Parliamo di libri

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Bilancio del 2022: 27 libri letti, poco più di 2 al mese, di cui 3 di poesia, 5 classici (compreso uno di poesia), 14 italiani,
2 saggi, 1 biografia, 1 diario, poche delusioni, 7 successi di mercato.

In generale sono abbastanza soddisfatta.

Chi altro?
 
Siamo sicuri che le pagine dei libri si pesino come le fette di mortadella?

Non so quanti libri ho letto e non voglio saperlo.

tanti , pochi, alti, bassi, prosa, poesia.

La lettura riempie dentro .

Ho letto tre volte Il processo di Kafka. e ora lo ricomincio per la quarta ..

Quanto me lo conti?
 
Siamo sicuri che le pagine dei libri si pesino come le fette di mortadella?

Non so quanti libri ho letto e non voglio saperlo.

tanti , pochi, alti, bassi, prosa, poesia.

La lettura riempie dentro .

Ho letto tre volte Il processo di Kafka. e ora lo ricomincio per la quarta ..

Quanto me lo conti?
Ma chi è che pesa le pagine dei libri come fette di mortadella? :-?
Questo treddo è fatto apposta per consigliare o sconsigliare una lettura, dandone una breve descrizione e una opinione personale.
Perché non partecipi, visto che ti piace leggere? Un contributo su Kafka sarebbe prezioso
 
"Walden. Ovvero vita nei boschi"
(H.D. Thoreau - Crescere edizioni)

Una doverosa premessa: con questa casa editrice fino ad ora mi ero trovata bene, con questo libro molto meno: traduzione pessima.
Comunque era dal 1989 che la famosa citazione "Andai nei boschi perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto" mi chiamava.
E finalmente questa estate, visto il libro su una bancarella, in vacanza, ho potuto leggere questo straordinario racconto.
Badate, si deve aver pazienza: quasi un terzo del libro (l'inizio) è estremamente pesante, moraleggiante e didascalico.
Ma poi... nonostante si ripropongano spesso descrizioni e considerazioni che sembrano inutilmente pignole e nozionistiche, il testo è ricco di profondità, di immagini vivide, fresche e limpide come le acque del lago Walden, di riflessioni sull'essenziale, l'umano e la natura.
Un libro che avvicina al senso profondo della vita, spirituale, emozionante. Una vita semplice e vicina alla natura, quella condotta per circa due anni dall'autore ma non per questo povera, anzi. Lo sguardo di Thoreau appare colto e profondo, riveste di filosofia ogni elemento naturalistico e stagionale finendo per arrivare veramente al midollo della vita, a quel profondo significato dell'esistenza che si raggiunge, come dice lui, essendo il "Colombo di interi, nuovi continenti e mondi dentro di noi, aprendo nuovi canali non di commercio ma di pensiero".
Un libro-guida, almeno nei miei sogni, per (ri)costruire un mondo nuovo per il domani.

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"Mai più eroi in corsia - cosa ha insegnato il Coronavirus al SSN"
(Riccardo Iacona - Piemme editore)

Il libro, dell'estate 2020, mi ha scombussolata per tanti motivi.
Il primo per la memoria. La mempria del disastro lombardo e mondiale. Della superficialità di tutti i "potenti". Banalmente per la memoria dei morti. Troppi e soli. La memoria della paura, del silenzio. La memoria dell'impreparazione. Del lavoro svolto con i malati in quel periodo (io lavoro in ospedale). Delle notizie, le conferenze. L'ansia terribile, la malattia mortale. L'angoscia. La solitudine siderale.
Poi per la velocità. È un libro di due anni e mezzo fa e pare lontano un decennio.
E infine per lo schifo di una crisi terribile che, per adesso, pare non aver avuto NESSUN risvolto positivo. Non abbiamo imparato niente?
Ci sono decine di spunti per migliorare, cambiare e ricostruire la nostra Sanità.
Ma va tutto veloce. Tutto si dimentica. Il denaro è la guida di chi ha il potere e si va avanti così. Fino alla prossima crisi.
Triste.
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"Il costo della virilità"
(G. Bersani Franceschetti - L. Peytavin.
Il Pensiero Scientifico Editore)

La novità del libro (che per quanto riguarda le riflessioni sul ruolo educativo e della socializzazione nel "costruire" il concetto di "virilità" in modo che esso significhi anche svalorizzare, sottomettere, ridicolizzare, dominare il femminile e agire comportamenti violenti e antisociali, non dice niente di nuovo ed è, anzi, superficiale) sta nell'aver calcolato il costo pubblico delle condotte agite "in nome della virilità" da soggetti di sesso maschile in Italia.
Fonti, numeri e dati sono ben documentati e molto numerosi, oltre che utilizzati dando spiegazione del metodo.
In pratica, posto che i peggiori delitti e comportamenti antisociali sono commessi in maggioranze schiaccianti da uomini, in quanto uomini (pesa più la differenza il sesso che di stato sociale, istruzione e nazionalità), quanto costa il macho alla collettività?
Le cifre sono incredibili.
La soluzione proposta abbastanza semplicistica.
Sarebbe opportuno che questo libro arrivasse alla Premier .
Come fare a risparmiare i 98 miliardi abbondanti che lo Stato spende all'anno, a causa di comportamenti maschili delinquenziali?
Gli uomini non prenderanno MAI la questione nelle loro mani. A loro la "virilità" fa danni ma garantisce ancora privilegio e potere. E se la sono costruiti da sé. Da sempre è l'uomo che decide "cos'è un uomo e cosa una donna", basta leggere Simone de Beauvoir, Virginia Woolf e Carla Lonzi, per citarne poche.
La sfida è aperta.
 
"Senza madre"
(AA.VV - Magi edizionj)

"La maternità è un evento globale e lungo che investe un'esistenza femminile, scompone ogni altro programma di realizzazione, ed esige mediazioni, perché uno dei due, madre e figlio/a non ne esca mutilato. Quale comune misura ha questo con la paternità? Sul piano fisico nessuna. (...) E sulla vita di relazione? Va da sè che la madre restringa le sue relazioni per privilegiare quelle con la sua creatura
Va da sè che un uomo sviluppi le sue relazioni, essendo chiamato ad essere, più di prima, un individuo sociale. La dissimmetria è potente (...)"
Queste parole di Rossana Rossanda andrebbero scolpite in ogni aula di tribunale perché avviene, in Italia, una lacerante, terribile, sanguinosissima ma silenziosa e nascosta guerra al legame materno. Negato, svilito, reciso con violenza in nome di una volontà non detta ma praticata di ripristinare la patria potestà del padre sui figli, indipendentemente da tutto: età e abitudini di vita del bambino, legame materno, allattamento, fisiologia dello sviluppo del bambino e finanche episodi di abusi sessuali sui minori e/o violenza domestica.
Le storie del libro - vere - sono un doloroso emblema di questa guerra.
Le madri e i bambini sono oggetti nelle mani di loschi personaggi che per denaro, prestigio, potere, vendetta e odio di genere, vengono torturati in mille modi e infine separati a forza, nonostante il loro legame fisiologicamente, biologicamente e neurologicamente fondamentale e necessario.
Una lettura terribile ma necessaria.

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