GUERRE & AFFARI/ Se la Norvegia ride degli europei su cui specula
Pubblicazione: 29.04.2024 -
Nicola Berti
La Norvegia ha guadagnato da gas e petrolio venduto a caro prezzo all'Europa, cui ha tolto anche investimenti per dirottarli negli Usa
Equinor, il colosso statale norvegese dell’estrazione di gas e petrolio, ha annunciato per il 2023 una diminuzione dei profitti contabili a 11,9 miliardi di dollari contro i 28,7 dell’anno precedente (il calo ha interessato anche il primo trimestre dell’anno in corso, sia sul quarto che sul primo del precedente). Gli annunci sono stati molto pubblicizzati da Oslo, che continua a restare nel mirino per gli enormi “extraprofitti di guerra” realizzati dall’ottavo produttore mondiale di gas naturale (tredicesimo di petrolio).
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erfino l’Economist (basato in Gran Bretagna, ora fuori Ue come la Norvegia e altro Paese estrattore di energie fossili dal mare del Nord)
ha bollato come “imbarazzante” il comportamento di Oslo, che ha speculato senza minima remora sul forte rialzo del prezzo del gas provocato dalla decisione dei Paesi europei di sanzionare la Russia.
Con l’aggravante che la Nato – il soggetto geopolitico che sta sostenendo sul campo l’Ucraina contro la Russia – è guidata da un Segretario generale norvegese. E Jens Stoltenberg, da più di due anni in proroga imposta dagli Usa, non fa altro che incitare gli alleati alla “guerra fino alla vittoria finale”, prospettando quindi uno scenario di instabilità strutturale e inflazionistica sui mercati dell’energia.
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170 miliardi di dollari, cui non è imprevedibile se ne possano aggiungere fra 50 e 100 a seconda della durata del conflitto in Europa dell’Es
La Norvegia ha guadagnato da gas e petrolio venduto a caro prezzo all'Europa, cui ha tolto anche investimenti per dirottarli negli Usa
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