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"Financial", quanti dubbi su Prodi
Editoriale: pessisismo su nuovo governo
L'autorevole quotidiano economico Financial Times esprime dubbi e perplessità sull'eventuale governo a guida Romano Prodi. Wolfgang Munchau, condirettore ed editorialista di punta del giornale, ha scritto che "la risicata vittoria della coalizione di centro-sinistra guidata da Romano Prodi costituisce il peggior esito immaginabile in termini di possibilita' dell'Italia di rimanere nell'eurozona oltre il 2015".
"Prevedo che gli investitori internazionali inizino ad assumere scommesse speculative sulla partecipazione italiana all'euro entro la durata di un governo Prodi", continua nel suo articolo Munchau. Non certo per i dubbi di Prodi nei confronti della moneta unica, visto che il Professore, viene puntualizzato, è uno dei politici più europeisti oltre che ex presidente della Commissione Ue. "Queste -viene puntualizzato- sono scommesse sulle circostanze economiche che potrebbero obbligare un governo a prendere decisioni che sono inimmaginabili fino al momento in cui diventano inevitabili".
"Tutti sappiamo - sottolinea Munchau in chiusura - che l'economia italiana si trova in profonde difficolta'. Ma e' importante ricordare che i problemi italiani sono differenti da quelli della Francia e della Germania. Molte economie continentali sono afflitte da bassa crescita e alta disoccupazione. Anche l'Italia soffre di un basso livello di crescita anche se la sua creazione di posti di lavoro e' stata rilevante. Ma il problema dell'Italia e' quello di non essere pronta a una vita nell'Unione monetaria".
da:
http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo305645.shtml
e comunque c'è da ricordare che:
Irregolarità anche in Emilia-Romagna e Lombardia
e non soltanto nelle schede contestate e nei conteggi
Calderoli a Prodi: “Non dire
gatto, se non ce l’hai nel sacco''
Alla coalizione delle sinistre, a sentire il coordinatore nazionale della
Lega Nord ed ex ministro per le Riforme istituzionali, sono stati
attribuiti illegalmente i 45.580 voti di una "lista patacca" anti-leghista
che si è presentata in una sola circoscrizione in Lombardia e non è
quindi aggregabile ad una coalizione nazionale. Senza questi voti, la
vittoria andrebbe a Berlusconi con uno scarto di oltre 20 mila voti.
di Gaetano Saglimbeni
''Non dire gatto, se non ce l'hai nel sacco”, dice il senatore Roberto Calderoli, coordinatore nazionale della Lega Nord ed ex ministro per le Riforme istituzionali. “La vittoria di Prodi è tutt'altro che scontata, anzi si sta liquefacendo come neve al sole. Non sono tanto le schede contestate ad incidere sul risultato quanto i conteggi, le irregolarità nella compilazione dei verbali e nella loro trascrizione: irregolarità che, laddove si sono volute cercare (e se ne sono trovate su tutto il territorio nazionale), appaiono di una gravità enorme, assolutamente insanabile".
“Voglio citare soltanto un caso”, spiega l’ex ministro, “quello della Emilia-Romagna rossa. Dall'esame dei verbali di seggio delle prime 200 sezioni sottoposte a verifica risulta che devono essere assegnati alla Casa delle Libertà altri 1.100 voti. E poiché le sezioni sono in tutto 4.600, non mi sembra sia una follia ipotizzare che, con un trend del genere, tornerebbero alla Casa delle Libertà circa 25.600 voti, che basterebbero ad annullare da soli (indipendentemente da quello che sta avvenendo in altre regioni) la vittoria di Prodi. Ne riparleremo quando le verifiche saranno riprese, martedì".
Ma il caso forse più clamoroso (che preoccupa seriamente Prodi, Fassino e compagni) è quello che il coordinatore nazionale della Lega Nord ha sollevato in Lombardia. “Nei voti attribuiti alla coalizione Prodi", ha rivelato l’ex ministro Calderoli (e cioè colui che ha firmato la nuova legge elettorale), "sono stati conteggiati illegalmente 45.580 voti conquistati da una 'lista-patacca' anti-leghista che si e' presentata in una sola circoscrizione, Lombardia 2, e non è quindi aggregabile ad una coalizione nazionale ai fini della attribuzione del premio di maggioranza”.
