Per cortesia ripristinate il 3d di mototopo

seconda si profila piuttosto...ingombrante, nella sintesi "lo vuole l'Europa". Ma non solo. Per capire il fenomeno, useremo la analisi economica del diritto.






























giovedì 13 luglio 2017
TRA BARROSO E IL BACK TO SPENCER QUAL E' IL PERCORSO? IL REDDITO DI CITTADINANZA! [/paste:font]



1. Una piccola, ma necessaria, appendice al precedente post. Con la solita puntualità Arturo ci fornisce nei commenti uno spunto di riflessione fondamentale:
Perfino Milton Friedman (!!) ammetteva che la storia dell'onere per le generazioni future è una bufala: quosque tandem?
Tradotto nella sostanza, Milton Friedman ci dice "L'argomentazione sull'imporre un peso alle generazioni future è totalmente falsa: chi riceverà le industrie (ndr; derivate dagli investimenti comunque consentiti dalla spesa pubblica) se non le future generazioni? Le generazioni future potranno dover pagare le tasse sul debito pubblico, ma alla fine ne erediteranno i titoli".
Il ragionamento sintetizzato da Friedman implica, come diretti corollari, anche altre domande retoriche (cioè la cui risposta è implicitamente necessaria nel fatto di porsele, a meno che non si sia un €urista): è pensabile che la causa economico-istituzionale dell'imposizione fiscale sia il debito pubblico soltanto?
La misura dell'imposizione è determinata dal livello del debito pubblico e perché?
E di conseguenza: perché mai le "generazioni future" dovrebbero altrimenti essere esentate, per una sorta di "equità o eguaglianza intertemporale" (cui oggi incredibilmente ci si richiama), dal pagare le tasse e i contributi sui redditi che ritrarrebbero dal lavorare presso le strutture pubbliche e private (soprattutto queste ultime), create in virtù dei precedenti deficit pubblici?
L'unica risposta possibile è quella che queste strutture non ci siano più e, quindi, distrutti i relativi posti di lavoro, non ci sia più proprio un reddito imponibile (sopra la soglia considerata tassabile in un certo momento storico).
Ma fuori da quest'ultima ipotesi, che è esattamente quella in cui ci troviamo per via dell'idea di ridurre il peso intergenerazionale del debito pubblico, l'abolizione de futuro dei contribuenti è evidentemente impensabile e non è prevista in nessun ordinamento civile e, soprattutto, democratico (forse in qualche misura valeva per la Somalia ante 2010...che però pare si stia avviando sulla strada della perdizione, in quanto ora il governo intende provvedere alla istruzione pubblica gratuita, e non solo alle spese di mantenimento dell'esercito).

2. Peraltro, è grossolanamente sostenibile che, con il pareggio di bilancio, cioè con "l'equilibrio finanziario" tra entrate e uscite dello Stato mantenuto per sempre (come vorrebbe l'attuale art.81 Cost., cioè L€uropa), una volta raggiuntolo a tappe forzate, il debito pubblico arriverebbe ad essere, prima o poi, fortemente ridotto o persino azzerato (e se il debito pubblico è il male ciò dovrebbe essere il massimo del bene!); naturalmente sempre che si creda che un avanzo primario pari all'onere del debito pubblico stesso consentirebbe una qualche forma di crescita, mentre si taglia il debito in tal modo. E, successivamente, sempre che si nutra, in "sogno", qualche proterva speranza di crescita allorché questo onere fosse sostanzialmente portato a zero (o quasi), avendo in pratica, nel corso di tale processo, raso al suolo ogni industria e ogni infrastruttura pubblica (vale sempre l'esempio della Somalia ante 2010).
Pare sorprendente ma ne L€uropa, - sicuramente nella sua versione offerta ai suoi fanatici esponenti italiani-, questo punto pare ancora oscuro.

3. Quanto al radere al suolo progressivamente ogni forma di capitale produttivo e infrastruttura, dategli tempo e ve ne accorgerete, molto di più di quanto oggi non sia già percepito oggi (ma non dalla Corte, a quanto pare; v. qui, pp. IV1-5):



In conclusione, la storiella della solidarietà generazionale e del peso imposto sulle future generazioni, può essere vera a una sola condizione: che le generazioni future siano non solo, come in effetti sta accadendo private del lavoro, ma anche del diritto di voto.
Solo se avvenisse questa privazione, infatti, le generazioni future non sarebbero in grado di far modificare l'indirizzo politico e far mutare le leggi sul mercato del lavoro e le riforme volute da L€uropa che li pongono nella condizione di disoccupazione e di salari troppo bassi e saltuari che li rendono, e sempre più li renderanno, un tantinello dissenzienti dalle politiche di "pareggio di bilancio".

4. Ma dimenticavo: nel frattempo, prima che le "generazioni future" si rendano conto veramente conto degli effetti del raggiungimento e mantenimento del "pareggio di bilancio", gli si darà il reddito di cittadinanza, la flexicurity, e la lotta alla corruzione.
Nel lungo periodo, quando saremo tutti morti, noi delle generazioni colpevoli, quando non ci saranno nemmeno più in vita pensionati con la "pensione d'oro" (per la verità, non ci saranno più in vita i pensionati, di ogni genere, tout-court, perchè le generazioni future le pensioni non le avranno; e nemmeno la sanità pubblica), tuttavia, tutte queste escogitazioni non potranno funzionare, statene certi: prevedo, nei prossimi decenni, tempi molto duri, elettoralmente parlando, per le forze politiche che avranno impostato tutto su questi temi massimamente L€uropei.
Quindi, venendo al sodo, il problema è sempre e solo quello di capire quando il suffragio universale verrà abolito in modo espresso.

