Parliamo di libri (1 Viewer)

Ignatius

sfumature di grigio
Dei 6 aggregati cartacei che mi attendono, io ne ho scelto solo 2.

Ma perché la gente mi regala libri? Pensano che io sappia lèggere?
Per lo meno, con i fumetti e le riviste posso guardare le figure...


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Claire

ἰοίην
"Friends, amanti e la Cosa Terribile"
(M. Perry - La Nave di Teseo)

Un libro tristissimo.
Non so dire se bello o brutto.
Con la doverosa premessa di essere una appassionata fan di "Friends", ho preso malissimo la morte di Matthew Perry, il Chandler Bing del telefilm. Quindi ho letto il suo memoir, con la descrizione delle sue dipendenze e di tutti i problemi di salute che ha avuto, con un macigno sul cuore.
E davvero non mi spiego perché un uomo bello e fortunato come lui abbia scelto una vita così brutta, gestita da alcol, droga, farmaci e fumo.
Fino a morire.

Utile perché scioccante.
Triste.
 

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Claire

ἰοίην
"L'autre fille"
(Annie Ernaux - Folio)

L'autrice scopre a 10 anni, per puro caso, di aver avuto una sorella maggiore, deceduta a 6 anni, due anni prima che lei nascesse.

A distanza di molto tempo, scrive questo libro: una lettera alla sorella mai conosciuta, in cui ricorda, riflette e si interroga.
Improvvisamente, bambina, si ritrova a pensarsi non più figlia unica, una condizione che la porta ad interrogarsi sul suo "posto" nella sua famiglia, sui motivi della sua esistenza, sui sentimenti dei suoi genitori.
La lettera, intima, a tratti dolente, tocca il tema dell'assenza, di quanto impatti sulle vite altrui, più che parlare della vita e della morte, si interroga su quanto esse incidano in chi vive. Le relazioni con i genitori saranno per sempre condizionate dalla "presenza dell'assenza": quella della sorella, delle parole per raccontarla, dei ricordi inesistenti o dimenticati.

L'ho letto in lingua originale e ho potuto apprezzare, anche in francese, il linguaggio particolarmente asciutto dell'autrice, premio Nobel per la letteratura nel 2022.
Nonostante io preferisca narrazioni più evocative e di atmosfera, questa autrice, col suo linguaggio essenziale, riesce comunque a trasmettere emozioni, ad essere coinvolgente e a scatenare riflessioni profonde.
Nobel meritato.
 

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Claire

ἰοίην
"Le affinità elettive"
(Goethe - Crescere edizioni)

Non è tanto facile scrivere una piccola recensione personale su questo romanzo, di un pezzo da 90 della letteratura non solo tedesca.
La trama è, credo, nota: una coppia sposata (Carlotta ed Edoardo) viene "scissa" con l'introduzione, come in chimica, di altri due "elementi" (Ottilia e il Capitano) che "slegano" la coppia originale per formarne altre due.
Minuziose descrizioni anche del contesto naturale (l'autore era appassionato di botanica), ben resi i personaggi, anche i "minori".
Il romanzo, secondo me, è un po' troppo lento e coinvolge poco, anche se negli ultimi capitoli, sotto questo punto di vista, migliora, ma risulta un po' "svenevole".
Comunque un caposaldo culturale.

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Claire

ἰοίην
"Il vento conosce il mio nome"
(Isabel Allende - Feltrinelli)

Dopo gli ultimi due libri di questa autrice che mi avevano parzialmente delusa, questo romanzo mi è piaciuto.
È la storia di due infanzie spezzate in due epoche diverse, a causa della malvagità umana e di eventi che tanto hanno segnato la nostra storia: la shoa e la scellerata politica di separazione delle famiglie dei migranti, degli USA dei nostri anni. Ma ci sono anche le vicende poco narrate dai media delle violenze dei piccoli Stati del Centramerica, con il loro carico di machismo, corruzione e violenza maschile contro le donne.
Samuel e Anita, distanti per età ma così vicini per le indicibili sofferenze patite, incrociano le loro vite, quella di lui sul finire, tenera e verde quella di lei.
A fare da contorno, figure di donne eccezionali, in classico stile Allende, come Leticia e Selena e un giovane avvocato innamorato.

