Eccomi di ritorno. Vedo che avete scritto ancora tanto, niente siete troppo veloci e non reggo il passo.
Modelli di trading, overfitting e diavolerie simili. Dovrebbe essere questo il principale oggetto del contendere in questo forum.
Personalmente non riesco neppure a pensare al trading come ad un qualcosa di esclusivo. Ok non tutti i modelli e metodologie sono equiparabili in termini di probabilita' ex-ante di funzionare real-life. Ma questa in particolare e' davvero una faccenda delicatissima in cui, anche per la natura degli oggetti stessi che si intende modellare, la parola d'ordine e' incertezza. Insomma c'e' da prendere sempre e comunque un rischio (che spesso e' molto piu' grande di quanto lo si valuti a causa di giusto un paio di bias cognitivi, non da ultimo la speranza che la vostra creatura funzioni e vi renda ricco e/o famoso....e la non accettazione del contrario, ovvero dell'amara realta').
A complicare le cose v'e' anche un'ulteriore considerazione. Non soltanto abbiamo un problema di possibile illusorieta' del modello prescelto (in altri termini in backtest funziona bene, vi sembra anche di cogliere una sicura ragionevolezza economica mentre in realta' potreste essere di fronte ad una pura illusione). Ma ammettiamo che cosi' non sia. Cioe' supponiamo che siate stati abbastanza bravi e fortunati da cogliere un reale debole determinismo "sfruttabile". Non e' fatta per niente perche' quello stesso modello potrebbe in un futuro non troppo lontano iniziare a degradarsi e a giocarvi contro. Anzi togliamo anche il potrebbe. E' cosa praticamente certa, e' solo una questione di tempo. I soldi che avete inizialmente guadagnato, fino a quando continuerete a giocare, non sono vostri. Sono solo temporaneamente parcheggiati sul vostro conto. Quindi capite la infinita complicazione. Non soltanto bisogna "beccare" il modello, ma bisogna anche beccare il timing sullo stesso. Cioe' avere la forza di dire basta al momento giusto, ritirare il malloppo e goderselo. Quanti sono coloro che riescono ad avere simultaneamente tanta bravura, lucidita' e fortuna?
Beh, le statistiche sono impietose. Quanti nella storia possono dire di aver fatto i soldi veri con il trading? Ora pero' non mi dite, ma veramente io, l'anno scorso, avrei guadagnato qualche decina di migliaia di euro con il mio modello. Parlo di soldi veri, quelli per cui vale la pena iniziare e continuare un business. Ed un trader non dovrebbe sfuggire ad una logica imprenditoriale costi/benefici.
Comunque in percentuale il numero di queste persone e' sicuramente esiguo. E persino questa minoranza di vincitori potrebbero semplicemente essere dei "necessari" sopravvissuti. In fondo, tra milioni di persone che ci provano o c'hanno provato in passato, qualcuno che abbia inanellato una sequenza di sette, otto, dieci anni di performance decorose ci doveva necessariamente essere, e' fisiologico che sia cosi'.
Non voglio demonizzare i modelli di trading. Ma non posso neppure pensare ad essi se non inseriti con pesi contenuti all'interno di un portafoglio di piu' ampio respiro. Diciamo anche che non posso per ragioni normative ;-)
Ma comunque la regola e': ci si prende il rendimento che il mercato di anno in anno decide di volerti dare. All'interno di questa logica, se proprio sono propenso alla speculazione (e quindi all'assunzione di forti rischi che potrebbero penalizzare, ma assolutamente non devono distruggere le performance complessive della vostra gestione se vogliamo conservare un minimo di raziocinio), posso valutare un basket di modelli di trading pesati in modo congruo. Ho scritto basket non a caso. Non mi affiderei ad un singolo modello, per quanto la sua logica e metodologia di costruzione possa darmi un qualche affidamento. Una metodologia "robusta" non sposta in modo drammatico le probabilita' a nostro favore. Ne abbiamo qualcuna in piu' ma non tante da giustificare un approccio talebano. Ed inotre cercherei anche di diversificare tra modelli, andando persino oltre le tradizionali dimensioni della diversificazione: strumenti, asset class, aree geografiche, frame temporali (quest'ultima per la verita' non molto consueta).
Insomma ragazzi, capisco la passione ed il fascino che i modelli di trading esercitano, del resto e' dagli albori dell'umanita' che l'essere umano prova a conseguire l'obiettivo della ricchezza facile e comoda nelle forme piu' svariate. Pero' non possiamo perdere la lucidita' e non inquadrare la faccenda nella giusta prospettiva storica (quanti ci sono riusciti? sono stati bravi o semplicemente una necessaria e fisiologica minoranza eletta dalla dea bendata?).
Per concludere, nell'ottica della passione e del piacere intellettuale della ricerca ed automiglioramento, siano i benvenuti la ricerca, il trading e tutto cio' che ruota intorna ad essi.
Se invece l'obiettivo primario se non esclusivo e' "fare i soldi" allora la trovo una delle modalita' piu' stupide. Nessun imprenditore sano di mente poggerebbe mai un business su delle basi cosi' traballanti ed incerte. Un rapporto costi/benefici tra i piu' sfavorevoli che possano essere concepiti. Pensate al solo costo tempo impiegato per arrivare a sapere tutto cio' che ora sapete.....e che non vi serve a molto per quel fine, almeno a giudicare dalla longevita' e dal tempo che impiegate a scrivere su questo forum!. Battuta
Ribadisco, se l'obiettivo primario sono i soldi le strade e le cose a cui guardare sono altre. A voler rimanere nel mondo finanziario, che e' quello che piu' conosco dall'interno, queste strade le trovo anche evidenti. Spesso anzi mi meraviglio di come non le si veda o non le si voglia vedere.
Mamma mia quanto ho scritto!!! Mi son lasciato un po' prendere la mano, tra l'altro dicendo cose che sicuramente avrete sentito milioni di volte... sorry
Vabbe' la smetto subito e inizio ad entrare in modalita' vacanze. Sono letteralmente devastato da quest'annata e l'anno prossimo mi aspetta una sfida non semplice dove la posta in gioco e' si altissima, ma anche il rischio non e' male. E' sempre cosi' che funziona, nella vita come nel trading THERE'S NO SUCH THING AS FREE LUNCH ;-)
Vi saluto tutti e ci si risente magari piu' in la.