Macroeconomia Per qualche mutuo in più .......... (1 Viewer)

AMTrade

Nuovo forumer
generali1984 ha scritto:
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Cosa sa Alan o cosa ha "visto" che lo ha portato a certe decisioni ? "




A me viene un dubbio molto grande, ma il vecchio Alan è veramente cosi valido oppure in una serie di situazioni cosi diverse e cosi ravvicinate non ci ha capito più niente ed ha cominciato ad entrare in una spirale da cui non sà più come uscirne ?

Mi spiego, al momento a mio parere ci troviamo con un economia Usa che è cresciuta grazie a sgravi fiscali che hanno ridato moneta da spendere ai consumatori e questo ha aiutato le aziende che a loro volta hanno ristrutturato facendo tagli di personale e spostando divisioni in aree dove la manodopera costa meno, riuscendo cosi ha migliorare i propi conti.
Nel frattempo il debito pubblico è cresciuto enormemente e cosi anche il tasso d'indebitamento personale e Alan e soci hanno dovuto lasciar scivolare il $ e non possono permettersi di alzare i tassi per non mettere in difficoltà chi ha parecchi mutui da pagare ( in Usa un mutuo l'ha anche il cane ed il bambino che deve ancora nascere ) e le company come Fannie e Freddie.

A Marzo rientreranno altri sgravi fiscali nella speranza che facciano salire il PIL com'è successo nel 3° trimestre e poco importa se i conti pubblici andranno a farsi nuovamente fottere.

Ieri ha detto che l'economia è in crescita più di quel che ci aspettiamo, poi vediamo che vendita case in diminuizione, vendita beni durevoli in calo e aumento dei disoccupati, strano mi sembra che i dati lo contraddicano.
Forse cerca d'infondere fiducia nelle persone che dovranno affrontare anche tagli alla sanità e riforma delle pensioni.

Quindi questa persona attualmente deve tagliare sanità e pensioni, non può alzare i tassi, ha un debito pubblico in crescita, ha una crescita del Pil senza occupazione, ha il pericolo della deflazione e per finire è sotto elezioni, non c'è che dire le sue mosse l'hanno messo in un bel casino visto che al momento nessun paese è in grado di prenderne il testimone ma anzi la timida Europa verrà affossata dalla politica del $ debole.

Ciao
 

generali1984

Forumer storico
AMTrade ha scritto:
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Quindi questa persona attualmente deve tagliare sanità e pensioni, non può alzare i tassi, ha un debito pubblico in crescita, ha una crescita del Pil senza occupazione, ha il pericolo della deflazione e per finire è sotto elezioni, non c'è che dire le sue mosse l'hanno messo in un bel casino visto che al momento nessun paese è in grado di prenderne il testimone ma anzi la timida Europa verrà affossata dalla politica del $ debole.

Ciao
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Mettialmola sui dati negativi............sono d'accordo :D :D


1) Il Pil Usa dipende per due/terzi dai consumi privati

2) Deficit Federale
3) Deficit Commerciale

4) Capacità personale di risparmio praticamente Zero
5) Indebitamento personale e societario a livelli altissimi

Questi 5 sono i dati che reputo più importanti , ma non sono i soli :

6) produzione Industriale e capacità utilizzo impianti insufficiente per
creare nuovi posti di lavoro nonostante i consumi siano a livelli altissimi

7) Expo Asiatico in aumento vs Usa
8 ) Bilanci valutari Asiatici in costante attivo vs Usa
9) Le banche Asiatiche detengono il 63% del debito pubblico Usa (819Mld)


è sul punto 1 che ruota tutto il castello , è sul punto 1 che tutti gli occhi sono puntati :
perchè sono quelli del punto 1 che assorbono in maniera diretta e indiretta
circa la metà dei prodotti Mondiali .


Considerazione personalissima :
La classe dei consumatori Usa si è abituata male , molto male .....
..........troppo male ........e soprattutto per troppo tempo .
l'uomo è tendenzialmente sciocco (usando un eufemismo) , e tende a
commettere enormi errori , uno dei più frequenti è quello di dare le
cose per scontate e a volte sono sufficienti pochi mesi per adeguersi
mentalmente ad una situazione specie se piacevole .
Prima i rialzi di borsa (per 8 anni) poi i tassi in discesa che hanno innescato
i rifinanziamenti dei mutui hanno liberato una potenzialità di spesa
enorme e continuata .

Ma niente è per sempre , e certe illusioni svaniscono all'alba .



