riccif
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ANSA - Lun 4 Dic, 10:12
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CITTA' DEL VATICANO - Il celibato dei sacerdoti "non e' un dogma", e il calo delle vocazioni potrebbe indurre la Chiesa a "riflettere su tale questione" . Faranno sicuramente discutere le affermazioni del cardinale Claudio Hummes, il porporato brasiliano nominato il 31 ottobre scorso da Benedetto XVI nuovo prefetto della Congregazione per il Clero. Partendo per Roma per assumere il suo nuovo incarico, Hummes, grande amico del presidente brasiliano Lula, in un'intervista al quotidiano 'Estado de Sao Paulo' ha affermato che "anche se i celibi fanno parte della storia e della cultura cattoliche, la Chiesa puo' riflettere sulla questione del celibato, perché non é un dogma, ma una norma disciplinare".
Hummes, 72 anni, francescano dei Frati minori, finora arcivescovo di San Paolo del Brasile, ha ricordato che alcuni apostoli erano sposati e che la proibizione del matrimonio e' stata adottata solo secoli dopo l'istituzione del sacerdozio. "La Chiesa - ha insistito - non e' stazionaria, ma un'istituzione che cambia quando deve cambiare". Certo, ha aggiunto, non e' una decisione facile che possa essere presa in fretta: "la Chiesa deve prima discutere se e' necessario ridiscutere le norme sul celibato". Il nuovo capo-dicastero per il Clero, che prende il posto del cardinale colombiano Dario Castrillon Hoyos, ha definito una "sfida" la diminuzione dei preti in Europa e in altre parti del mondo, e ritiene che potrebbero esservi nuove pressioni per l'ordinazione di preti sposati. Inoltre ha ribadito che le denunce di pedofilia a carico di molti sacerdoti preoccupano la Chiesa.
"Anche se si trattasse di un unico caso - ha detto al quotidiano brasiliano -, sarebbe gia' una grande preoccupazione, soprattutto riguardo alle vittime. Ma e' ingiusto e ipocrita generalizzare gli scandali di pedofilia, perché il 99% dei preti non ha nulla a che fare con la pedofilia". Secondo il cardinale uscente di San Paolo, "la pedofilia non e' un problema solo dei sacerdoti, ma di tutta la societa'; ci sono casi di abuso sessuale di bambini persino nelle famiglie". Tocca ai vescovi, ha specificato Hummes, investire sempre piu' nella "selezione rigorosa e nella formazione esigente" dei candidati al sacerdozio, per combattere la pedofilia. "I preti sono un gruppo strategico per la Chiesa - ha concluso -, sono loro che danno vita alla Chiesa e, percio', meritano l'appoggio e l'affetto dei cattolici".
Le affermazioni di Hummes sul celibato arrivano nel momento in cui per la Santa Sede e' ancora aperta la spinosa questione dell'arcivescovo Emmanuel Milingo, lui stesso sposato con Maria Sung e scomunicato 'latae sententiae' il 26 settembre scorso dopo aver ordinato vescovi quattro sacerdoti sposati negli Stati Uniti. In un vertice del Papa con i capi-dicastero vaticani lo scorso 16 novembre, tra l'altro e' stato "riaffermato il valore della scelta del celibato sacerdotale secondo la tradizione cattolica ed e' stata ribadita l'esigenza di una solida formazione umana e cristiana, sia per i seminaristi che per i sacerdoti gia' ordinati".
Proprio oggi, comunque, Milingo ha protestato contro il Vaticano per il diverso trattamento da lui ricevuto con la scomunica, rispetto ai vescovi patriottici cinesi e - a suo dire - i vescovi cattolici polacchi nazionali, "che sono stati consacrati in due cerimonie separate il 30 novembre e non sono stati scomunicati per aver ordinato vescovi senza un mandato papale". Milingo sostiene in una nota, diffusa in Italia dal prete sposato Giuseppe Serrone, di essere discriminato dalla Santa Sede per ragioni razziali. Intanto si prepara alla nuova convention del suo movimento 'Married Priests Now' che si svolgera' a Parsippany, nel New Jersey, dall'8 al 10 dicembre. Ha gia' annunciato che in quell'occasione ordinera' al sacerdozio tre uomini sposati, rinnovando cosi' la sua sfida alla Santa Sede.(ANSA)
Concorrenza in arrivo . Ed hanno anche il fascino della divisa.
