Brescia, 26 febbraio 2016 - Conto alla rovescia per disinnescare la «bomba ecologica» sotto la Caffaro. La Caffaro Brescia Spa, che fa capo al gruppo pisano Todisco, e che dal 2011 è in affitto nello stabilimento di via Milano, ha comunicato ufficialmente ai sindacati entro il 7 marzo prossimo darà formale disdetta di prosecuzione del contratto di affitto, sottoscritto con la procedura del 2011. L’azienda sarebbe in realtà disponibile ed interessata a restare fino al 2018, ma non avrebbe trovato per ora la disponibilità del commissario liquidatore a rinnovare il contratto per un solo anno invece dei sei previsti.
Si aprono, dunque, due fronti. Il primo, quello occupazionale, riguarda il destino dei 54 dipendenti. L’altro fronte, quello ambientale, interessa tutta la città. Sotto lo stabilimento, infatti, ci sono 5 milioni di tonnellate di terra contaminate da Pcb fino a 69mila mg/kg (il limite è 5) e diossine fino a 325mila ngTEQ (il limite è di 100), oltre che arsenico, mercurio, solventi clorurati.