Dice l’art. 12 della nuova legge elettorale: “L’Ufficio centrale nazionale determina la cifra elettorale di ciascuna lista. Tale cifra è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno”. E’ il caso della lista Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo che ha adottato in Sicilia ed in altre regioni d’Italia il simbolo della Lega Nord ed ha potuto inserire la sua cifra elettorale nella cifra elettorale nazionale della coalizione di centrodestra. Non è il caso della lista Lega Alleanza Lombarda che, presentatasi soltanto nella circoscrizione di Varese, non aveva e non ha per legge alcun diritto ad inserire i suoi 45.580 voti nella cifra elettorale nazionale della Unione delle sinistre. “La legge”, ricorda l’ex ministro che ne curò la stesura, “prevede l’ipotesi del conteggio della singola circoscrizione solo nelle Regioni ove esiste la tutela delle minoranze linguistiche, come la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige”
E dunque, considerando che il vantaggio ufficioso delle sinistre-Ulivo alla Camera è di circa 25 mila voti, sottraendo quelli ottenuti dalla lista Alleanza Lombarda, la coalizione di Berlusconi verrebbe ad essere in vantaggio di 20 mila voti. E questo, indipendentemente dall’esito delle verifiche in corso sulle schede in contestazione e sui conteggi, che, come si è visto, riguarda l’intero territorio nazionale, dalle Alpi alla Sicilia. Fin troppo chiaro l’impegno delle due coalizioni: in base alla legge vigente, è sufficiente un voto in più per vedersi attribuito il premio di maggioranza alla Camera, calcolato sui 50 deputati.
Una partita che è ancora tutta da giocare, quindi. E francamente non si capisce la fretta del prof. Prodi nel volere anticipare a qualsiasi costo (anche con la inqualificabile pressione degli insulti sul piano personale) il “riconoscimento ufficiale” della sua presunta vittoria da parte di Berlusconi, senza neppure aspettare il completamento delle verifiche previste dalle leggi sia per le schede in contestazione ed i verbali, compilati spesso con molte lacune dai vari seggi elettorali, che per le aggregazioni dei vari partiti nelle coalizioni.
Pienamente giustificati, bisogna dire, gli appelli dei leader della Casa delle libertà per una verifica scrupolosa, completa e assolutamente trasparente, che dia legittimazione assoluta alla coalizione vincente ed elimini qualsiasi sospetto o motivo di recriminazione in quella perdente. Tutto alla luce del sole, insomma. La democrazia ha le sue regole ed il candidato premier in pectore Romano Prodi non può non chiederne l'applicazione più scrupolosa, in difesa delle istituzioni e dei diritti di tutti i cittadini, compresi quelli che al Senato hanno dato il 50,02 dei consensi a Berlusconi ed alla Casa delle libertà. I numeri hanno un valore, in democrazia. O no?
Diverso (ed ancora più inquietante) il discorso sul caso di Alleanza Lombarda. Qui non si tratta di verificare schede e conteggi in contestazione e nessuno mette in discussione la libertà che la Costituzione italiana concede ai cittadini di presentare le liste che vogliono. Si tratta soltanto di stabilire, indipendentemente da quello che la legge prescrive (in maniera fin troppo chiara, per gli esperti della Casa delle libertà), se non sia estremamente umiliante per il capo di una coalizione tentare di vincere le elezioni con il trucco (e l’inganno agli elettori) di una “lista patacca”. E su questo dovrà meditare a lungo il prof. Prodi, insieme ai leader della “illuminata” sinistra italiana. Per quel che può valere il mio giudizio, non ho dubbi: vincere con l’inganno di una “lista-patacca” sarebbe solo una vergogna.