5. Ma tutto questo è il programma liberista per eccellenza, chiunque lo persegua con strumenti più o meno astuti e consapevoli:
"A conferma della linea che unisce da Ricardo a von Hayek la visione dei liberisti e neo-liberisti, ci sovviene questa "splendida" autoproclamazione di Herbert Spencer (il darwinista sociale per eccellenza, che teorizzò che i "milionari sono un prodotto della selezione naturale"):
"La funzione del liberalismo in passato fu quella di porre un limite ai poteri del re. La funzione del vero liberalismo in futuro sarà quella di porre un limite ai poteri del Parlamento".
Basti questo per comprendere come ogni pretesa libertaria di questa corrente di pensiero, che rivendica a sè, a partire dalla Glorious Revolution, l'affermazione dei Parlamenti, riveli con ciò tutta la strumentalità del sostenere gli stessi; nella fase di affermazione contro le monarchie, era perfettamente accettabile e si parlava di lotta alla "tirannia". Poi il parlamentarismo divenne un peso per l'utilitarismo autolegittimante una nuova oligarchia.
La citazione è tratta da un libro di Spencer che fu certamente di ispirazione per von Hayek, se non altro per il suo eloquente titolo "The Man Versus the State" (Caldwell, p.209)".

5.1. Che poi, dovendosi portare avanti la fase di smontaggio dei parlamenti democratici nazionali, in vista della definitiva abolizione del voto, è sufficiente sostituirli col bicameralismo di Barroso:
"C'è anche un'asimmetria tra la dialettica politica nazionale e la dialettica politica europea.
A livello nazionale, c'è una logica "maggioranza versus opposizione", sicché ogni questione ha una "partito a favore" ed un "partito contro".
In Europa, non c'è una siffatta logica e perciò non c'è un "partito a favore" di qualunque cosa l'€uropa faccia.
E' essenzialmente la Commissione, che è concepita dai trattati come difensore dell'interesse generale €uropeo, che è sempre impegnata a combattere per le decisioni collettive su cui raggiunge l'accordo".

Quindi rassegnatevi: o votate come vorrebbe la Commissione nel "vostro" interesse, che voi non potete capire, o smettetela di "essere contro"; anzi, smettete proprio di votare. Con le buone o con le cattive.

Pubblicato da Quarantotto a 07:14 7 commenti: Link a questo post
 
Massoni Nato, mafia, Gladio. E addio Falcone e Borsellino
Scritto il 15/7/17 • nella Categoria: segnalazioni Condividi


