Pensioni: il nodo si è sciolto in favore delle assicurazioni (1 Viewer)

Joda

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Era scontato che Berlusconi conducesse una battaglia pro-Mediolanum e nel totovoto che era stato fatto dalla stampa sul Consiglio dei Ministri la stima era di 12 voti per Maroni ed 11 per Berlusconi. Però il vantaggio che hanno già i fondi contrattuali è quasi irraggiungibile. Il contributo del datore di lavoro ha, proporzionalmente, un peso immane. E' vero che è un contributo oggetto di contrattazione, per cui per categorie di lavoratori diverse è diverso sia il contributo del datore di lavoro che del dipendente. Tuttavia, con l'accantonamento del TFR poco superiore al 7% della retribuzione lorda ed un contributo del datore di lavoro che oscilla mediamente sul 2-3%, si ha che esso rappresenta mediamente qualcosa come un +30% rispetto al denaro "investito" dal lavoratore. Con un rendimento del TFR che è del 75% dell'inflazione +1,5% (quindi circa un 3%) è irrealistico che per il lavoratore non sia conveniente fare subito il passaggio. L'argomentazione di Maroni per sostenere la non portabilità del contributo del datore di lavoro alle assicurazioni è che sono oggetto di contrattatazione fra le parti. In sostanza: è un elemento che viene contrattato assieme agli stipendi, ed è buona misura andare sul sito del fondo pensione della propria categoria per avere informazioni (ovviamente, se si è dipendenti).
 

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