Ancora sullo straddle
Considerato che non son riuscito ad inserire la presentazione come allegato, provo a mettere le 4 slide in formato GIF, sperando che possano rendere più chiari i concetti del mio post precedente in risposta a Tontolina.
Partiamo dalla ricapitolazione generale delle componenti lo straddle.
I numeri, come ricorderete dal post... :
1 - AL quota attualmente circa 99,5 dollari
2 - lavoriamo su 10 call e 10 put scadenza gennaio 08 strike 100 (il sistema indica 1000 in quanto 10 opioni muovono 1000 azioni)
3 - Il prezzo complessivo dello straddle è 2500 dollari ( 1100 le call, 1400 le put)
Passiamo ora alla valutazione dell'opzione, magari spendendo qualche parolina di più sul tema.
Chiunque legga post sul tema delle opzioni o, ahilui/lei, partecipa ai corsi tenuti dagli pseudo guru italioti che, sol perché sparano che "il calendar spread è una strategia neutra da usare quando i titoli vanno in lateralità" pensano di essere degli "esperti"..., trova spesso scritto che un'opzione è "costosa" (ovvero conveniente). In realtà il concetto giusto è se il prezzo dell'opzione incorpora un valore alto o basso di volatilità implicita (VI) ossia la stima della volatilità futura del sottostante.
Come dicevo in un altro post, il prezzo di un'opzione è funzione di:
strike
tempo rimasto prima della scadenza
dividendi (ove applicabile)
tasso di interesse "risk free"
valore del sottostante
VOLATILITA' DEL SOTTOSTANTE
Di tutti e sei gli elementi sopra visti, l'unico ad essere indeterminato è la volatilità, quindi, se per ipotesi questa fosse costante, con il modello di Black & Scholes o con altri sistemi, si potrebbe calcolare un valore univoco per l'opzione. Poiché invece la VI non è affatto costante, ecco la diversità dei prezzi.
In sostanza, se dico che l'opzione è "conveniente", in sostanza sto dicendo che ha una VI bassa, ma questo non implica che sia conveniente, magari la VI è bassa ed ha ben ragione d'esserlo, in quanto, nel periodo di vita dell'opzione, il sottostante starà fermo o quasi (a posteriori, quindi, potremmo dire che l'opzione non era conveniente, ma prezzata il giusto, o no?). Ovviamente, stesso discorso a contenuti invertiti vale per un'opzione "costosa" o, più correttamente, il cui prezzo incorpora un'alta VI.
Bene, ma tu -obietterete voi- ci hai rotto le balle con il discorso della volatilità, ma allora, adesso invece ci stai dicendo che una VI bassa non sia necessariamente un indice di convenienza dell'opzione.
Ebbene sì, proprio così. Un'opzione dal prezzo basso (e una VI bassa) non è NECESSARIAMENTE un'opzione conveniente.
Tornando al nostro straddle su AL, ricorderete che la volatilità storica recente del titolo l'avevamo stimata al 39%. Con questa informazione, già presente nel vecchio post, osservate ora la figura seguente e leggete i commenti all'interno.
Veniamo ora al movimento del sottostante. Credo che le figure seguenti siano abbastanza esplicative.
Come al solito, se non è chiaro ovvero la pensate diversamente da me, parliamone
ciao