"Metà di un sole giallo"
(Chimamanda Ngozi Adichie - Einaudi)
Un romanzo splendido, pieno di colori, di atmosfere. Un romanzo corale, protagonisti indimenticabili, ognuno che porta con sé "un'Africa" e con la "sua Africa" vive, legge il mondo e patisce la guerra.
Olanna e Kainene, due gemelle diversissime, i loro compagni Odenigbo e Richard, l'ingenuo, dolce Ugwu investito dalla guerra con meno "strumenti" di tutti, per affrontarla.
La Nigeria post coloniale, le università, le discussioni politiche degli intellettuali, i villaggi con le loro leggende, i riti antichi, la magia, i profumi, i colori... Le speranze... Tutto viene spazzato via da una terribile guerra civile, scoppiata nel 1967, appena dopo che una regione della Nigeria, il Biafra rivendica la sua indipendenza.
Chi, come me, è nato negli anni 70 ricorderà le raccomandazioni della mamma sul non lasciare il cibo nel piatto pensando ai bambini del Biafra.
Ecco, con questo libro, quelle immagini del tempo acquistano concretezza e la brutalità della guerra non risparmia nessuno, con il suo carico di stupri, massacri, corruzione, carneficine e sacrifici di persone innocenti.
L'autrice scrive benissimo, come una saggia, antica cantastorie.