Parliamo di libri

"La bella estate"
(Cesare Pavese - Crescere edizioni)

Questo breve romanzo è stato pubblicato insieme ad altri due, con i quali compone una trilogia che è valsa a Pavese il Premio Strega.
Senza sentimentalismi e leziosità, si narra l'"estate" di Ginia, la giovane protagonista che perde l'incoscienza e l'ingenuità da adolescente, per diventare adulta. Donna, anzi.
Perché i turbamenti, "la verginità che si difende" (come disse proprio Pavese di questo libro), i pudori e il lasciarsi andare all'amore, senza aver piena consapevolezza di sé e delle conseguenze sono tipicamente femminili.
A tratti, ambienti e descrizioni richiamano il neorealismo, i personaggi sono ben tratteggiati, anche se l'altra ragazza - Amelia - che porta Ginia fuori dal suo "tranquillo modus vivendi" non è bene approfondita e, secondo me, ha un che di "incompiuto".
La Torino del secondo dopoguerra, con i giovani e la voglia di divertirsi, le sale da ballo, i caffè, le soffitte di artisti in erba e Ginia, la piccola Ginia che perde il suo candore sono vividi agli occhi di chi legge e si percepiscono perfettamente atmosfere ed emozioni.
Quasi un (breve) romanzo di formazione.
Bello.

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«Può esserci qualcosa di peggio della violenza di Stato che nel XX secolo ha mietuto milioni e milioni di vittime? La risposta di Eduard Limonov è affermativa. Più liberticida del cappio totalitario è l’oppressione “soft” esercitata dai regimi liberisti odierni. ...


Questi non trattano i propri sottoposti come sudditi o schiavi, ma come pazienti bisognosi di cure, educabili e rieducabili a piacimento. Più che caserme sono ospedali, dove regna una mortale tranquillità, basata sulla sistematica repressione di ogni dissenso.
Un gigantesco esperimento di ingegneria sociale, attuato su scala planetaria con il consenso dei “malati” – che, si sa, vanno anzitutto difesi da loro stessi. Obitori dello spirito, buonisti e revisionisti, questo libro traccia la loro geografia, senza concedere sconti a nessuno

... Un’analisi spietata del migliore degli inferni possibili – quello in cui viviamo.»
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"Catalogo dei Santi ribelli"
(L. Tondelli - Utet)

Il titolo e ancor più il sottotitolo inducono a credere che si tratti di biografie di Santi che hanno condotto, prima della conversione, una vita non proprio regolare, diciamo.
Invece l'autore ci propone, in modo palesemente divertito, aneddoti e leggende, mescolate, in alcuni casi, con fatti storici, biografie ufficiali e studi approfonditi, di quasi 50 Santi, dagli evangelisti a Padre Pio.
Nessun intento pedagogico, nessun intento da conversore. Si indovina lo scetticismo dell'autore, quasi sempre bonario.
Una lettura piacevole, senza impegno.
 
"Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta"
(R. M. Pirsig - Adelphi)

Una decina di anni fa, un incantevole uomo, conosciuto da poco, ma col quale fin da subito c'è stato feeling, mi ha regalato questo libro con l'aria di uno che stava condividendo con me qualcosa di specialissimo che, tra l altro, mi avrebbe raccontato qualcosa di sé , visto che per lui rappresentava un cult.

Non so spiegare il motivo ma pensai che quel libro non "mi ispirava", il titolo mi traeva in inganno, non ero particolarmente attratta dai libri "on the road" e c'entro come i cavoli a merenda con le motociclette ma tutto il contesto in cui mi era giunto tra le mani, l'affetto per il mio amico e una strana intuizione mi fecero riporre il libro in libreria, pensando: "mi chiamerà"
E così, dopo due lustri, mi ha chiamata e ho scoperto che la manutenzione della motocicletta e lo stesso viaggio di padre e figlio narrati non sono che un espediente per un altro viaggio.
Un viaggio nella profondità della mente umana.
Coltissimo, certamente non per tutti, le riflessioni sul senso della vita, sui principi fondamentali del bene e del male, sulla filosofia antica e moderna, sulla cultura classica e i meccanismi della conoscenza sono veramente complessi, densi.
Portano tutti al racconto autobiografico dell'esperienza di vita dell'autore, all'accesso al mondo della lucida follia con le sue ombre.
Un climax ascendente di tensione che culmina con l'idea dell'ineluttabilita della sofferenza, dell'inquietudine dell'essere umano, della ricerca perenne di quella che l'autore chiama "Qualità", ma anche della possibilità, sempre, di tenere viva la Speranza.

Voglio bene al mio amico. E con troppo ritardo mi rendo conto del grande attestato di stima che mi ha fatto con questo regalo.

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"Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta"
(R. M. Pirsig - Adelphi)

Una decina di anni fa, un incantevole uomo, conosciuto da poco, ma col quale fin da subito c'è stato feeling, mi ha regalato questo libro con l'aria di uno che stava condividendo con me qualcosa di specialissimo che, tra l altro, mi avrebbe raccontato qualcosa di sé , visto che per lui rappresentava un cult.

