L'altro giorno, parlando con un amico, mi è tornata in mente una vecchissima storia letta su un Topolino di tanti, tanti anni fa...
Nella storia in questione, Paperino veniva nominato esperto finanziario del comune di Paperopoli, con l'incarico di trovare i soldi per finanziare le opere comunali.
La pensata è quella di farseli prestare dai cittadini, mediante l'emissione di "Buoni Ordinari Paperopolesi".
Alla domanda "ma come faremo quando scadranno?" risponde, senza ombra di dubbio: "E' semplice: basterà emettere nuovi buoni con interessi superiori!"
Detto fatto il comune comincia ad emettere buoni su buoni, finanziando le opere più strampalate, indebitandosi progressivamente sempre di più...
Finché Zio Paperone si presenta in municipio chiedendo indietro i suoi 100 mld di buoni. A questo punto si scopre che in cassa il comune non ha niente
D), zio Paperone per tutta risposta pretende la proprietà sulla nuova superstrada costruita dal Comune con un ammontare equivalente.
I cittadini, scoprendo la cosa, si accorgono dell'inghippo e si riversano in piazza a protestare. Alla fine però tutto finisce a tarallucci e vino, con Zio Paperone che convince il comune a dare pezzi di suolo pubblico in proprietà ai cittadini, che cominciano ad averne cura molto più di prima permettendo di risistemare la città.
Insomma, il povero Paperino è un genio della finanza e noi lo abbiamo sempre sottovalutato...
Ma alla fine, non è che se ad Harvard, Columbia, Bocconi... sostituissero certi libri di testo col Topolino forse andremmo un po' meglio?
