OT: Topic del cazzeggio (7 lettori)

Ventodivino

מגן ולא יראה

Anche se Pompeo verrà mandato all'ONU come quell'altro nel 2003 con le fialette , se devo scegliere il Leviatano scelgo questo piuttosto che quello che viene da EST.

PS
per due volte il Vento Divino ha salvato il sacro suolo giapponese dagli invasori cinesi , toccherà iniziare a soffiare ?

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Ventodivino

מגן ולא יראה
Bremmer “Contro Pechino Trump si prepara alla nuova Guerra fredda”
dal nostro corrispondente Federico Rampini



NEW YORK — «Qualsiasi cosa sia accaduta nei laboratori di Wuhan, la Cina ha responsabilità gravi verso il mondo intero. Andremo verso una nuova Guerra fredda se Donald Trump cala pesantemente nei sondaggi ». Chi parla è Ian Bremmer, il presidente di Eurasia Group, e uno dei massimi esperti mondiali di geopolitica.
Lei che idea si è fatto sulla consistenza delle ultime accuse di Trump e Mike Pompeo alla Cina, sull’origine del virus?
«Sia che il virus sia passato dall’animale all’uomo per un incidente di laboratorio, oppure in un mercatino di selvaggina, resta il fatto che l’origine è stata a Wuhan.
Inoltre sappiamo con certezza che il governo cinese per un mese ha nascosto la verità: al suo popolo e al mondo. Nel frattempo mezzo milione di cinesi sono partiti da Wuhan verso l’Europa e gli Stati Uniti. Questa è la ragione per cui esiste una pandemia.
Questo è il peccato originale, e giustifica l’indignazione. Per il resto non ho visto prove pubbliche sull’origine in laboratorio.
L’Amministrazione Trump non parla di un virus fabbricato deliberatamente. Può esserne sfuggito per negligenza, mancanza di protezioni, però questo mette in imbarazzo gli americani perché in passato collaboravano alla sicurezza di quel laboratorio, poi hanno smesso di farlo. Comunque l’omertà e la censura da parte cinese rimangono il problema numero uno».
L’opposizione democratica accusa Trump di cercare un diversivo e un capro espiatorio. La campagna elettorale del presidente punta a descrivere il suo rivale Joe Biden come troppo arrendevole con i cinesi.
«Il presidente sa che la sua gestione della pandemia è tutt’altro che esemplare. In un anno elettorale, si rifiuta di riconoscere le proprie responsabilità. Attaccare la Cina è più facile. Ma comporta dei rischi.
L’economia americana e quella cinese restano abbastanza integrate, ci sono catene produttive e logistiche interdipendenti. Mi stupisco che gli attacchi a Joe Biden non siano stati più pesanti, a parte il nomignolo Beijing Biden: suo figlio Hunter è vulnerabile perché viaggiò sull’Air Force 2, quando il padre era vicepresidente, per fare degli affari coi cinesi. Prima o poi gli attacchi contro i Biden sulla Cina diventeranno più duri».
I paesi alleati stanno appoggiando la linea dura di Washington?
«Alcuni hanno ottime ragioni per essere esasperati dal comportamento cinese, per esempio l’Australia. Però Trump ha indebolito le relazioni con molti alleati. Per esempio quando vietò gli ingressi di viaggiatori dall’Europa senza neppure avvisare i loro governi. Non vedo la Germania unirsi all’America in questa offensiva. L’ultimo sgarbo è recentissimo: l’Unione europea ha organizzato un summit per coordinare a livello mondiale la ricerca sui vaccini, e gli americani non hanno neppure partecipato».
Ora Trump colpirà la Cina con nuovi dazi? Riparte la guerra commerciale? Il presidente ha evocato la possibilità di usare i dazi come una tassa per incassare gettito, e rivalersi in questo modo per i danni subiti con la pandemia.
«All’interno della sua Amministrazione si sono rafforzati i falchi, come Peter Navarro (consigliere del presidente sulla politica commerciale, ndr), che vogliono ricominciare a imporre dazi. Ma domenica in un meeting Trump è stato apostrofato da un imprenditore che gli ha rinfacciato i costi della guerra commerciale. Sospendere la tregua coi cinesi sui dazi rischia di costare all’americano medio, al consumatore che compra prodotti elettronici. Molti suoi elettori, come gli agricoltori, stanno ancora aspettando i benefici dall’accordo parziale con Pechino che era stato raggiunto a gennaio. Trump è attento ai segnali dall’economia reale. È riluttante a imbarcarsi in un’altra escalation dei dazi. Però se dovesse precipitare nei sondaggi lo farà. Se il suo livello di approvazione scende sotto una soglia di guardia, magari al 30%, allora andremo verso una Guerra fredda a tutto campo».
Un’altra ritorsione, estrema, è stata attribuita dal Washington Post ad esponenti dell’Amministrazione: cancellare il debito verso la Cina, dichiarare non rimborsabili i Treasury Bond detenuti dalla banca centrale di Pechino.
«Francamente non so se sia una fonte attendibile ad avere formulato quell’idea. È una follia. Non accadrà mai».
Questa invece è stata proposta da diversi parlamentari repubblicani: togliere alla Cina l’immunità sovrana, per facilitare le cause legali contro il governo di Pechino ed estrarne dei risarcimenti per danni.
«Che il Congresso approvi delle leggi in questo senso, è possibile. C’è un precedente con l’Arabia saudita.
Possono essere anche formulate in modo condizionale. Sullo sfondo c’è la pressione verso le multinazionali americane perché riportino sul territorio Usa le loro produzioni. Un decoupling, un divorzio almeno parziale tra le due economie».



PS
Sicuramente oltre 15 anni fa quando Bremmer non era ancora Bremmer acquistai e divorai un libro di Bremmer in italiano. Copertina bianca, max 250 pagina titolo all'incirca "libertà e diritto". Qualcuno si ricorda il titolo ? Ho provato a googlare ma non l'ho trovato.
 
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oldmouseit

Forumer storico
Bremmer “Contro Pechino Trump si prepara alla nuova Guerra fredda”
dal nostro corrispondente Federico Rampini



PS
Sicuramente oltre 15 anni fa quando Bremmer non era ancora Bremmer acquistai e divorai un libro di Bremmer in italiano. Copertina bianca, max 250 pagina titolo all'incirca "libertà e diritto". Qualcuno si ricorda il titolo ? Ho provato a googlare ma non l'ho trovato.

la fine del libero mercato?
 

fabriziof

Forumer storico
Se e quando sarà ,dal barbiere sarà come in visita a una centrale nucleare



rigide regole per evitare assembramenti e il rischio di contagio.

Queste sono le condizioni da rispettare:

Misurazione della temperatura all'inizio del turno per gli operatori
Mascherina obbligatoria per clienti e operatori
Guanti cambiati per ogni cliente
Occhiali e visiera per trattamenti sotto il metro di distanza
Cambio divisa ogni turno
Igienizzazione frequente di servizi e postazioni per ogni nuovo cliente
Materiali monouso, soprattutto nei centri estetici
Attività solo su appuntamento
Un cliente per volta in area reception
 

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