Da "La Repubblica":
ROMA - Pjanic alla Juventus è realtà ormai assodata. Lo è in realtà dal 9 giugno quando, in un documento in cui dichiara l'intenzione di avvalersi della clausola e di essere ceduto ai bianconeri,
il bosniaco ha comunicato i suoi piani per il futuro. In mattinata lo sfogo del direttore generale Baldissoni con la rivelazione della nota giunta allo studio Tonucci dall'entourage del centrocampista. Motivo delle aspre parole del dg che ammette l'impossibilità di agire diversamente, di fronte alla sua
volontà di cambiare aria: "In questa città siamo costretti a tirar fuori documenti ufficiali per smentire le sciocchezze che si dicono e compaiono sui giornali".
PJANIC COMUNICA DI VOLERE LA JUVE, BALDISSONI SI SFOGA - "Con la presente comunico di avvalermi del diritto di essere trasferito e la mia disponibilità a regolare il 20% di mia spettanza dell'ammontare del prezzo del trasferimento alla società che acquisisce il diritto alle mie prestazioni sportive. Che nello specifico vi comunico essere la Juventus. Vi ringrazio e vi prego di prendere contatti per l'espletamento delle formalità contrattuali necessarie". Firmato Miralem Pjanic. Dopo aver svelato al pubblico la comunicazione del fantasista tramite l'emittenza radiofonica di casa, Baldissoni non nasconde quello stesso fastidio mostrato da
James Pallotta durante i suoi giorni di permanenza nella capitale: "I tifosi della Roma vengono avvelenati quotidianamente in maniera maliziosa e pericolosa - dice a Roma Radio - Un giorno si deve smentire se il ragazzo ha una clausola o un diritto sulla stessa, cosa che dovrebbe essere vicenda privata. Poi bisogna smentire se è la società che si attiva, tutto ciò perché la zia dell'idraulico, la cugina del tappezziere dell'agente di Pjanic ha più credibilità di una dichiarazione ufficiale della società". Certo è che le parole dell'ad bianconero Marotta ("L'operazione Pjanic è stata conclusa sulla spinta del giocatore che ha fortemente voluto trasferirsi alla Juventus sfruttando la clausola compromissoria che aveva stipulato con la Roma") rinforzano la posizione dei dirigenti romanisti: trattativa tra i club non c'è stata, se non alcuni incontri tecnici per definire le modalità di pagamento dei 38 milioni previsti dalla scrittura (Pjanic ha rinunciato però alla percentuale del 20% che gli sarebbe spettata da contratto).
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"PALLOTTA VOLEVA TENERLO" - Per questo Baldissoni prova a fare chiarezza, una volta per tutte: "Ci sono degli accordi contrattuali, un giocatore può decidere di non rinnovare come poteva capitare a Miralem due anni fa. Quando abbiamo inserito la clausola lo abbiamo fatto su sua richiesta". Il ruolo della società, dunque, poco poteva spostare nelle decisioni maturate dal bosniaco, desideroso di cimentarsi in un contesto sportivo che possa permettergli di vincere ciò che a Roma non è riuscito ad ottenere. Non è bastata neanche la volontà di trattenerlo da parte di James Pallotta: "In estrema buona fede il presidente
ha dichiarato che non voleva venderlo - la difesa di Baldissoni - e che la clausola non dipendeva dalla Roma. Effettivamente andrà via, è legittimo utilizzare accordi contrattuali per cambiare squadra. Non è normale che dobbiamo venire qui a smentirlo con la documentazione". Per i tifosi, però, ciò che normale proprio non sembra è privarsi di un gioiello simile, andando a rinforzare ancor più il gap tecnico con la Juventus che al Fulvio Bernardini provano a colmare ormai da anni.