Tanto per incominciare un articolo fine 2006 inizio 2007
"L'Oro è Veramente un "Porto Sicuro"?
Uno dei maggiori punti fermi del mondo della finanza e che, durante i periodi difficili
e di instabilità, l'oro è sempre un "porto sicuro".
Mentre io sono un grande sostenitore del metallo giallo, sono allo stesso modo abituato
a non dare nulla per scontato. Pertanto è sempre il caso di indagare.
La storia recente dell'oro può essere divisa in due parti: la prima è la fase antecedente
il 1971, la seconda quella successiva (in realtà la fase antecedente il 1971 potrebbe a
sua volta essere divisa nel periodo che và dalla creazione della FED al 1971 e nel periodo
precedente la creazione della FED).
Prima del 1971, semplificando, l'oro era assimilabile a quello che oggi è la liquidità.
Il dollaro era ufficialmente ancorato all'oro (e le altre valute facevano riferimento
al dollaro). Questo significa che detenere oro e detenere dollari era equivalente.
Con la differenza che era più difficile per i minatori estrarre più oro rispetto alla
facilità con cui la FED stampava nuovi biglietti verdi.
Questo è il motivo per cui ad un certo momento gli USA e il resto del mondo hanno preso
atto che la FED aveva emesso troppi dollari rispetto all'oro in circolazione e che il
cambio tra dollaro ed oro, allora fissato a 35 dollari per oncia, non poteva più essere
mantenuto.
Fino al 1971, quindi, l'oro era come il denaro in cassa. Anzi, meglio perchè perdeva valore
più difficilmente. E' chiaro quindi che in periodi come la Grande Depressione o altre crisi
economiche, finanziarie e politiche (guerre, dissoluzioni di stati), l'oro preservava il
potere d'acquisto mentre gli assets finanziari e reali si deprezzavano.
Dopo il 1971 il cambio tra oro e dollaro (e tra oro ed altre monete cartacee) non è più
fisso ma variabile.
In una prima fase, il mercato ha premiato l'oro sulla moneta di carta. Durante gli anni '70,
l'oro è passato da 35$ per oncia ad oltre 800$ per oncia. In seguito, però, il metallo
giallo ha ripiegato per circa vent'anni, arrivando sotto i 300$ per oncia. E' storia del
nuovo millennio una nuova fase di ascesa.
Sicuramente l'oro non è mai sceso sotto gli originari 35$ e se posso azzardare una
previsione non vedremo mai più l'oro sotto i 35$.
Tuttavia, tutto si può dire meno che in questi 35 anni l'oro sia stato un investimento
sicuro e tranquillo. Chi avesse comprato l'oro a 35$ avrebbe oggi ottenuto un rendimento
ampiamente capace di proteggere il potere d'acquisto. Ma chi avesse comprato ad 800$ nei
primi anni '80, ad oggi sarebbe ampiamente sotto.
E per tutti gli '80 e '90 un investimento sugli indici azionari americani avrebbe
preservato il capitale molto meglio che un investimento in oro.
Il fatto è che anche l'oro viene espresso, nel linguaggio comune, in dollari, euro, yen.
La verità, non molto amata dai sostenitori ad oltranza dell'oro, è che il metallo giallo
ha perso la sua funzione monetaria. Le persone guadagnano, comprano, investono in dollari
ed euro, non in oro. E mentre un tempo le valute cartacee emesse erano convertibili in oro
e quindi, comunque, il metallo giallo aveva una funzione monetaria, oggi non è più così.
Se investi in un ETF azionario espresso in euro che cresce del 10% e nello stesso
tempo l'oro cresce del 15%, pensi di aver guadagnato o perso? Se l'oro fosse assimilato
alla moneta, sicuramente dovresti pensare di aver perso. In termini "auriferi" sei più
povero. Ma in realtà, sono sicuro che ti senti più ricco. Questo perchè la tua vita si
svolge con gli euro ed è in euro che ragioni. Casì faccio io, così fanno quasi tutti.
L'oro non è più moneta. E' un assets, esattamente come le azioni, le obbligazioni e
gli immobili. E come asset, è soggetto agli eccessi del mercato e alle bolle speculative.
L'oro a 800 nei primi anni '80 era sicuramente sopravvalutato. L'oro a 250 ad inizio
millennio era sicuramente sottovalutato.
Data questa caratteristica, è più difficile per il metallo giallo svolgere la sua funzione
di "ancora" in caso di turbolenze finanziarie.
Non a caso, durante le crisi recenti, sia quella delle ultime settimane che quella
di maggio/giugno 2006, l'oro non ha preservato proprio nulla ed è sceso insieme agli altri
assets. In queste settimane ha retto in po' meglio rispetto ai mercati finanziari, ma
durante lo storno del 2006 fece peggio.
A tutti gli effetti, la correlazione tra oro ed assets finanziari oggi è molto forte.
Quando l'oro è un "porto sicuro".
Ci sono due situazioni in cui l'oro puo tornare ad esercitare la sua antica funzione.
La prima è una situazione che non ha una dimostrazione pratica recente. Si tratta del caso
in cui l'attuale sistema monetario/finanziario crolli completamente e con esso crollino
le istituzioni collegate (FED, BCE, Fondo Monetario Internazionale, ecc...).
In questa situazione, detenere dollari, euro e altre valute simili sarà come avere tra
le mani coriandoli. Lo stesso sarà possedere bond, compresi quelli governativi. In questa
situazione le persone vorranno avere qualcosa di reale tra le mani. Terre, cibo, acqua,
beni materiali. Poichè coloro che hanno, ad esempio, vestiti debbono procurarsi il cibo
e viceversa. Poichè non è sempre facile effettuare lo scambio tramite il baratto, sarà
necessario un "mezzo di scambio", una moneta. La moneta cartacea non è più in grado di
assolvere la funzione monetaria.
La storia dell'umanità ha portato a considerare l'oro particolarmente adatto come mezzo
di scambio. Per questo, in una situazione simile, l'oro tornerà ad essere un porto sicura,
un'ancora di salvezza.
Lo scenario delineato è altamente improbabile, almeno nel breve termine. Sarebbe un caos
totale.
L'altra situazionè in cui l'oro recupera gran parte della sua capacità di dare sicurezza
e stabilità è quando i prezzi salgono velocemente e le banche centrali infiammano
l'espansione della massa monetaria. In queste situazioni, la liquidità e le obbligazioni
non riescono a coprire l'inflazione statistica e gli operatori si spostano sugli assets
reali. L'oro è una destinazione privilegiata del deflusso dei capitali da cash e
obbligazioni.
Detto questo, non dobbiamo eccedere nel togliere all'oro quello che merita. Nonostante
negli ultimi tempi il metallo giallo si muova insieme agli altri assets finanziari,
il suo grado di correlazione con azioni ed obbligazioni resta storicamente abbastanza basso.
Inoltre, l'oro resta un buon "anticiclico". Quando il ciclo economico rallenta, le azioni
iniziano a scendere prima. Le banche centrali reagiscono espandendo la liquidità e qui
entra in gioco la qualità dell'oro quale protezione contro l'espansione monetaria,
giocando un buon ruolo anticiclico. "