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CITTA' DEL VATICANO - Il celibato dei sacerdoti "non e' un dogma", e il calo delle vocazioni potrebbe indurre la Chiesa a "riflettere su tale questione" . Faranno sicuramente discutere le affermazioni del cardinale Claudio Hummes, il porporato brasiliano nominato il 31 ottobre scorso da Benedetto XVI nuovo prefetto della Congregazione per il Clero. Partendo per Roma per assumere il suo nuovo incarico, Hummes, grande amico del presidente brasiliano Lula, in un'intervista al quotidiano 'Estado de Sao Paulo' ha affermato che "anche se i celibi fanno parte della storia e della cultura cattoliche, la Chiesa puo' riflettere sulla questione del celibato, perché non é un dogma, ma una norma disciplinare".
Hummes, 72 anni, francescano dei Frati minori, finora arcivescovo di San Paolo del Brasile, ha ricordato che alcuni apostoli erano sposati e che la proibizione del matrimonio e' stata adottata solo secoli dopo l'istituzione del sacerdozio. "La Chiesa - ha insistito - non e' stazionaria, ma un'istituzione che cambia quando deve cambiare". Certo, ha aggiunto, non e' una decisione facile che possa essere presa in fretta: "la Chiesa deve prima discutere se e' necessario ridiscutere le norme sul celibato". Il nuovo capo-dicastero per il Clero, che prende il posto del cardinale colombiano Dario Castrillon Hoyos, ha definito una "sfida" la diminuzione dei preti in Europa e in altre parti del mondo, e ritiene che potrebbero esservi nuove pressioni per l'ordinazione di preti sposati. Inoltre ha ribadito che le denunce di pedofilia a carico di molti sacerdoti preoccupano la Chiesa.
"Anche se si trattasse di un unico caso - ha detto al quotidiano brasiliano -, sarebbe gia' una grande preoccupazione, soprattutto riguardo alle vittime. Ma e' ingiusto e ipocrita generalizzare gli scandali di pedofilia, perché il 99% dei preti non ha nulla a che fare con la pedofilia". Secondo il cardinale uscente di San Paolo, "la pedofilia non e' un problema solo dei sacerdoti, ma di tutta la societa'; ci sono casi di abuso sessuale di bambini persino nelle famiglie". Tocca ai vescovi, ha specificato Hummes, investire sempre piu' nella "selezione rigorosa e nella formazione esigente" dei candidati al sacerdozio, per combattere la pedofilia. "I preti sono un gruppo strategico per la Chiesa - ha concluso -, sono loro che danno vita alla Chiesa e, percio', meritano l'appoggio e l'affetto dei cattolici".
Le affermazioni di Hummes sul celibato arrivano nel momento in cui per la Santa Sede e' ancora aperta la spinosa questione dell'arcivescovo Emmanuel Milingo, lui stesso sposato con Maria Sung e scomunicato 'latae sententiae' il 26 settembre scorso dopo aver ordinato vescovi quattro sacerdoti sposati negli Stati Uniti. In un vertice del Papa con i capi-dicastero vaticani lo scorso 16 novembre, tra l'altro e' stato "riaffermato il valore della scelta del celibato sacerdotale secondo la tradizione cattolica ed e' stata ribadita l'esigenza di una solida formazione umana e cristiana, sia per i seminaristi che per i sacerdoti gia' ordinati".
Proprio oggi, comunque, Milingo ha protestato contro il Vaticano per il diverso trattamento da lui ricevuto con la scomunica, rispetto ai vescovi patriottici cinesi e - a suo dire - i vescovi cattolici polacchi nazionali, "che sono stati consacrati in due cerimonie separate il 30 novembre e non sono stati scomunicati per aver ordinato vescovi senza un mandato papale". Milingo sostiene in una nota, diffusa in Italia dal prete sposato Giuseppe Serrone, di essere discriminato dalla Santa Sede per ragioni razziali. Intanto si prepara alla nuova convention del suo movimento 'Married Priests Now' che si svolgera' a Parsippany, nel New Jersey, dall'8 al 10 dicembre. Ha gia' annunciato che in quell'occasione ordinera' al sacerdozio tre uomini sposati, rinnovando cosi' la sua sfida alla Santa Sede.(ANSA)
Concorrenza in arrivo . Ed hanno anche il fascino della divisa.
