OT: Topic del cazzeggio (7 lettori)

Fabrib

Forumer storico
Bruno Danovaro stava fumando un sigaro sulla via di casa, dopo essere andato a fare da volontario alla Croce Rossa di Milano, in questo difficile periodo di crisi per il coronavirus. Tre rom lo hanno accerchiato, intimandogli di consegnare il portafogli. Peccato che i malintenzionati non sapessero chi si trovassero di fronte. Danovaro, 52 anni, è infatti un esperto di arti marziali. Prima judo, poi pugilato e karate, ora jujitsu. Ha vinto tutti gli ultimi 112 incontri disputati. Risultato? I tre rom sono finiti all'ospedale, il portafogli è rimasto ben al sicuro nelle sue tasche.
L'episodio è stato raccontato dal Secolo d’Italia, che ha anche raccolto la testimonianza dello stesso Danovaro: "Ho reagito d'istinto. Sono molto dispiaciuto per quanto successo, ma mi hanno aggredito loro per primi. Spero che stiano bene e che serva loro e a tutti i malintenzionati da lezione". Danovaro ha una storia incredibile alle spalle. Poteva andare a Seoul 1988 con la Nazionale di judo, ma scelse di andare a cercare fortuna negli Stati Uniti, dove ricevette anche un'onorificenza da George Bush per il suo impegno contro il doping nelle palestre. La battaglia contro il doping, insieme con il volontariato per i bambini e negli ospedali, ha accompagnato tutta la vita del campione, che è stato spesso minacciato anche dal narcotraffico.

Quando la sfiga ci vede (veramente) benissimo
 

Fabrib

Forumer storico
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Rottweiler

Forumer storico
Per farsi veramente delle risate forti penso che Fabrib potrebbe consigliare "il Guffanti" su twetter.(con la cronaca minuto per minuto di ieri sera del Presidente-Amico, o la sua lettera a Centeno)
Io mi limito alla carinissima F. Donato fermata dai Carabinieri in una diretta mentre in una sorta di flash-mob suonava il clacson dell'auto per protesta contro il MES.
Però mi farei delle domande e proverei a darmi delle risposte.


Vedi l'allegato 553195



PS
Ecco il Guffanti.
Intanto hanno anche messo l'impresa della carinissima Donato
IlGuffanti (@guffanti_marco) | Twitter

Il video va assolutamente messo in evidenza.....:lol::DD::lol::DD::lol::DD:

 

ALIUNO

Nuovo forumer
Slendida performance da repubblica delle banane :ola::banana::banana::banana:
[paste:font size="4"]RES PUBLICA

“Diamo liquidità immediata per 400 miliardi di euro alle nostre imprese”: l’asserzione del Presidente Conte è incongrua, impropria e, di fatto, scorretta, priva di fondamento. Il sostantivo “liquidità” e l’aggettivo “immediata”, così combinati all’interno della frase, fanno sorgere parecchi dubbi sulle reali intenzioni del parlante. Di certo, è difficile credere che Giuseppe Conte non fosse consapevole del contenuto delle proprie dichiarazioni. Si sarebbe trattato allora di un errore di comunicazione, di una sorta di vuoto espressivo o, come comunemente si dice, di una caduta di stile?

Il male dell’economia è anzitutto nelle parole, a tal punto che l’economia è ormai polimorfa: ne esistono una narrata, una percepita, e una reale. Mettere in parole dei pensieri vuol dire costruire una porzione di realtà o, per lo meno, farla esistere per chi assume come valide quelle parole. L’accordo tra parlanti, tra le altre cose, reca in sé un’altra inevitabile verità di fatto: nessuna asserzione è mai libera dalle possibili conseguenze. Infatti, il giorno dopo l’annuncio della “liquidità immediata”, atto incauto per eccellenza, le banche sono state subissate di telefonate da parte degli imprenditori bisognosi e allo stremo delle forze.

Se a un uomo spossato dall’arsura del deserto si comunicasse l’esistenza anche di una sola bottiglia d’acqua, egli farebbe di tutto per averla. Per estensione e forzatura della metafora: nessuno ha detto che il denaro sarebbe arrivato direttamente sul conto corrente delle imprese, è vero, ma, nello stesso tempo, non ci si è allontanati molto, in considerazione della “potenza di fuoco”. Va precisato fin da ora che, qui, non è in discussione alcun parere politico: al più, si circoscrive ‘empiricamente’ un oggetto e lo si analizza con metodo.

