato anche l'Inps»
MODENA - «I sondaggisti sono tutti uguali: sono schierati a sinistra. Tra di loro c'è una sorta di accordo. Perciò abbiamo commissionato un sondaggio a un'agenzia americana "di area democratica". I risultati saranno pronti tra 15 giorni, ma già ora ci dicono che siamo in testa». Lo ha detto Silvio Berlusconi aprendo il suo intervento al forum Monzani di Modena (come riporta un lancio d'agenzia Ansa delle ore 17,21). Poco più di tre ore prima, conversando con i giornalisti e le agenzie di stampa appena arrivato a Modena, Berlusconi aveva invece detto che «i nostri pre-sondaggi ci portano a un'assoluta parità. C'è invece una disparità tra Prodi e il sottoscritto, Prodi è sotto di diversi punti».
ATTACCHI AL PROFESSORE - Silvio Berlusconi affonda poi sul passato di Romano Prodi, che accusa di aver favorito le cooperative rosse quando era presidente dell' Iri. Nel corso del suo intervento, il presidente del Consiglio ha riferito di una interpellanza fatta da Carlo Giovanardi all'allora presidente dell'Iri in cui chiedeva informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori della variante di valico. Secondo quanto riferito dal premier, Prodi avrebbe risposto: «I lavori non inizieranno fino a quando non ci sarà un accordo sulle quote di lavoro a favore della della Lega Coop».
«la normale attività di Prodi all' Iri - ha quindi aggiunto il premier - era svendere le aziende al suo amico De Benedetti».
Silvio Berlusconi (Ansa)
«SINISTRA OFFENDE LE NOSTRE RADICI CRISTIANE» - «Il programma della sinistra è scritto sull'acqua, non esiste, non riusciranno ad andare d'accordo su niente», ha detto Berlusconi al forum. «Non parliamo di cosa vogliono fare della scuola cattolica, adesso si sono rafforzati con i radicali e vogliono abolire l'8 per mille e rivedere il concordato, una cosa che offende le nostre radici cristiane».
DUELLO TV - «Sono a disposizione, ma evidentemente D'Alema e gli altri hanno paura di come Prodi possa venire fuori da un confronto televisivo con me, e gli dicono di non andare. Andrò in tv anche con una poltrona vuota di fianco», ha affermato il presidente del Consiglio.
La par condicio «è una legge bavaglio illiberale e liberticida, ma noi la rispetteremo e anche i signori della sinistra la devono rispettare. Facciano quindi il piacere di rispettare il regolamento della Commissione di vigilanza» ha poi aggiunto il premier.
PRESSIONE FISCALE - In precedenza il capo del governo aveva rispolverato un altro suo antico grido di battaglia: la riduzione delle tasse. Due gli obiettivi che Berlusconi ha proposto dai microfoni di Radio radicale: ridurre al 39% la pressione fiscale; abbattere l'Irap, tagliando contestualmente i contributi per le imprese. «La riduzione della spesa pubblica - ha detto Berlusconi - è un nostro obiettivo e si sta già facendo ad esempio con la digitalizzazione della pubblica amministrazione e con la liquidazione di enti utili contiamo di arrivare ad un contenimento della spesa». «Vogliamo scendere - ha aggiunto Berlusconi - verso un costo dello Stato pre i cittadini che sia del 33% più il costo degli interessi ereditati per la montagna di debito pubblico degli anni passati. Siamo riusciti a far costare di meno lo stato riducendo la pressione fiscale - ha deto ancora il premier - ma il punto cui vogliamo arrivare è quello di diminuire la pressione fiscale al 39%». Al conduttore della trasmissione su Radio Radicale, Benedetto Della Vedova, che gli chiedeva se sia possibile pensare ad un patto con gli imprenditori che prevede una diminuzione drastica dell'imposta sul reddito di impresa, finanziata con una riduzione altrettanto drastica dei contrdibuti che arrivano alle stesse imprese, Berluconi ha risposto: «È una ipotesi suggestiva su cui possiamo fare una riflessione. È una proposta interessante».
UNIPOL - Tornando sul caso Unipol, il premier ha detto che nel nord Italia c'è stata «una truffa palese che ha portato alla condanna solo di chi non era iscritto al Partito comunista». Una truffa che ha «coinvolto la lega delle cooperative» consentendo a funzionari pubblici, provenienti dalle coop, di «raddoppiare lo stipendio e di farsi pagare i contributi dall'Inps».
04 febbraio 2006
Le notizie del Corriere via SMS: invia NEWS al 48436.
