Calendar spread
etna22 ha scritto:
ok,visto che ci siamo arenati nelle prove tecniche provo a chiedere a viva voce,sento parlare di calendary spread ,condor e butterflay e dato che siamo nella palestra delle opzioni c'è qualcuno disposto con esempi pratici a spiegare un po ste figure?thank,s
etna
Il calendar spread (CS) che altri chiamano time spread comporta la vendita di un'opzione ed il contemporaneo acquisto di un'altra opzione, con scadenza differita rispetto alla prima ma con strike =. Si tratta quindi di uno spread orizzontale, giocato sul tempo e basato sul concetto che il time decay (decadimento del valore dell'opzione dovuto all'avvicniarsi alla scadenza) sarà più forte per l'opzione corta, quella con scadenza più ravvicinata.
Stiamo in sostanza parlando della nota tendenza del valore temporale a diminuire più rapidamente all'approssimarsi della scadenza.
Se si verifica questo, ossia che il time decay erode più rapidamente il valore dell'opzione venduta, lo spread si allarga generando un profitto che di solito si "prende" alla scadenza dell'opzione più vicina (quindi, in generale, un CS NON si tiene fino alla scadenza dell'opzione più lontana).
Ho creato, nella figura successiva, un esempio di CS su Microsoft
Come si vede dal grafico nella figura, il massimo profitto si ottiene alla scadenza della call con la scadenza più ravvicinata (fateci caso, in alto a dx, l'analysis date è proprio quella del giorno di scadenza della call di ottobre...). E' tuttavia possibile che il CS sia profittevole anche nell'intorno dello strike, come evidenziato dalla forma "a tenda canadese" del grafico, tra i due b/even point, che nel nostro caso, supponendo per semplicità 0 costi di commissione), sono rispettivamente 28,63 e 32,29 (nessuna paura, li calcola il sw ovviamente).
Per contro, il CS perde se il valore del sottostante sale o scende fortemente, riducendo così lo spread tra le due opzioni e facendoci perdere dei soldi, fermo restando c he il rischio max è ovviamente l'ammontare netto tra premio pagato per la call più "lunga" e premio ricevuto per la call "near term" (nel grafico, infatti, il rischio massimo è la linea blu spessa, invariante rispetto allo strike).
Come anticipavo in apertura, tipicamente il CS si chiude alla scadenza dell'opzione più ravvicinata, auspicabilmente (best case) lasciando spirare senza valore quella corta e vendendo quella lunga che ha della vita residua.
Troverete tuttavia molti che tengono l'opzione residua, nella speranza, in questo esempio, che MSFT salga e che quindi l'opzione acquisti maggiore valore fino alla scadenza.
Per quanto mi riguarda, questo non è più un CS, fermo restando che, se vi sono solide motivazioni tecniche per pensare che il titolo (che peraltro fino ad allora è rimasto nell'intorno dello strike consentendo alla nostra opzione corta di spirare senza valore), beh allora ciascuno faccia come crede e tenga pure il titolo.
In altre parole, l'option trader (forse sarebbe meglio dire l'option strategist) che stabilisce un CS sta "vendendo" il tempo e non è interessato a predire i movimenti del sottostante (strategia neutra), per cui un concetto che mi sono sforzato di martellarmi nella capoccia è il seguente:
Quando fai uno CS neutro, l'obiettivo iniziale è quello di chiudere le posizioni alla scadenza dell'opzione near term
Credo i lettori più smaliziati si siano accorti dell'inclinazione "toro" del grafico (è più ripido sugli strike bassi): questo è dovuto al fatto che stiamo usando delle call, se avessimo fatto un CS con le put sarebbe stato vero il contrario.
Per quanto riguarda gli effetti della volatilità, è pur vero che se aumenta la volatilità, lo spread tra le due opzioni tende ad aumentare, tuttavia, almeno a mio avviso, è meglio non incappare nell'errore di molti neofiti che, per un'azione molto volatile, trovano uno spread appetitoso (magari la VI dell'opzione near tearm è decisamente alta) e lo comprano, pensando di farci molti soldini.
Il problema è che, se la VI è alta, vuol dire che i market maker si aspettano che il titolo possa fare balzi significativi anche in tempi brevi (mica sono scemi...), per cui spesso si comprano CS su titoli che, nel giro di poco tempo e, comuqnue, prima della scadenza dell'opzione near term, sfondano i break even, al rialzo o al ribasso.
In un prossimo post vi parlo di un CS più aggressivo che mi ha insegnato un mio amico americano e di cui parlano spesso sia Mc Millan che Cohen, due esperti della materia.
Come al solito, se non risulto chiaro nelle mie chiacchiere, scusatemi e chiedete...
ciao