Il vero motivo per cui sono stati uccisi Falcone e Borsellino? Le loro indagini sarebbero arrivate a stabilire gli elementi comuni, da un punto di vista finanziario, tra mafia americana e politica americana e tra mafia italiana e politica italiana. Nella consapevolezza che sarebbe stato ucciso, Falcone aveva affidato a Borsellino dei documenti. E non appena Borsellino ha dato dei segnali, facendo capire che li avrebbe utilizzati, è stato fatto fuori. I mandanti? Sono un complesso di attori e interessi, che io chiamo “sovragestione”. Mafia, massoneria, Gladio, Cia, Nato. La loggia Colosseum? Corrisponde a una logica, dell’immediato dopoguerra, di gestione dell’Italia da parte della Cia e della Nato. C’è stato un personaggio, che si chiamava Frank Gigliotti, entrato nella Cia prima della fine della guerra. Nella sua dimensione di italo-americano, venne mandato in Italia per fare in modo che il nostro paese avesse, nel dopoguerra, uno sviluppo politico e sociale massonico, del tipo previsto dalla “sovragestione”. Lui arriva e innanzitutto sovrintende allo sbarco degli americani in Sicilia facendo accorti con la mafia e con gli autonomisti siciliani, corrente Finocchiaro Aprile. Gigliotti nomina un plenipotenziario (Charles Fama, ndr), e lo munisce di un interprete particolare, un certo Vito Genovese, braccio destro di Lucky Luciano nella mafia italo-americana (una grande eccezione alla regola siciliana, perché Vito Genovese era napoletano).
Insomma: Gigliotti impiega come interprete un mafioso, il plenipotenziario che gestisce, per conto degli americani, la Sicilia appena invasa. Dopodiché si sposta su Roma, dove si dovrebbero ricostituire le due massonerie soppresse dal fascismo, cioè il Grande Oriente d’Italia, massoneria anglosassone, e Piazza del Gesù, massoneria scozzese. Nel momento in cui avviene questa ricostituzione, Gigliotti – promettendo il riconoscimento americano al Grande Oriente d’Italia – si mette a sabotare Piazza del Gesù, dividendo i vari eredi di quella tradizione e mettendoli contro Raoul Palermi, che era il gran maestro. E fabbrica una “nuova” Piazza del Gesù, appositamente, scegliendo un altro personaggio molto discusso, il principe Giovanni Alliata di Montereale, che aveva preso in mano un ramo di Piazza del Gesù, presieduto in precedenza dal conte Pier Andrea Bellerio. A questo punto, Gigliotti fa unificare Alliata di Montereale con il Grande Oriente d’Italia, nel quale riconosce la massoneria unita, scavallando Palermi e tutti gli altri. Nel frattempo, organizza una serie di logge Nato, in Italia, obbligando il Grande Oriente a dar loro la copertura. Precisamente, costituisce a Verona la Verona American Lodge, a Livorno la Benjamin Franklin (che poi sarà trasferita a Pisa), a Bagnoli la Truman, a San Vito dei Normanni la J.J. McClellan. Poi prende tutto il personale americano dell’ambasciata Usa a Roma e gli fa costituire, fondandola personalmente, la loggia Colosseum di Roma.
Tutte queste logge sovrintendono poi alla costituzione di un organismo che si chiama Gladio, Stay Behind. Tramite il suo fido, che si chiama Roberto Ascarelli, Gigliotti cura personalmente la formazione di Licio Gelli nel Goi, per poi mettergli in mano la gestione della P2, che avrebbe dovuto depistare l’attenzione dall’esistenza della P1, già ricostituita nel 1948, avendo come “venerabile” il vice di Enrico Mattei all’Eni, Eugenio Cefis. La loggia Colosseum è poi stata espulsa dal Goi dall’allora gran maestro Giuliano Di Bernardo, poco prima che questi lasciasse la guida del Grande Oriente, nel 1993; non so se poi la loggia Colosseum sia stata riaccolta nel Goi. Della loggia Benjamin Frankin ho parlato in occasione dei recenti attentati: è la loggia delle “porcherie” (lo sono anche le altre, che però in realtà, più che altro, sono essenzialmente strumenti della Nato per controllare il personale americano in Italia), mentre la Frankin ha avuto un altro ruolo. Attenzione: le scelte di questi nomi non sono mai casuali. Chi era Franklin? Un presidente Usa, certo. Ma anche uno scienziato: l’inventore del parafulmine. E quindi come si doveva chiamare, la loggia di copertura? Quello della copertura è un ruolo diverso da quello del depistaggio, che avviene dopo le cose sono successe; la copertura viene preparata prima che le cose accadano, quindi il depistaggio può essere una conseguenza della copertura.
(Gianfranco Carpeoro, dichiarazioni rilasciate a Fabio Frabetti nella diretta web-radio “Border Nights” del 27 giugno 2017. Avvocato, già gran maestro della comunione massonica di Piazza del Gesù, saggista e romanziere, Carpeoro ha pubblicato nel 2016 il saggio “Dalla massoneria al terrorismo”, che denuncia l’esistenza in ambito euro-atlantico di un apparato di “sovragestione” del potere, che include elementi massonici dell’élite internazionale e settori dei servizi segreti, impiegati nella strategia della tensione che si traduce nell’attuale neo-terrorismo firmato Isis. Nel libro, Carpeoro segnala inoltre l’esistenza – mai dichiarata ufficialmente, né menzionata da nessun altro – della Loggia P1, di cui a P2 di Gelli, poi “sacrificata” quando non serviva più, rappresentava solo una sorta di succursale, costituita a scopo di depistaggio).
Il vero motivo per cui sono stati uccisi Falcone e Borsellino? Le loro indagini sarebbero arrivate a stabilire gli elementi comuni, da un punto di vista finanziario, tra mafia americana e politica americana e tra mafia italiana e politica italiana. Nella consapevolezza che sarebbe stato ucciso, Falcone aveva affidato a Borsellino dei documenti. E non appena Borsellino ha dato dei segnali, facendo capire che li avrebbe utilizzati, è stato fatto fuori. I mandanti? Sono un complesso di attori e interessi, che io chiamo “sovragestione”. Mafia, massoneria, Gladio, Cia, Nato. La loggia Colosseum? Corrisponde a una logica, dell’immediato dopoguerra, di gestione dell’Italia da parte della Cia e della Nato. C’è stato un personaggio, che si chiamava Frank Gigliotti, entrato nella Cia prima della fine della guerra. Nella sua dimensione di italo-americano, venne mandato in Italia per fare in modo che il nostro paese avesse, nel dopoguerra, uno sviluppo politico e sociale massonico, del tipo previsto dalla “sovragestione”. Lui arriva e innanzitutto sovrintende allo sbarco degli americani in Sicilia facendo accorti con la mafia e con gli autonomisti siciliani, corrente Finocchiaro Aprile. Gigliotti nomina un plenipotenziario (Charles Fama, ndr), e lo munisce di un interprete particolare, un certo Vito Genovese, braccio destro di Lucky Luciano nella mafia italo-americana (una grande eccezione alla regola siciliana, perché Vito Genovese era napoletano).

Insomma: Gigliotti impiega come interprete un mafioso, il plenipotenziario che gestisce, per conto degli americani, la Sicilia appena invasa. Dopodiché si sposta su Roma, dove si dovrebbero ricostituire le due massonerie soppresse dal fascismo, cioè il Grande Oriente d’Italia, massoneria anglosassone, e Piazza del Gesù, massoneria scozzese. Nel momento in cui avviene questa ricostituzione, Gigliotti – promettendo il riconoscimento americano al Grande Oriente d’Italia – si mette a sabotare Piazza del Gesù, dividendo i vari eredi di quella tradizione e mettendoli contro Raoul Palermi, che era il gran maestro. E fabbrica una “nuova” Piazza del Gesù, appositamente, scegliendo un altro personaggio molto discusso, il principe Giovanni Alliata di Montereale, che aveva preso in mano un ramo di Piazza del Gesù, presieduto in precedenza dal conte Pier Andrea Bellerio. A questo punto, Gigliotti fa unificare Alliata di Montereale con il Grande Oriente d’Italia, nel quale riconosce la massoneria unita, scavallando Palermi e tutti gli altri. Nel frattempo, organizza una serie di logge Nato, in Italia, obbligando il Grande Oriente a dar loro la copertura. Precisamente, costituisce a Verona la Verona American Lodge, a Livorno la Benjamin Franklin (che poi sarà trasferita a Pisa), a Bagnoli la Truman, a San Vito dei Normanni la J.J. McClellan. Poi prende tutto il personale americano dell’ambasciata Usa a Roma e gli fa costituire, fondandola personalmente, la loggia Colosseum di Roma.

