Peco
Forumer storico
In queste giornate sono andato a vedere la nostra storia economica del dopoguerra,spero di non essere Off Topic.Certo però che un paese come il nostro che fatica a trovare 20 mld per anticipare una manovra mi lascia molto dubbioso...
Il Riformista
La lira vinse l'oscar per la migliore valuta nel 1960, fatto 100 l'indice di prodittività nel 1953 si passò a 142 nel 1958, a 201 nel 1961;
l'export crebbe tra il 1953 e il 1957 del 15,9% all' anno ; la produzione industriale del 5,8 % ( l'aumento fu il secondo più forte in europa, dopo la Germania), tra il 1952 e il 1970 il reddito medio degli italiani aumentò del 130%; l'inflazione si mantenne a un tasso medio del 2,8% tra il 1951 e il 1961; la disoccupazione toccoò nel 1963 i livelli più bassi dei ultimi cinquant'anni, al 2,5%.
Nel 1957 fu avviato a Roma il Mercato comune europeo.
Tutto questo grazie sopratutto al piano Marshall, ed a Alcide De Gasperi, Luigi Einaudi Donato Menichella Cesare Merzagora Giuseppe Pella, Ezio Vanoni, Ugo La Malfa.
Poi iniziò una guerra per le poltrone fra il centro e il nascente centro sinistra, arrivò la famosa "congiuntura" che rappresentò una netta gelata allo sviluppo.Fu allora che l'energia elettrica diventò un monopolio statale;
che si avviò la statalizzazione dell' economia col proliferarenbdelle imprese pubbliche e la corruzione che ne derivò nella politica; che i capitali presero
la via del confine; che la spesa pubblica schizzò fuori controllo.
Sicuramente si perse l'occasione per costruire un capitalismo moderno ,
dotato di mercati finanziari efficenti, rispettoso dei diritti dei risparmiatori.
Il debito pubblico è lievitato dal 60% del Pil nel 1979, Andreotti premier,
all' 88% del governo Craxi del 1987 fino al 121,5% primo esecutivo Berlusconi.