«Un sondaggio Usa dice che siamo in testa»
Berlusconi: «La par condicio è una legge illiberale, ma noi la rispetteremo». E sul caso Unipol: «Hanno truffato anche l'Inps»
MODENA - «I sondaggisti sono tutti uguali: sono schierati a sinistra. Tra di loro c'è una sorta di accordo. Perciò abbiamo commissionato un sondaggio a un'agenzia americana "di area democratica". I risultati saranno pronti tra 15 giorni, ma già ora ci dicono che siamo in testa». Lo ha detto Silvio Berlusconi aprendo il suo intervento al forum Monzani di Modena (come riporta un lancio d'agenzia Ansa delle ore 17,21). Poco più di tre ore prima, conversando con i giornalisti e le agenzie di stampa appena arrivato a Modena, Berlusconi aveva invece detto che «i nostri pre-sondaggi ci portano a un'assoluta parità. C'è invece una disparità tra Prodi e il sottoscritto, Prodi è sotto di diversi punti».
ATTACCHI AL PROFESSORE - Silvio Berlusconi affonda poi sul passato di Romano Prodi, che accusa di aver favorito le cooperative rosse quando era presidente dell' Iri. Nel corso del suo intervento, il presidente del Consiglio ha riferito di una interpellanza fatta da Carlo Giovanardi all'allora presidente dell'Iri in cui chiedeva informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori della variante di valico. Secondo quanto riferito dal premier, Prodi avrebbe risposto: «I lavori non inizieranno fino a quando non ci sarà un accordo sulle quote di lavoro a favore della della Lega Coop».
«la normale attività di Prodi all' Iri - ha quindi aggiunto il premier - era svendere le aziende al suo amico De Benedetti».
Silvio Berlusconi (Ansa)
«SINISTRA OFFENDE LE NOSTRE RADICI CRISTIANE» - «Il programma della sinistra è scritto sull'acqua, non esiste, non riusciranno ad andare d'accordo su niente», ha detto Berlusconi al forum. «Non parliamo di cosa vogliono fare della scuola cattolica, adesso si sono rafforzati con i radicali e vogliono abolire l'8 per mille e rivedere il concordato, una cosa che offende le nostre radici cristiane».
DUELLO TV - «Sono a disposizione, ma evidentemente D'Alema e gli altri hanno paura di come Prodi possa venire fuori da un confronto televisivo con me, e gli dicono di non andare. Andrò in tv anche con una poltrona vuota di fianco», ha affermato il presidente del Consiglio.
La par condicio «è una legge bavaglio illiberale e liberticida, ma noi la rispetteremo e anche i signori della sinistra la devono rispettare. Facciano quindi il piacere di rispettare il regolamento della Commissione di vigilanza» ha poi aggiunto il premier.
PRESSIONE FISCALE - In precedenza il capo del governo aveva rispolverato un altro suo antico grido di battaglia: la riduzione delle tasse. Due gli obiettivi che Berlusconi ha proposto dai microfoni di Radio radicale: ridurre al 39% la pressione fiscale; abbattere l'Irap, tagliando contestualmente i contributi per le imprese. «La riduzione della spesa pubblica - ha detto Berlusconi - è un nostro obiettivo e si sta già facendo ad esempio con la digitalizzazione della pubblica amministrazione e con la liquidazione di enti utili contiamo di arrivare ad un contenimento della spesa». «Vogliamo scendere - ha aggiunto Berlusconi - verso un costo dello Stato pre i cittadini che sia del 33% più il costo degli interessi ereditati per la montagna di debito pubblico degli anni passati. Siamo riusciti a far costare di meno lo stato riducendo la pressione fiscale - ha deto ancora il premier - ma il punto cui vogliamo arrivare è quello di diminuire la pressione fiscale al 39%». Al conduttore della trasmissione su Radio Radicale, Benedetto Della Vedova, che gli chiedeva se sia possibile pensare ad un patto con gli imprenditori che prevede una diminuzione drastica dell'imposta sul reddito di impresa, finanziata con una riduzione altrettanto drastica dei contrdibuti che arrivano alle stesse imprese, Berluconi ha risposto: «È una ipotesi suggestiva su cui possiamo fare una riflessione. È una proposta interessante».
UNIPOL - Tornando sul caso Unipol, il premier ha detto che nel nord Italia c'è stata «una truffa palese che ha portato alla condanna solo di chi non era iscritto al Partito comunista». Una truffa che ha «coinvolto la lega delle cooperative» consentendo a funzionari pubblici, provenienti dalle coop, di «raddoppiare lo stipendio e di farsi pagare i contributi dall'Inps».
04 febbraio 2006
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