Tutte queste logge sovrintendono poi alla costituzione di un organismo che si chiama Gladio, Stay Behind. Tramite il suo fido, che si chiama Roberto Ascarelli, Gigliotti cura personalmente la formazione di Licio Gelli nel Goi, per poi mettergli in mano la gestione della P2, che avrebbe dovuto depistare l’attenzione dall’esistenza della P1, già ricostituita nel 1948, avendo come “venerabile” il vice di Enrico Mattei all’Eni, Eugenio Cefis. La loggia Colosseum è poi stata espulsa dal Goi dall’allora gran maestro Giuliano Di Bernardo, poco prima che questi lasciasse la guida del Grande Oriente, nel 1993; non so se poi la loggia Colosseum sia stata riaccolta nel Goi. Della loggia Benjamin Frankin ho parlato in occasione dei recenti attentati: è la loggia delle “porcherie” (lo sono anche le altre, che però in realtà, più che altro, sono essenzialmente strumenti della Nato per controllare il personale americano in Italia), mentre la Frankin ha avuto un altro ruolo. Attenzione: le scelte di questi nomi non sono mai casuali. Chi era Franklin? Un presidente Usa, certo. Ma anche uno scienziato: l’inventore del parafulmine. E quindi come si doveva chiamare, la loggia di copertura? Quello della copertura è un ruolo diverso da quello del depistaggio, che avviene dopo le cose sono successe; la copertura viene preparata prima che le cose accadano, quindi il depistaggio può essere una conseguenza della copertura.

(Gianfranco Carpeoro, dichiarazioni rilasciate a Fabio Frabetti nella diretta web-radio “Border Nights” del 27 giugno 2017. Avvocato, già gran maestro della comunione massonica di Piazza del Gesù, saggista e romanziere, Carpeoro ha pubblicato nel 2016 il saggio “Dalla massoneria al terrorismo”, che denuncia l’esistenza in ambito euro-atlantico di un apparato di “sovragestione” del potere, che include elementi massonici dell’élite internazionale e settori dei servizi segreti, impiegati nella strategia della tensione che si traduce nell’attuale neo-terrorismo firmato Isis. Nel libro, Carpeoro segnala inoltre l’esistenza – mai dichiarata ufficialmente, né menzionata da nessun altro – della Loggia P1, di cui a P2 di Gelli, poi “sacrificata” quando non serviva più, rappresentava solo una sorta di succursale, costituita a scopo di depistaggio).

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by Mitt Dolcino
Dagli USA si spinge (ed autorizza) l’Italia all’opzione nucleare, dare il permesso di soggiorno ai migranti per farli muovere nell’EU. Ecco perchè



Anche il Corriere della Sera si accorge con molto ritardo del fatto che in Italia arrivano centinaia di migliaia di migranti che poi non vengono riallocati in EUropa semplicemente perchè l’EU non li vuole. Molto probabilmente – anzi è praticamente certo – gli scorsi governi (in parte comprati – soprattutto gli ultimi tre – in parte blanditi, in massima parte letteralmente turlupinati all’EU che aveva un secondo fine, vedasi oltre) non avevano colto il segreto motivo della spinta EU a fare in modo che l’Italia tenesse i migranti, indirizzo sdoganato ai sempre comprabili se non ricattabili (o ricattati) politici romani con un mix di flessibilità EU e promesse vacue, le stesse che oggi non vengono mantenute, vedasi il niet al teorico obbligo a redistribuire i migranti in EUropa. Il fatto indiscutibile è che oggi i paesi EUropei non vogliono i migranti italiani. Fate solo conto che già nel 2012 la politica estera tedesca “presagiva”, per iscritto, la nascita di un problema migranti là da venire, con tali e tante masse di disperati che spingevano alle frontiere di Grecia ed Italia (come facevano a saperlo? Appunto, esisteva un piano…) di una tale gravità che sarebbero state giustificate prese di posizione forti anche a livello di protettorato militare, almeno in Grecia – tutto scritto in tedesco, ecco perchè Tsipras da anni deve subire le angherie EUropee sul debito, ndr -.



Ma questa non è l’interpretazione corretta: infatti i paesi EU, Francia e Germania in testa, vogliono oggi DELIBERATAMENTE lasciare i migranti in Italia! Il motivo ve l’ho già spiegato, fa parte di un piano per destabilizzare il Belpaese vedi (i) perchè grande paese sempre più euroscettico (e dunque una grave minaccia per la Germania, che deve il suo ritrovato benessere alla moneta unica), (ii) vedi perchè ancora oggi temibile competitore manifatturiero tedesco, (iii) vedi perchè ricco e con assets che fanno gola all’estero, (iv) vedi perchè troppo vicino agli USA per questioni storiche. Ossia va neutralizzato, leggasi conquistato economicamente. Soprattutto oggi che l’EU franco tedesca punta ad emanciparsi dal dominus a stelle e strisce dopo 70 di di fatto protettorato, gioco da grandi e non da bambini.

Or dunque, da qualche giorno emerge qualcosa che alla redazione di SE sapevamo già ma ci eravamo dovutamente ben guardati dal pubblicare: in breve, Breitbart.com – la testata online di Bannon, strettissimo consigliere della Casa Bianca, citando un’altra testata anglosassone, The Times, conservatrice e storicamente molto vicina al Foreign Office – ha dato fuoco alle polveri svelando il piano e indirettamente supportandolo, dare il permesso di soggiorno ai profughi arrivati in Italia. Tali migranti col il permesso in tasca chiaramente non avrebbero nessun incentivo a restare in un paese come l’Italia con una disoccupazione giovanile al 37% e quindi migrerebbero a nord, nell’EU.