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Claire

ἰοίην
"La donna orso"
(K. Ramqvist - Mondadori)

L'autrice viene a sapere che nel 1542, una nobile francese, Marguerite de la Roque, ha vissuto per più di un anno su un'isola deserta lungo le coste del Canada.
Si mette così sulle tracce di questa giovane francese, seguendo le tracce lasciate nella storia.
Il libro non racconta la vicenda di Marguerite de la Roque, o meglio, non solo.
Racconta i passi, le riflessioni, i ricordi dell'autrice che scrive di Marguerite.
Si crea così una narrazione che va oltre il romanzo storico, la protagonista non è Marguerite ma l'autrice che, camminando con la nobile francese, scrive una sorta di memoir sulla vita, la morte, la femminilità, sull'atto di scrivere, sul passato e sul presente.
Lo stile è essenziale ma anche lirico. La lettura invero mi ha coinvolta a fatica ma resta la sensazione positiva di un libro che arricchisce.
 

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Claire

ἰοίην
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"Assalto alla Lombardia"
(Michele Sasso - La terza)

Si parla di eccellenza lombarda, di Lombardia locomotiva d'Italia, ma cosa c'è dietro?
Dalla sanità alla scuola, dal trasporto pubblico all'edilizia popolare, inquinamento, cementificazione...
Sprechi di denaro pubblico, personaggi che girano nei palazzi del potere da sempre, truffe, conflitti di interessi, malaffare, incompetenza, sperperi, idee bislacche, lussi, amichetti, regalie, bigottismi... Tutti pagati dai cittadini lombardi.
L'autore scrive un atto di accusa durissimo contro una classe politica in auge da più di 20 anni che si vanta di essere alla guida della locomotiva d'Italia e che invece punisce la sanità pubblica, straccia ogni diritto laico sul corpo delle donne, alleva, ricicla e propone sempre gli stessi ambigui policanti amici degli amici. Che spreca denaro pubblico a favore di noti politici locali, penalizza la scuola pubblica, fa scempio del trasporto pubblico, del verde, dell'edilizia popolare, della qualità dell'aria.
Difficile, interessante, doloroso. Specialmente per me, lombarda.
 

Claire

ἰοίην
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"In nome di Ipazia"
(Dacia Maraini - Solferino edizioni)

Una raccolta di brevi riflessioni scritte dall'autrice negli ultimi 30 anni per "Il Corriere della sera", con poche eccezioni. Compresi nel libro anche i celeberrimi scritti dell'autrice sull'aborto negli anni '70 e la sua inchiesta sulle carceri femminili del 1969.
Come si evince dal sottotitolo, le tematiche riguardano il "destino" delle donne. Maraini riflette, parlando di casi di cronaca o di donne eccellenti, sui retaggi culturali, sullo sguardo maschile che permea e disegna il mondo e lo definisce. Permea e disegna e definisce anche le donne. Ancora oggi. Lei smaschera questo sguardo. Lo sbugiarda e lascia che emergano le donne con la loro definizione di se stesse, con la loro visione sulle cose.
Io sono abituata a queste riflessioni, eppure non mi annoia. Sempre lucida, coltissima, con il dono di saper essere breve ma scegliendo parole azzeccatissime per descrivere o raccontare fatti complessi.
Brevi perle da leggere e rileggere e su cui riflettere sempre.
 

Claire

ἰοίην
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"Ci vediamo in agosto"
(Gabriel Garcia Marquez - Mondadori)

Un gioiello.
Non tanto per la trama, (si vede che si tratta di un romanzo postumo, inedito, scritto da "Gabo" quando già la sua memoria era compromessa, la cui stesura pubblicata è opera dell'editor), quanto per le emozioni che regala il sapere che, tanti anni dopo la scomparsa dell'autore, la sua voce torna ancora, con le sue atmosfere, il suo lessico, la sua "luce". Ci sono le pagine scritte e riscritte, nelle varie stesure da Gabriel Garcia Marquez, in appendice con una lunga spiegazione dell'editor sul lavoro che ha portato alla pubblicazione del breve romanzo.

Ana Magdalena ogni anno torna a trovare la madre defunta in un cimitero caraibico, ma un anno incontra un uomo, l'anno dopo un altro e poi...
 

Claire

ἰοίην
"La ragazza col busto e il cane col carrellino"
(Laura Calì - Capponi editore)
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Il libro non brilla certamente per stile, raffinatezza e cultura.
Ma è una storia vera, a tratti con qualche picco di intensità narrativa che fa commuovere, immedesimare ed emozionare.
È una storia autobiografica di amore e di guarigione, giacché l'amore tra un cane e il suo umano è sempre terapeutico (per l'umano).
Chi ama i cani passerà sopra alla rozzezza del testo, ai siparietti inutili e puerili tra il piccolo Rum, il beagle del titolo e il gatto di casa Spritz e capirà con tutte le sue molecole il legame e l'affetto tra Rum e l'autrice, Laura. E piangerà. Proprio tanto.

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