Parliamo di libri

"La signora Dalloway"
(V. Woolf - O. Mondadori)

Ho una raccolta di opere di Virginia Woolf e, dopo "La stanza di Jacob", ho letto questo succitato.

Come tutti gli scritti dell'autrice, è piuttosto impegnativo.
La storia è semplicissima: il racconto di una giornata - dal mattino alla sera - in cui la protagonista dà una festa. Il periodo è il primo dopoguerra.

I personaggi sono molti, ognuno ben caratterizzato e ognuno di essi rappresenta il simbolo di qualcosa che l'autrice "sentiva" particolarmente o viveva in prima persona.
Attraverso un flusso di pensieri continui e intrecciati tra di loro, i vari personaggi mettono in scena l'Inghilterra del periodo, la sua società, e anche i pensieri e le riflessioni della Woolf.

Cosi la protagonista, Clarissa Dalloway, snob ma amatissima è come la patria inglese che anche coloro che la abbandonano (Peter Walsh) non possono fare a meno di amare; Septimus, un giovane tormentato dalla follia è l'alter ego maschile dell'autrice e Sally Seaton riassume in sé l'amore ambiguo per le donne della Woolf.

Lo stile narrativo è molto interessante, chi ama la Woolf, la ama proprio per questa sua capacità di mettere in scena la società del suo tempo, la profonda complessità della natura umana, attraverso lunghi flussi di pensieri e la sua abilità nel raccontare tutto un sistema di valori (del suo tempo o suoi propri) senza far accadere quasi nulla, ma dicendo tutto.

Per me, un bellissimo romanzo. Imprescindibile.
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"Il giogo del Maniva. La frontiera dimenticata"
(S. Vacchelli)

Libretto di un centinaio di pagine scritto da un Alpino, grande esperto di montagne bresciane e appassionato della Grande Guerra.

Parlando dei sentieri, delle rotte di montagna e delle canzoni militari del 15 - 18, riassume fatti, personaggi ed eventi della prima guerra mondiale.

Mi ha fatto venire voglia di approfondire.

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Ps. Il libro, autografato, è un regalo che mi ha fatto personalmente l'autore
 
"Il primo caffè della giornata"
(T. Kawaguchi - Garzanti)

Ognuno dei personaggi di questo libro, viaggiando nel tempo, impara che la felicità è spesso raggiungibile solamente cambiando atteggiamento e acquisendo consapevolezza.
Il messaggio è bello, la trama originale ma boh...
Non mi convince. Forse perché non amo le storie in cui avvengono fatti impossibili, forse perché è tutto troppo semplice.
Una lettura di svago, gradevole ma non indimenticabile.
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"Il primo caffè della giornata"
(T. Kawaguchi - Garzanti)

Ognuno dei personaggi di questo libro, viaggiando nel tempo, impara che la felicità è spesso raggiungibile solamente cambiando atteggiamento e acquisendo consapevolezza.

Lo stesso risultato lo puoi ottenere leggendo il saggio che ti ho consigliato.
 
"Cose mai successe"
(G. Blasi - Rizzoli)

4 amiche: Dalia, Claudia, Freya e Gina, alle soglie dei 50 anni, si ritrovano nel paesino del Friuli dove tutte sono nate, in occasione di un funerale.
Claudia, Freya e Gina vivono ancora lì, Dalia no, è andata via per l'università e ora vive a Roma.
Il paese, con le sue minuzie, le sue chiusure, i suoi pettegolezzi le stava stretto.
Certo Dalia non si aspetta che questa volta, il paese le rovescerà addosso non solo tutta la sua vita da provinciali e sempliciotti, ma anche segreti, misteri, memorie e panni sporchi lavati in casa. Tutto ruota attorno ad un mistero mai risolto e di cui non parla più nessuno: la scomparsa di Luana, detta Lulù, all'epoca sedicenne e quinta amica del gruppetto di protagoniste.
Scrittura semplice, ma una trama avvincente, personaggi e ambienti tratteggiati splendidamente, ben resa l'atmosfera e anche la società del paese, dalla metà degli anni '80 ai giorni nostri.
Non riuscivo a smettere di leggere.
Un libro che avevo sul comodino da quasi un anno, un po' bloccata dall'antipatia, che, dal vivo, mi aveva ispirato l'autrice.
Invece sono stata molto positivamente sorpresa.
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"Cose mai successe"
(G. Blasi - Rizzoli)

4 amiche: Dalia, Claudia, Freya e Gina, alle soglie dei 50 anni, si ritrovano nel paesino del Friuli dove tutte sono nate, in occasione di un funerale.
Claudia, Freya e Gina vivono ancora lì, Dalia no, è andata via per l'università e ora vive a Roma.
Il paese, con le sue minuzie, le sue chiusure, i suoi pettegolezzi le stava stretto.
Certo Dalia non si aspetta che questa volta, il paese le rovescerà addosso non solo tutta la sua vita da provinciali e sempliciotti, ma anche segreti, misteri, memorie e panni sporchi lavati in casa. Tutto ruota attorno ad un mistero mai risolto e di cui non parla più nessuno: la scomparsa di Luana, detta Lulù, all'epoca sedicenne e quinta amica del gruppetto di protagoniste.
Scrittura semplice, ma una trama avvincente, personaggi e ambienti tratteggiati splendidamente, ben resa l'atmosfera e anche la società del paese, dalla metà degli anni '80 ai giorni nostri.
Non riuscivo a smettere di leggere.
Un libro che avevo sul comodino da quasi un anno, un po' bloccata dall'antipatia, che, dal vivo, mi aveva ispirato l'autrice.
Invece sono stata molto positivamente sorpresa.

Usando l'apposita funzione SPOILER, però dovresti dirci se alla fine si scopre che fine ha fatto Luana detta Lulù. ;)
 

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