Bang!

Le ripercussioni sarebbero immediate: la chiusura di Schengen. Ma, attenzione, tale chiusura sarebbe/sarà bilaterale ossia anche tutti o flussi da nord verso l’Italia andrebbero fermati. Magari anche le importazioni, volendo, verrebbero molto rallentate per i controlli. Pensate alle auto ad esempio, potrebbero nascondersi dentro i migranti (…). Bene, avete capito. Ma chiudere Schengen significherebbe soprattutto minare alla base la circolazione delle persone, un caposaldo della dottrina EU, con innegabili ripercussioni anche nella trattativa per il Brexit.

Parallelamente molto si sta muovendo lato Libya, si dice che il controspionaggio italiano abbia i piani pronti per supportare un intervento armato Italiano – con avallo USA – in Cirenaica (…). Già oggi le guardie costiere libiche sparano sugli scafisti prima che le navi delle ONG Europee spengano il trasponder ed entrino nelle acque territoriali libiche NON per slavare i migranti ma letteralmente per fare loro da taxi verso l’Italia seguendo uno schema preordinato.

In parallelo vediamo Macron fare il lavoro per cui è stato candidato all’Eliseo, quel Macron che – ricordatavelo bene, e qui devo esprimere la mia grande delusione per i supposti politologi italiani che non hanno capito assolutamente nulla della situazione o quanto meno sono pagati per non spiegarlo alla gente – è stato eletto alla Presidenza francese esclusivamente per dare discontinuità con i suoi due predecessori all’Eliseo che, in modo bipartisan (gollisti e socialisti), hanno supportato il duo Obama-Clinton. Appunto, Macron è stato eletto in un nuovo contenitore anonimo afinchè non fosse nè socialista nè gollista ovvero per essere spendibile lato Europeo (dovrei dire franco tedesco) per dialogare senza il timore di essere considerato un nemico da Donald J. Trump – video che segue assolutamente da vedere -.



Semplice semplice, questa è la realtà delle cose, che vi avevo già spiegato in un precedente intervento. Infatti mentre Macron “lecca” Trump parallelamente Parigi getta le basi per la force de frappe di terra Europea con armi leggere made in Germany anche per il suo esercito, armi fornite dalla famosa Heckler & Koch in crisi perenne (commento personale: incredibile).

Ritengo che l’Amministrazione USA abbia capito l’andazzo e semplicemente stia cogliendo il massimo dalle contingenze, come ha fatto nel G20 di Amburgo dove – al contrario di come ve l’hanno dipinta le fake news della stampa di regime italiana ed in buona parte anche EUropea – gli USA hanno ottenuto tutto quello che volevano, (i) poter applicare dazi, (ii) poter incentivare le energie fossili “ecologiche” [eh eh] oltre ad (iii) aver definitivamente chiuso il discorso della partecipazione alla lotta al cambio climatico, lotta che non a caso sta emergendo essere probabilmente una delle più grandi truffe della storia umana, fonti scientifiche di massimo livello mondiale alla mano (…). Voi ancora non ci credete ma sappiate che Donald J. Trump per quello che sto vedendo rischia di venire ricordato come il kingmaker dei deal economici per gli USA, un vero toccasana per gli interessi americani in un momento in cui l’asse EUropeo franco-tedesco+Cina vorrebbe invece per propri interessi che gli States continuassero a consumare indebitandosi all’infinito, ossia spingendo Washington a scavarsi la fossa da sola (…)



In tale contesto l’Italia – si spera – dovrebbe restare centrale nel contropiano USA per rispondere al tentativo dell’asse franco-tedesco di emanciparsi da Washington diventandone il primo competitor occidentale ed anche mondiale, non fosse altro perchè la sfida proviene direttamente dalle fila della NATO ossia da almeno un paio di paesi che vedremo se verranno considerati traditori.

Oggi, nelle more dello scoop di Breitbart, vediamo due personaggi politici italiani ipotizzare addirittura i permessi di soggiorno a tutti i migranti, con lo scopo di litigare con l’EUropa. Posso solo dirvi che da un parte tali politici (dello stesso partito di Renzi, ndr) che sfidano e sfideranno l’EU via scoop di The Times non sono ne saranno soli e dall’altra che forse tali politici fanno parte di uno schieramento super partes italiano molto più ampio in via di formazione che – finalmente, dopo aver avuto solidissime argomentazioni al riguardo – ha capito che a seguire Berlino e Parigi si fa una brutta fine. E visto che nessuno ha le cointeressenze personali di Renzi (e Letta) in questo sporco gioco, obtorto collo qualcosa andrà fatto nell’interesse del Paese.

Vedremo cose ne uscirà fuori.

MD

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Accidenti al “FATE PRESTO” Ciampiano:



Ad maiora.