Non so spiegare il motivo ma pensai che quel libro non "mi ispirava", il titolo mi traeva in inganno, non ero particolarmente attratta dai libri "on the road" e c'entro come i cavoli a merenda con le motociclette ma tutto il contesto in cui mi era giunto tra le mani, l'affetto per il mio amico e una strana intuizione mi fecero riporre il libro in libreria, pensando: "mi chiamerà"
E così, dopo due lustri, mi ha chiamata e ho scoperto che la manutenzione della motocicletta e lo stesso viaggio di padre e figlio narrati non sono che un espediente per un altro viaggio.
Un viaggio nella profondità della mente umana.
Coltissimo, certamente non per tutti, le riflessioni sul senso della vita, sui principi fondamentali del bene e del male, sulla filosofia antica e moderna, sulla cultura classica e i meccanismi della conoscenza sono veramente complessi, densi.
Portano tutti al racconto autobiografico dell'esperienza di vita dell'autore, all'accesso al mondo della lucida follia con le sue ombre.
Un climax ascendente di tensione che culmina con l'idea dell'ineluttabilita della sofferenza, dell'inquietudine dell'essere umano, della ricerca perenne di quella che l'autore chiama "Qualità", ma anche della possibilità, sempre, di tenere viva la Speranza.

Voglio bene al mio amico. E con troppo ritardo mi rendo conto del grande attestato di stima che mi ha fatto con questo regalo.

Vedi l'allegato 713816
Non c'interessa delle tue tresche con loschi figuri, ma va detto che questa è una gran bella recensione. :rosa:
 
Oggi 15 Luglio è dedicato a San Bonaventura da Bagnoregio.
Benedetto XVI : "Vi confido una certa nostalgia, perché ripenso alle ricerche che, da giovane studioso, ho condotto proprio su questo autore, a me particolarmente caro. La sua conoscenza ha inciso non poco nella mia formazione"


Lettura consigliata :

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"IL CROGIOLO OPEROSO. L'educazione cooperativa di Linda Criscuolo a Odolo"
(Laura Pasinetti - Compagnia della stampa Massetti Rodella editori)

Ho comprato questo libro perché l'autrice era una delle maestre dei miei figli, ed era in assoluto l'insegnante Preferita di bambini/e e genitori.
Aveva carisma, passione, rispettata e amata da tutte e tutti. Aveva un certo non so che.
La presentazione del libro avvenne a Librixia, in una piovosa giornata nell'anno del Covid e il fascino che Laura Pasinetti (l'autrice) esercitava su tutti era ancora vivo.
Ammetto che l'argomento non mi interessava ma ora che ho finito il libro penso, invece, che sia estremamente coinvolgente.
La maestra della maestra ( ;) ) di cui Pasinetti parla nel libro fu una pioniera. Si ispirava al maestro francese Freinet e alla sua didattica e lo faceva a Odolo, piccolo ed industrializzato paese della Vallesabbia (BS) in anni di enorme fermento sociale, caratterizzato ancora da mentalità arcaica e da gravi sacche di ignoranza e autoritarismo ('50-'60)
Testimonianze, racconti, documenti, un quadro completo del lavoro della maestra Linda Criscuolo, teso a portare bambine e bambini ad apprendere per reale interesse, a scoprire la vita, a rendersi autonomi, protagonisti della loro educazione e vita, a cooperare in modo disinteressato, consci che il progresso di ciascuno è il progresso di tutti, ad interessarsi e ad appassionarsi al programma scolastico. Tecniche innovative e originali per quegli anni, ma anche oggi.
I bambini devono imparare a scrivere e leggere? Come fare in modo che VOGLIANO farlo con piacere? Mostrando loro che leggere e scrivere è comunicare e che le cose che essi comunicano sono importanti. Sì, ma come? Stampando un loro giornale, instaurando corrispondenze con altre classi lontane e parallele... In questo modo i bambini imparava o a scrivere testi organizzati partendo da loro interessi e lo facevano volentieri (e pensate che non conoscevano l'italiano, ma solo il dialetto!).
Queste ed altre tecniche, le difficoltà incontrate, le resistenze e le opposizioni, la solitudine professionale della maestra vengono ben narrate ed il libro è un ottimo strumento sia per "fare memoria" di un recente passato che pare così distante, sia (magari!) per costruire un nuovo futuro per la scuola che metta al centro i bambini, come cercavano di fare Linda Criscuolo e l'autrice del libro: sicuramente questo è quel "quid" che la rendeva "la Preferita".

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"Semplicemente perfetto"
(J. Gaarder - Longanesi)

24 ore per scrivere una lettera di addio ai suoi cari, è il tempo che Albert, che ha appena scoperto di avere una malattia che non lascia scampo, decide di darsi prima di porre fine ai suoi giorni.
Una lettera densa, intensa e profonda.
E una domanda: "ha senso una vita segnata da una malattia che ti riduce ad un corpo inerte ma senziente? E se sì, quale?"
 

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