Parliamo di libri

Ho vacillato quando ho letto una frase del tipo "ho girato il the in senso orario". I dettagli completamente superflui mi dànno fastidio.

Ma vado avanti. Avanti piano. Non sono ancòra arrivato al punto in cui si capisce a cosa siano dovute le cicatrici.
 
Gruppo Ag.I.R.E (against inequality rebuild equity)
"Contro la disuguaglianza - un manifesto"
Editore Laterza

Si tratta di un breve libello che, in modo divulgativo ma serio e puntuale introduce il tema della disuguaglianza della distribuzione della ricchezza in Italia, fa un confronto rapido con altri Paesi, sfata alcuni luoghi comuni e individua alcune politiche che occorrerebbe mettere in atto per contrastare le disuguaglianze economiche intollerabili, quelle che, in sintesi, sono anche ostacolo alla crescita e alla democrazia.
Interessante anche se io non ho gli strumenti culturali per comprenderlo appieno o per valutare la fattibilità delle proposte.

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"Scusate l'amore"
Poesie 1915-1925
(Marina Cvetaeva - Passigli Editore)

È difficile scrivere qualcosa di sensato su un libro di poesia se non si conosce la poetica dell'autrice e/o il suo contesto culturale.
Mi limiterò, dunque (poiché sono molto ignorante riguardo questa autrice e tutta la letteratura Russa del periodo, non parlo russo, quindi ho letto le poesie tradotte...) a parlarne riferendomi alle emozioni trasmesse e al mio personale gusto in fatto di atmosfere ed evocazioni, di lessico e forma, quando leggo poesia.
Si tratta quindi di un giudizio molto poco esperto.

Questa raccolta non mi è piaciuta.
Troppa enfasi, poca ricercatezza nel lessico e forma difficoltosa.

Per chi fosse esperto di questa poetessa posto anche il commento in copertina casomai qualcuno volesse un suggerimento di lettura di qualcuno esperto.

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Ultima modifica:
Giuro che non so come mai (forse l'aveva scaricato illegalmente qualche mio/a figlio/a?) ma mi sono trovato questo libro sul Kindle e ne ho letto le prime pagine.
Eleanor Oliphant sta benissimo - Garzanti

Per ora il giudizio è positivo.
Ho vacillato quando ho letto una frase del tipo "ho girato il the in senso orario". I dettagli completamente superflui mi dànno fastidio.

Ma vado avanti. Avanti piano. Non sono ancòra arrivato al punto in cui si capisce a cosa siano dovute le cicatrici.

Ci ho messo molto tempo ad arrivare al 70%, e poche ore a finirlo.
Bello.

Adesso mi spaventa l'idea che ne sia in corso di realizzazione la versione cinematografica.
 
"Un'idea di destino"
(T. Terzani - ed. Tea)

"Il mondo di oggi è alla soglia di un nuovo Medioevo. Bisogna che l'umanità ripensi la direzione dello sviluppo. (...)
Viviamo in un tempo in cui è già finita l'estetica. Sta finendo l'etica."

Così scriveva Terzani, il primo novembre 1993, da Bangkok.
È solo una delle riflessioni e dei molteplici spunti che compaiono nel libro, una raccolta di pagine di diario, files trovati nel pc di Terzani, appunti e lettere scritti dall'autore a partire dal 1981 fino al matrimonio (ai primi del 2004) della figlia Saskia.
Materiale trovato, raccolto e dato alla stampa postumo.

Forse chi ben conosce l'autore e lo apprezza potrà "ritrovarne" lo spirito e goderne in questo corposo "Diario" che, invece, a me che avevo letto solo "Lettere contro la guerra" è risultato lento, un po' noioso.

Si trovano la delusione per la politica, considerazioni sull'occidente decadente ma anche sugli "imbonitori" di "filosofie e religioni" orientali, l'amore per la moglie, la malattia che l'aveva colpito, il dolore per l'odio che pervade l'umanità, l'enorme amarezza per l'evoluzione politica del socialismo cinese, l'antipatia per lo stile di vita giapponese, i travagli lavorativi e moltissimo, moltissimo altro.

Pur avendo faticato con la lettura, mi ha lasciato la curiosità di conoscere meglio Terzani e i suoi libri, sicuramente un personaggio straordinario e profondo che può aprirmi alla conoscenza di epoche, storie e mondi che conosco pochissimo.

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"Mi sono ritrovato vivo"
(M. Passarello - ed. Calibano)

Un romanzo breve e dal linguaggio semplice, scorrevole che inizia con Marco che nasce, cresce e studia a Palermo, per poi diventare un adulto al Nord, a Brescia.

Il romanzo, nella sua apparente semplicità, pone domande in continuazione, riflette su parole e concetti, perché l'autore si interroga e, insieme a lui, spesso senza risposte, ci interroghiamo noi che leggiamo.

La vita va incontro al protagonista con una serie di parole che gli pongono interrogativi mai banali: "altri, morte, aiuto, amore, possibilità, felicità, addio, abbastanza, odio, legittimazione, scusa, serenità, suicidio, figlio, sconfitta, liquido, caos, insegnante, gruppo, solitudine, coraggio, padre, pregiudizio, passione"

Narrato con brio e lieve umorismo che diminuisce seguendo la maturità del protagonista, con una scrittura lineare, lo suggerisco anche a chi non ama leggere ma soprattutto ai ragazzi di oggi, quelli che si trovano a dover compiere le prime scelte importanti nella vita, ai ventenni (ma anche ai trentenni), specialmente maschi per lo sguardo ironico sul modo di socializzare al maschile che lo attraversa, specialmente negli anni di giovinezza del protagonista.

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