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1. Prendiamo atto che i fatti stanno manifestando una difficoltà senza precedenti nell'attuare in Italia i diktat mondialisti, ed €urotrainati, tesi all'accelerazione attuativa del neo-liberismo "senza frontiere" e del cosmopolitismo elitario delle "riforme", restaurative della società del gold-standard: perché sempre dell'intensificazione delle stesse riforme, che corrispondono alle indicazioni de L€uropa (qui, in particolare, p.11), oppure dell'OCSE, - e che rientrano nel Washington Consensus (p.2)- da decenni si tratta:
Ius soli: Gentiloni, no condizioni per ok entro estate
2. In un contesto strettamente collegato a questo, le forze politiche euro-mondialiste che, sempre da decenni, governano in Italia, si interrogano sulla tenuta di questa stessa linea su questioni ancor più tangibili, almeno nell'immediato, sulla vita dei cittadini ed elettori italiani:
"E così lo slittamento deciso ieri rischia di certificare l'impotenza della maggioranza che rende l'esecutivo fragile e ben lontano dall'essere il governo del Presidente. Almeno non certo dell'attuale inquilino del Quirinale dove la vicenda dello ius soli viene seguita con estrema attenzione anche in vista di quello che sarà l'appuntamento decisivo di fine legislatura, il varo della legge di Bilancio, e l'atteso tentativo di riforma della legge elettorale. Se però questa è l'aria, in autunno - quando si chiuderà anche l'ultima finestra elettorale - il tana-liberi-tutti dei tanti parlamentari in cerca di un seggio più o meno sicuro, renderà la situazione esplosiva.".

3. La manovra di stabilità, come dovrebbero ormai sapere tutti, non implica tanto di ridurre il deficit in sè, quanto di farlo per ridurre il rapporto debito/PIL (un'idea bizzarra e controproducente ma dura a morir€): la violazione della c.d. "regola del debito" (enforced dal fiscal compact), è quella che la Commissione UE aveva contestato all'Italia nelle sue più recenti raccomandazioni, culminate intanto nella manovrina, ma preliminari ad una correzione dell'indebitamento annuale che, almeno stando a quanto "raccomandato" a febbraio, avrebbe dovuto complessivamente essere, entro il 2018, intorno a 0,9 punti di PIL.
Salva, poi, in limine electionis, la grottesca concessione di flessibilità purché si tagli strutturalmente la spesa pubblica, si introducano imposizione patrimoniali aggiuntive e si proceda a ulteriori privatizzazioni. In pratica si potrà spendere di più per l'emergenza immigrati purché si finisca di smantellare il welfare e si attacchi in maniera più decisa e definitiva il patrimonio degli italiani.
Una teoria, €urosottomessa, che, a livello di offerta politica bipartisan, non mostra segni di logoramento. Sulla presunzione, sempre più vacillante, che l'elettorato sia sempre disposto a netusiasmarsi per gli stessi slogan e non abbia alcun sospetto che in essi ci sia qualcosa che non va:





4. Date queste premesse, la ferma reazione sull'applicazione "leggermente" asimmetrica delle convenzioni Triton e Sofia, verrà prevedibilmente utilizzata per far passare la spesa aggiuntiva, relativa (solo) alla prosecuzione dell'accoglienza no-limits, come una vittoria: ma non prima di aver, comunque, chiesto il permesso alle istituzioni UE su qualche marginale e aggirabile modifica dell'attuale metodologia di salvataggio e sbarco senza sosta.
In questo quadro si tenterà di far passare come flessibilità-per-la-crescita le misure di consolidamento recessivo che, comunque, saranno conformi alle decisioni già prese dall'UE e sulla cui misura il parlamento deve solo operare un passaggio di ratifica "a scatola chiusa", come avviene già per il DEF (v. qui, p.5).

Solo che in vista dell'avvicinamento delle elezioni, questa situazione rischia di far precipitare il consenso governativo. In coartata assimilazione dell'equivalenza ricardiana, (qui p.5), gli italiani, oltretutto, ormai hanno capito che qualsiasi regalia pre-elettorale sarebbe poi duramente scontata in qualche successivo "Fate presto!" imposto da L€uropa....

Quindi, non esiste più una situazione di crisi conclamata che risulti gestibile in modo positivo per la crescita in Italia; e per di più ciascun profilo di crisi può ormai essere affrontato soltanto in un balletto di bacchettate, raccomandazioni e finte concessioni da parte de L€uropa.
So che l'abbiamo detto tante volte: ma ormai nei bar, nelle file alla posta, nei capannelli fra colleghi in ufficio e persino nelle assemblee di condominio, è divenuto sempre più facile sentir dire. "Ma che votiamo a fare?"

5. Torna perciò utile rammentare questo commento, che (in parte emendato) dimostra, nelle circostanze innegabili dell'attualità italiana, l'ineluttabilità, accelerata, dell'azzeramento di ogni significativa relazione tra espressione del voto e formazione dell'indirizzo politico nazionale. Avvenuta l'espropriazione di ogni forma di potere decisionale sovrano, conforme agli orientamenti esprimibili dal popolo ex-sovrano costituito in corpo elettorale, diviene impossibile nascondere l'azzeramento della sovranità democratica costituzionale:
"L'attuale traiettoria è di lunga data e inarrestabile; l'idea di ESSI è che l'abolizione del suffragio universale non consegua, - appunto perciò-, ad un atto di forza. Preferiscono di gran lunga tattiche di condizionamento diffuso e profondo di tipo orwelliano, che confermino implicitamente la teologia dei mercati.

Il metodo migliore in fasi come l'attuale, considerate di stallo (rispetto alla polarizzazione "esito Brexit-trionfo di Macron"), è quello di autoprodurre, DALL'INTERNO delle forze più fedeli al sistema, slogan e falsi obiettivi che IMITINO quelli che animano il dissenso montante, "catturandolo" verso falsi obiettivi totalmente irrilevanti rispetto alle cause della crisi italiana.