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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

La prima smentita indiretta arriva proprio dal massimo esponente dell’ABI, Antonio Patuelli, il quale, pur con superba deferenza, appunta la propria attenzione sul peggiore dei guai linguistici causati da Conte: “immediata”. I motivi sono semplici: anzitutto, è necessario attendere l’approvazione dell’UE. In secondo luogo, in assenza di una garanzia del 100%, l’istruttoria prevista per le richieste di liquidità sarà quella ordinaria, giacché il Legislatore non ha affatto derogato al Testo Unico Bancario. E le imprese con un basso rating, quelle marchiate dal ‘rischio di credito’? Stando così le cose, sono destinate a morire di sete (Rif. Metafora del deserto). Perché un Presidente del Consiglio si lascia andare a tal punto da risultare imprudente, superficiale e – ci tocca dirlo, alla prova dei fatti – mendace? Tenendo conto della valutazione bancaria del rischio di credito, siamo indotti a pensare che quei 400 mld potrebbero ridursi di molto.

E inoltre: tra parole e fatti non c’è corrispondenza. La conferenza stampa è del 6 aprile. Nella stessa giornata, sul sito del Governo (Presidenza del Consiglio dei Ministri) si legge un comunicato stampa in cui non si parla affatto di 400 miliardi, bensì di 200 miliardi.

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Un’altra precisazione risulta fondamentale: è doveroso studiare documenti e dichiarazioni del momento per valutarne l’impatto, senza attendere risvolti e correttivi. ‘Quello che sarà’ modifica solo in parte i danni causati da una comunicazione pubblica errata: dichiarazioni, comunicati, bozze di decreti et cetera.

Il marxiano presago, in preda all’impeto bolscevico-rivoluzionario, direbbe che pure “la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”. Purtroppo, le operazioni di supporto illustrate in conferenza stampa non sono gratuite, come s’è lasciato intendere. Prova ne sono i seguenti estratti della bozza del Decreto Legge.



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Le buone intenzioni, in effetti, ci sono; non lo si può negare, dato che, nella maggior parte dei casi, lo Stato, per il tramite di Sace-Cassa Depositi e Prestiti, diventa fideiussore paterno delle imprese, ma ciò non basta a riscattare Conte. Noi, più umilmente e più cautamente, tentiamo di ristabilire una continuità di significato tra una fonte e i suoi fruitori, sebbene l’emergenza sanitaria, talora, possa alterare l’uso del linguaggio, specie in economia, disciplina che più di molte altre è consumata dalla mediazione narrativa.

S’è fatto sarcasmo sul sintagma “potenza di fuoco”? Tutt’altro! L’iperbole è stata filtrata dal buon senso e dal realismo. Che cos’accadrebbe (non accadrà, è chiaro) se la Commissione Europea, in ‘virtù’ dell’art. 108 del TFUE, non approvasse lo schema italiano? Ecco il comma 12 dell’art. 1 della bozza di DL, il cui titolo è, per l’appunto “Misure temporanee per il sostegno alla liquidità delle imprese”, che, a propria volta, fa parte del Capo I, “Misure di accesso al credito delle imprese”. Sarebbe più corretto scrivere, per paradosso, naturalmente, “Misure subordinate, non immediate”.

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È evidente che questo processo d’interventi fatto di rinvii e subordinazioni non è altro che un rallentamento burocratico e, nello stesso tempo, un ulteriore indebolimento dei significati di quell’infido 6 aprile. Il fatto è che si è sempre accusata la categoria dei giornalisti di leggerezza e di pressappochismo per eccesso di ‘generosità’ nell’uso delle parole o per la ricerca di clamore e poi si mette in scena uno spettacolo così marchiano. L’espressione “liquidità immediata” non è altro che un’espressione ‘civetta’, con un elevato potere attrattivo-evocativo, ma con scarsa – o, addirittura, nulla – forza di pragmatica





 

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