Non è colpa dell'Europa se noi continuiamo a litigare su tutto, a pensare di essere allo stadio tra opposte tifoserie, dove importante è dimostrare di essere contro il "nemico".
Da anni una discussione per un compromesso diventa "inciucio", meglio bloccare tutto che ammettere che forse a metà strada c'è la possibilità di accordarsi.
Poi ogni dramma, viene politicizzato.
Invece di piangere i morti e trovare soluzioni per evitarne nuovi, si cercano colpevoli, ci si mette in trincea e via alla nuova battaglia di tutti contro tutti.
Uniti saremmo una potenza in Europa, abbiamo tutte le capacità per emergere ed essere noi a decidere, non gli altri, ma noi non siamo capaci.
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Uno degli argomenti destinato ad alimentare le polemiche politiche dei prossimi giorni è la questione della Gronda di Genova, una nuova autostrada che avrebbe dovuto collegare Genova con le autostrade del nord per alleggerire il traffico sul viadotto dell’A10 e sul ponte Morandi,
tragicamente crollato il 14 agosto.
Un progetto fortemente osteggiato dai comitati “No Gronda” del Movimento 5 stelle, e solo pochi giorni fa, in continuità con questa opposizione, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli aveva inserito quest’opera tra quelle destinate ad essere ridiscusse, o cancellate (
Il Post), dopo che a settembre 2017 il decreto del ministro Delrio, che lo ha preceduto alle Infrastrutture, aveva approvato il progetto dichiarandolo di pubblica utilità (
Autostrade.it)
Ma la Gronda non ha avuto vita facile. Come ricorda
Il Sole 24 Ore, Il 4 dicembre 2012 fa scalpore una dichiarazione dell’allora Presidente degli industriali di Genova, Giovanni Calvini, a proposito della Gronda. Testuale: "Voglio essere chiaro. Questa giunta non può pensare che la realizzazione dell'opera non sia un problema suo. Perché guardi, quando tra dieci anni il Ponte Morandi crollerà, e tutti dovremo stare in coda nel traffico per delle ore, ci ricorderemo il nome di chi adesso ha detto 'no'", un chiaro riferimento all'opposizione pentastellata all'opera.
La Gronda era stata inoltre una delle grandi opere contro cui Grillo si scagliò nel 2014. A ricordarlo su
TPI un
video girato dopo l’alluvione che colpì la città di Genova, quando il leader pentastellato si trovava a Roma al Circo Massimo assieme al Comitato “No Gronda” che denunciava lo spreco di denaro per le grandi opere:
Ci sono voluti 10 anni di polemiche prima che l’operazione Gronda uscisse dalle discussioni politiche italiane e ottenesse l’ok da Bruxelles, necessario per finanziare il progetto. Nel 2017, dopo 33 anni di progetti, proteste, discussioni, mentre il traffico su quel tratto continuava ad aumentare, i costi di manutenzione dell'unico viadotto ad aumentare, fino al tragico epilogo del 14 agosto.
L'intero articolo:
Cos'è la Gronda di Genova, breve storia di un'opera ostacolata dalle polemiche politiche