"La giudicessa"
(Rita Coruzzi - ed. Piemme)
Alzi la mano chi aveva mai sentito parlare di Eleonora di Arborea.
E chi, tra coloro che la conoscevano, ne avevano studiato le vicende a scuola.
Nessuno, temo.
Eppure, in Italia (Sardegna), nel XIV secolo, una donna governò un territorio grande come 1/4 della Sardegna dapprima e poi lo seppe espandere.
Non solo. Ne guidò l'indipendenza dal Regno d'Aragona e ne curò gli interessi tanto bene da essere amatissima dal suo popolo che la riconobbe - sempre - nella sua autorevolezza e nel suo ruolo.
Eleonora d'Arborea, in pieno medioevo sapeva essere diplomatica, abile stratega, sapeva studiare strategie per affrontare i nemici e promulgò una riforma legislativa tanto moderna (scritta in volgare!! Perché tutti la comprendessero) da restare in vigore fino al 1827.
Donna esemplare, governante giusta, democratica.
Completamente assente dai testi storici di tutte le scuole.
Il libro a tratti è un po' lento, ma supplisce con capitoli brevi. La trama è interessante, la protagonista immensa e terribilmente contemporaneo il disagio maschile di fronte ad una donna di potere, specialmente se tanto più dotata di loro
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Vedi l'allegato 640881