"Mi sono ritrovato vivo"
(M. Passarello - ed. Calibano)
Un romanzo breve e dal linguaggio semplice, scorrevole che inizia con Marco che nasce, cresce e studia a Palermo, per poi diventare un adulto al Nord, a Brescia.
Il romanzo, nella sua apparente semplicità, pone domande in continuazione, riflette su parole e concetti, perché l'autore si interroga e, insieme a lui, spesso senza risposte, ci interroghiamo noi che leggiamo.
La vita va incontro al protagonista con una serie di parole che gli pongono interrogativi mai banali: "altri, morte, aiuto, amore, possibilità, felicità, addio, abbastanza, odio, legittimazione, scusa, serenità, suicidio, figlio, sconfitta, liquido, caos, insegnante, gruppo, solitudine, coraggio, padre, pregiudizio, passione"
Narrato con brio e lieve umorismo che diminuisce seguendo la maturità del protagonista, con una scrittura lineare, lo suggerisco anche a chi non ama leggere ma soprattutto ai ragazzi di oggi, quelli che si trovano a dover compiere le prime scelte importanti nella vita, ai ventenni (ma anche ai trentenni), specialmente maschi per lo sguardo ironico sul modo di socializzare al maschile che lo attraversa, specialmente negli anni di giovinezza del protagonista.