Gaetano Saglimbeni
www.gaetanosaglimbenitaormina.it
Editoriale: pessisismo su nuovo governo
L'autorevole quotidiano economico Financial Times esprime dubbi e perplessità sull'eventuale governo a guida Romano Prodi. Wolfgang Munchau, condirettore ed editorialista di punta del giornale, ha scritto che "la risicata vittoria della coalizione di centro-sinistra guidata da Romano Prodi costituisce il peggior esito immaginabile in termini di possibilita' dell'Italia di rimanere nell'eurozona oltre il 2015".
"Prevedo che gli investitori internazionali inizino ad assumere scommesse speculative sulla partecipazione italiana all'euro entro la durata di un governo Prodi", continua nel suo articolo Munchau. Non certo per i dubbi di Prodi nei confronti della moneta unica, visto che il Professore, viene puntualizzato, è uno dei politici più europeisti oltre che ex presidente della Commissione Ue. "Queste -viene puntualizzato- sono scommesse sulle circostanze economiche che potrebbero obbligare un governo a prendere decisioni che sono inimmaginabili fino al momento in cui diventano inevitabili".
"Tutti sappiamo - sottolinea Munchau in chiusura - che l'economia italiana si trova in profonde difficolta'. Ma e' importante ricordare che i problemi italiani sono differenti da quelli della Francia e della Germania. Molte economie continentali sono afflitte da bassa crescita e alta disoccupazione. Anche l'Italia soffre di un basso livello di crescita anche se la sua creazione di posti di lavoro e' stata rilevante. Ma il problema dell'Italia e' quello di non essere pronta a una vita nell'Unione monetaria".
da:
http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo305645.shtml
e comunque c'è da ricordare che:
Irregolarità anche in Emilia-Romagna e Lombardia
e non soltanto nelle schede contestate e nei conteggi
Calderoli a Prodi: “Non dire
gatto, se non ce l’hai nel sacco''
Alla coalizione delle sinistre, a sentire il coordinatore nazionale della
Lega Nord ed ex ministro per le Riforme istituzionali, sono stati
attribuiti illegalmente i 45.580 voti di una "lista patacca" anti-leghista
che si è presentata in una sola circoscrizione in Lombardia e non è
quindi aggregabile ad una coalizione nazionale. Senza questi voti, la
vittoria andrebbe a Berlusconi con uno scarto di oltre 20 mila voti.
di Gaetano Saglimbeni
''Non dire gatto, se non ce l'hai nel sacco”, dice il senatore Roberto Calderoli, coordinatore nazionale della Lega Nord ed ex ministro per le Riforme istituzionali. “La vittoria di Prodi è tutt'altro che scontata, anzi si sta liquefacendo come neve al sole. Non sono tanto le schede contestate ad incidere sul risultato quanto i conteggi, le irregolarità nella compilazione dei verbali e nella loro trascrizione: irregolarità che, laddove si sono volute cercare (e se ne sono trovate su tutto il territorio nazionale), appaiono di una gravità enorme, assolutamente insanabile".
“Voglio citare soltanto un caso”, spiega l’ex ministro, “quello della Emilia-Romagna rossa. Dall'esame dei verbali di seggio delle prime 200 sezioni sottoposte a verifica risulta che devono essere assegnati alla Casa delle Libertà altri 1.100 voti. E poiché le sezioni sono in tutto 4.600, non mi sembra sia una follia ipotizzare che, con un trend del genere, tornerebbero alla Casa delle Libertà circa 25.600 voti, che basterebbero ad annullare da soli (indipendentemente da quello che sta avvenendo in altre regioni) la vittoria di Prodi. Ne riparleremo quando le verifiche saranno riprese, martedì".
Ma il caso forse più clamoroso (che preoccupa seriamente Prodi, Fassino e compagni) è quello che il coordinatore nazionale della Lega Nord ha sollevato in Lombardia. “Nei voti attribuiti alla coalizione Prodi", ha rivelato l’ex ministro Calderoli (e cioè colui che ha firmato la nuova legge elettorale), "sono stati conteggiati illegalmente 45.580 voti conquistati da una 'lista-patacca' anti-leghista che si e' presentata in una sola circoscrizione, Lombardia 2, e non è quindi aggregabile ad una coalizione nazionale ai fini della attribuzione del premio di maggioranza”.