Siccome però queste stesse forze (in virtù dell'agire degli automatismi tipici di ogni ordinamento neo-liberista) continuano imperterrite a produrre la loro azione (vedi crisi bancaria dichiarata "risolta", l'insistenza sullo ius soli mentre si finge di voler rivedere Triton in aspetti certamente non risolutivi ecc.), si arriva a un punto in cui, nonostante l'incessante appoggio mediatico, nulla funziona più, ai fini del mantenimento del consenso elettorale.
Mentre, d'altra parte, sanno che il "balletto" Padoan-Moscovici sulla flessibilità produrrà comunque una manovra semplicemente intollerabile in pieno clima preelettorale.
Tuttavia questa confluenza di tentativi fallimentari non è transitoria e "sfortunata", né congiunturale: è STRUTTURALE.

Perciò, sebbene si siano illusi che bastasse parlare di rinnovamento e di rottamazione porgendo all'elettorato volti nuovi, persino un'eventuale estremizzazione cosmetica (di apparente rottura con un immaginario passato), via "falso movimento", si risolverebbe in un rapido fallimento.
La velocità della perdita del consenso, per ogni nuova soluzione - nuova in senso mediatico, cioè espediente comunicativo di mera facciata, (perché la sostanza del vincolo è ormai inalterabile)-, diviene sempre più rapida e disastrosa: casta, lacci e lacciuoli burocratici, e corruzione sono mezzi di distrazione di massa escogitati da troppi anni per avere ancora effetti non usurati e distrattivi sicuri. E infatti Prodi, qui più volte citato, alla sua maniera, lo ha detto esplicitamente.

Questi parole d'ordine, stancamente ripetute, infatti, sono troppo distanti dalle cause della crisi socio-economica per poter costituire un approccio di linea politica che porti, anche solo lontanamente, a dei risultati in termini di ritorno alla crescita effettiva e a un decente livello di vera occupazione (qui, p.7).

Ergo, sono ormai a disposizione un limitato numero di mosse cosmetiche, inclusa quella della corruzione, della lotta alla casta e alla "burocrazia", tutte egualmente fallimentari perché ad effetto transitorio e "placebo" (oggi si sono ridotti a cercare un nuovo Prodi o, alle brutte, un nuovo Monti, che siano sufficientemente portatori di un linguaggio anti-europeo ma sempre fedeli all'idea irrinunciabile di "un'altra €uropa").

Direi che è quindi scontato che già si stia programmando "come" creare una situazione di shock per giustificare nuove forme istituzionali, preferibilmente derivanti da una grande riforma de L€uropa, che restringano e neutralizzino le elezioni nazionali.

L'ideale, per ESSI, sarebbe arrivare al più presto a rendere politicamente accettabile la sola elezione del parlamento €uropeo.
Ma sanno anche che tale aspirazione ottimale non è soddisfacibile nel medio periodo.
Ergo, è altrettanto inevitabile dedurne che stanno pensando a qualcosa di molto peggio..."

Pubblicato da Quarantotto a 17:53 Nessun commento: Link a questo post
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economici.itil
Euro crisis luglio 18, 2017 posted by Mitt Dolcino
Dal golpe francese contro l’Italia del 2011 (appoggiato da Napolitano) i poveri assoluti sono quasi raddoppiati: è questa l’EUropa che volete?



Ricordo per chi se ne fosse dimenticato che l’Italia usciva dalla crisi subprime come il vero vincitore, a causa della relativa arretratezza delle proprie banche. In breve, ai tempi le banche di un paese fortemente risparmiatore come l’Italia non ritenevano di avere bisogno di ulteriori utili investendo in cose troppo rischiose (ad es., prestiti alla Grecia) o in prodotti incomprensibili (ad es. mutui subprime). Parallelamente le stesse banche non finanziarono bolle immobiliari in Italia, dunque le case non presero prezzi folli come in Olanda, Irlanda, UK, Spagna ecc. Il risultato fu che allo scoppio della crisi tutte le banche italiane erano in splendida forma al contrario delle principali banche EUropee che dovettero essere in massima parte salvate dallo stato (WestLB, IKB, Dexia, ING, ABN Amro, RBS, Blackrock, HSH Bank, Commerzbank, …, pensate che anche la mitica UBS svizzera si salvò solo con l’intervento statale). L’unica banca italiana che guarda caso ebbe problemi fu Unicredit per via delle sue filiali tedesche (Hypovereinsbank) e austriache (Bank Austria/Creditanstalt), ma venne salvata dal provvidenziale Gheddafi che così facendo firmò probabilmente la sua condanna a morte (…).

Si, l’Italia NON doveva emergere post crisi subprime come vincitore ed infatti se ricordate bene a Berlusconi fu inopinatamente imposta la troika, che giustamente rifiutò. L’epilogo – ossia la punizione per il Cavaliere, contro cui la magistratura puntualmente si accanì, che caso – lo conoscete, con risolini di Merkel e Sarkozy al contorno.

Questa è la nuda e cruda realtà, basata sui fatti. E lo dico ricordando altri blogger che puntano alla totale disfatta italica solo, probabilmente, per una rivincita personale contro un paese dove non sono stati in grado di emergere (…).

Fonte: Il Grande Bluff, vedasi link

Poi l’austerità di Monti – un vero sodale EUropeo – fece il resto e dopo soli 5 anni e mezzo di austerità ecco l’Italia immersa negli NPL causati – si noti bene – da una frenata senza precedenti della crescita italiana, azzoppata dalle misure austere volute dall’EU in modo asimmetrico (Francia e Spagna non hanno mai smesso si sfondare i parametri di Maastricht).



Da qui il fallimento di banche e famiglie, queste ultime messe sul lastrico da una disoccupazione galoppante e da salari in discesa (soprattutto in futuro) che costringe i giovani o a fuggire (emigrare) o a diventare “neet” nè lavoro nè studio, nullafacenti insomma. E’ notizia di ieri che i “neet” italiani sono in termini di numeri, i più numerosi d’EUropa (vedasi la fonte della citazione sotto, nel link).