Dice l’art. 12 della nuova legge elettorale: “L’Ufficio centrale nazionale determina la cifra elettorale di ciascuna lista. Tale cifra è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno”. E’ il caso della lista Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo che ha adottato in Sicilia ed in altre regioni d’Italia il simbolo della Lega Nord ed ha potuto inserire la sua cifra elettorale nella cifra elettorale nazionale della coalizione di centrodestra. Non è il caso della lista Lega Alleanza Lombarda che, presentatasi soltanto nella circoscrizione di Varese, non aveva e non ha per legge alcun diritto ad inserire i suoi 45.580 voti nella cifra elettorale nazionale della Unione delle sinistre. “La legge”, ricorda l’ex ministro che ne curò la stesura, “prevede l’ipotesi del conteggio della singola circoscrizione solo nelle Regioni ove esiste la tutela delle minoranze linguistiche, come la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige”
E dunque, considerando che il vantaggio ufficioso delle sinistre-Ulivo alla Camera è di circa 25 mila voti, sottraendo quelli ottenuti dalla lista Alleanza Lombarda, la coalizione di Berlusconi verrebbe ad essere in vantaggio di 20 mila voti. E questo, indipendentemente dall’esito delle verifiche in corso sulle schede in contestazione e sui conteggi, che, come si è visto, riguarda l’intero territorio nazionale, dalle Alpi alla Sicilia. Fin troppo chiaro l’impegno delle due coalizioni: in base alla legge vigente, è sufficiente un voto in più per vedersi attribuito il premio di maggioranza alla Camera, calcolato sui 50 deputati.
Una partita che è ancora tutta da giocare, quindi. E francamente non si capisce la fretta del prof. Prodi nel volere anticipare a qualsiasi costo (anche con la inqualificabile pressione degli insulti sul piano personale) il “riconoscimento ufficiale” della sua presunta vittoria da parte di Berlusconi, senza neppure aspettare il completamento delle verifiche previste dalle leggi sia per le schede in contestazione ed i verbali, compilati spesso con molte lacune dai vari seggi elettorali, che per le aggregazioni dei vari partiti nelle coalizioni.
Pienamente giustificati, bisogna dire, gli appelli dei leader della Casa delle libertà per una verifica scrupolosa, completa e assolutamente trasparente, che dia legittimazione assoluta alla coalizione vincente ed elimini qualsiasi sospetto o motivo di recriminazione in quella perdente. Tutto alla luce del sole, insomma. La democrazia ha le sue regole ed il candidato premier in pectore Romano Prodi non può non chiederne l'applicazione più scrupolosa, in difesa delle istituzioni e dei diritti di tutti i cittadini, compresi quelli che al Senato hanno dato il 50,02 dei consensi a Berlusconi ed alla Casa delle libertà. I numeri hanno un valore, in democrazia. O no?
Diverso (ed ancora più inquietante) il discorso sul caso di Alleanza Lombarda. Qui non si tratta di verificare schede e conteggi in contestazione e nessuno mette in discussione la libertà che la Costituzione italiana concede ai cittadini di presentare le liste che vogliono. Si tratta soltanto di stabilire, indipendentemente da quello che la legge prescrive (in maniera fin troppo chiara, per gli esperti della Casa delle libertà), se non sia estremamente umiliante per il capo di una coalizione tentare di vincere le elezioni con il trucco (e l’inganno agli elettori) di una “lista patacca”. E su questo dovrà meditare a lungo il prof. Prodi, insieme ai leader della “illuminata” sinistra italiana. Per quel che può valere il mio giudizio, non ho dubbi: vincere con l’inganno di una “lista-patacca” sarebbe solo una vergogna.
Gaetano Saglimbeni
www.gaetanosaglimbenitaormina.it