Peggio di Grecia, Spagna e Bulgaria…. In generale del disastro Italiano su impulso europeo ne abbiamo già parlato in tempi non sospetti, vedasi il link:

Perché il sistema bancario italiano, il più sano al mondo post crisi subprime, fallisce 8 anni dopo? Semplice, ci han obbligato a salvare le banche francesi e tedesche. Poi l’austerità…



Italia paese azzoppato dunque per volere ed interessi oltre che compiacimento EU (franco-tedesca, per la precisione) che ancora non si capacita come si sia potuta evitare la troika fino ad ora. Ma sarà inevitabile, credetemi: in dettaglio sappiate che il vaso di coccio che salterà per primo sarà l’INPS. Infatti mancando crescita mancano soprattutto contributi pagati all’INPS mentre con un paese che invecchia – e prepensiona i bancari nelle more del salvataggio delle banche venete – inesorabilmente i costi di pensioni e sanità non possono che salire. L’anno scorso infatti lo Stato ha trasferito al bilancio dell’INPS circa 105 mld di euro per coprire il deficit entrate/uscite dell’ente che, ricordiamolo, non paga solo pensioni di vecchiaia edd anzianità ma anche lo stato sociale ossia varie prestazioni assistenziali e di sostegno al reddito (ed in più l’istituto ha comunque dovuto attingere alle riserve andando in negativo come risultato finanziario), il prossimo anno saranno 110, poi 120… Fino all’implosione. Inevitabile. Non ci credete che il disavanzo dell’INPS dipende dall’austerity e da qui in avanti anche dai migranti? Ecco questo illluminante grafico, poi mi direte…



Ricordo però il driver di tutto questo: se manca crescita (causa austerità) manca lavoro ovvero mancano contributi. In tutto questo l’EUropa franco-tedesca scientemente sta mandando migranti in Italia che da una parte costano (circa 5 mld euro annui, pagati con le tasse dai cittadini italiani) dall’altra tali disperati andranno ad offrirsi alle aziende italiane ad una frazione del costo degli italiani residenti ossia, visto che vengono pagati in quota percentuale, ad una frazione dei contributi INPS dei residenti diciamo storici. Da qui l’ultimo tassello: gli immigrati a parità di crescita – che per altro non c’è – determineranno a breve una riduzione dei contributi pagati ovvero un più veloce crollo dei conti dell’INPS.

Questa è la nuda e cruda verità. Magari ora capite cosa sta dietro la volontà EUropea di perseverare con l’austerità e con i migranti lasciati in Italia.

In tutto questo gli ipocriti della sinistra italiana, coloro che si fanno votare blandendo la gente italica – il popolo bue – con ipotetici ideali di sinistra (cosa è più la sinistra? Renzi è per caso di sinistra? Ed anche la Boschi? E Debenedetti? E Farinetti? E Montezemolo? Ma per favore…..) raggiunge il mirabile risultato che dalla deposizione forzata di Berlusconi le persone italiane in povertà assoluta sono praticamente raddoppiate, grazie ai governi sinistri (+Monti, che la sinistra ha accettato pur di smacchiare il giaguaro, Bersani proprio non ci arriva, non è colpa sua).

Ed in tutto questo – per ora – la gente non dice nulla ed anzi continua a votare PD, salvo sperare addirittura in un colpo di Stato. In una cosa altri blogger disfattisti hanno – sigh – ragione: gli italiani sono un popolo di stupidi e pure ignavi.

Sono anni che vi dimostriamo su SE queste fattualità – non opinioni, fattualità, notate bene – con fior di studi a supporto e cosa succede? Niente, continuate a votare coloro che vi affamano. Problemi vostri, davvero.

Resta il fatto che non potrò mai accettare che paesi stranieri si approfittino dei Paese che mi ha dato i natali. Per questo continuo a attivarmi affinchè le coscienze si risveglino.

MD
 
" h!!p://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca//palermo-sorpresi-dalla-polizia-a-fare-sesso-in-auto-10mila-euro-di-multa_3084933-201702a.shtml "

non va pagato nemmeno un centesimo , a richiesta di denaro fuori parametro si risponde , anzi , è obbligatoria la risposta in raccomandata con ricevuta di ritorno , perchè deve essere data nei 90 giorni di tempo , per le rime questa volta : in riferimento alla spropositata sanzione amministrativa si rigetta l'intero importo e si denuncia i 2 tutori dell'ordine per tentativo di peculato nei nostri confronti in associazione a delinquere , non importa se i 2 agenti sono emissari dei politici e magistrati che hanno avvallato la legge di peculato per le sanzioni degli atti osceni in luogo pubblico oppure perchè gli agenti cercano di fare cassa per l'arma ! gli atti osceni in luogo pubblico non possono essere cancellati dalla tabella legiferativa con un semplice colpo di spugna e con 10.000 euro di multa tramite sanzione / mazzetta nel Peculato , bensi devono trovare contropartita in una decina / ventina di ore ciascuno dei 2 amanti ai servizi sociali , ad esempio nella assistenza agli anziani , oppure alla pulizia delle strade .. fatevi una semplice domanda voi cari due agenti : quante ore lavorate per mettere insieme 10.000 euro ? dai 7 / 8 mesi di salario nel singolo ? Non vi vergognate nemmeno un poco a fare un lavoro in alcune circostanze così vergognoso di estorsione monetaria legalizzata tramite leggi false e ingiuste , così poco dignitoso per la vostra essenza ? Serve le scriva io certe ovvietà , oppure riuscite nella vostra maturità , a comprenderle ?
 
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