Saluti :)
 

generali1984

Forumer storico
Come hai fatto notare il Grenspy cammina a piedi scalzi su vetri rotti :
-I consumi dovrebbero diminuire , ma molto lentamente per non entrare in recessione profonda .
-La capacità di risparmio dovrebbe aumentare, ma lentamente , per non gettare il paese in recessione profonda
-I deficit andrebbero riassorbiti , ma lentamente per non provocare direzioni non desiderate sul cambio , e in modalità inflazionata .
-I tassi dovrebbero restare negativi al netto dell'inflazione per un periodo
Estremamente lungo (e più è alta l'inflazione meglio è) *
-Indebitamento dovrebbe scendere , ma non attraverso una riduzione
effettiva dei debiti da rimborso o utili ,la cosa migliore sarebbe un calo
indotto dall'erosione inflazionistica sul montante , anche qui Molto lentamente . #

*# = Ci sarebbero altre condizioni , ma mi fermo qui perchè mi preme
sottiolineare un mio timore , e cioè che si voglia ripetere il periodo 65-80
tenendo stavolta negativi il più a lungo possibile i tassi reali lasciando all'inflazione
il compito di "eliminare" le storture finanziarie ..........

mi fermo qui e vado a sistemare un garage , almeno fra un sragionamento e l'altro qualcosa di utile lo faccio :D
 

sama

alias "gioia23"
interessanti argomentazioni, mi permetto di partecipare, anche se i punti sono complessi e i miei punti di vista non esaurienti...
su Fannie e Freddie, da nel 2001 si parlare di possibili rischi, ricordo interessanti punti di vista espressi sul forum di BRBK, quello che era in discussione era soprattutto la qualità dei mutui concessi da queste due agenzie, in tempo meno sospetti, un rialzo dei tassi metterebbe in crisi molti soggetti deboli, considerando che molti si sono indebitati fortemente, proprio per i tassi bassi, finanziando anche il 90% o più dell'importo necessario.

Questa è una tendenza che noto anche in patria nostra, il rialzo dei prezzi è stato tale che con i tassi attuali i mutuatari vengono incentivati ad aumentare la percentuale mutuata e con più lunga scadenza, e a tassi variabili(!!!), qui in troppi non hanno capito cosa succederà se ci sarà un rialzo dei tassi (e ci sarà!!). Visto i livelli attuali dei tassi anche da noi, ritengo un rialzo assai più probabile di un'abbassamento, questo non esclude che per i prossimi mesi i tassi possano anche diminuire!
Mi fermo qui, anche se questo sarebbe un interessante punto da soffermarci un pò!

Allora Fannie e Freddie sono fortemente esposte, con il fatto che sono parzialmente garantite dallo stato, cosa potrebbe succedere? Incaso di problemi o lo stato americano da le necessarie garanzie con conseguente salasso di risorse pubbliche, oppure toglie la garanzia, allora si che saranno dolori. Discorso un pò "grezzo" ma spero comprensibile.

Queste due entità comunque per proteggersi lo avranno fatto con prodotti derivati sicuramente. E qui poi si entra in un altro campo minato. Finchè tutto funziona come previsto, tutto ok, ma le variabili qui poi sono troppe, difficile tenerle sotto controllo tutte.

Non a caso molti fondi value oriented si sono liberati di questi due titoli, malgrado il buon rendimento.
 

AMTrade

Nuovo forumer

I consumatori Americani più che essersi abituati bene li hanno voluti far abituare bene per tenere sù la baracca dopo le pazzie del 2000, o reggevano loro o era impossibile per le aziende che avevano speso troppo e male rientrare in carreggiata.

Sentivo propio ieri ......o oggi non ricordo bene essendo un pò rinco stamani, le spese per acquisti attraverso istituti di credito è aumentata del 14%, senza contare l'esplosione dei mutui per l'acquisto delle case, tutto questo è stato invogliato dai tassi bassi, ma quasi mai questi tassi sono fissi e quindi si rischia di rivedere i casini che erano saltati fuori con i mutui in € però non credo che la cosa possa essere risolta a tarallucci e vino.

Fannie e Freddie hanno il problema che hanno fatto anche un uso dei derivati, come le maggiori istituzioni bancarie e da questo è nato un problema che ha penalizzato un pò tutti, mi ricordo che il contenimento delle perdite del bilancio di Banca Intesa nel 2002 rispetto al 2001 era per 1/3 derivato dal miglioramento sensibile della parte di trading, e questo perchè avevano eliminato totalmente le coperture in derivati che pesavano per il 70% delle perdite da trading, sostituendole con investimenti su obbligazioni ad alto Rating.

Per gli Usa sarà difficile intervenire a copertura di Fannie e Freddie in un momento in cui aumentano le spese militari e vengono tagliate sanità e pensioni, ed essendo ormai pubbliche queste cose non mi meraviglierei se i prossimi rimborsi fiscali invece di essere spesi come nel 3° trimestre, i consumatori se li tenessero ben stretti.

Ciao
 

sama

alias "gioia23"
70% perdite da trading :-D :-D
eh si, poi cercano di rifarsi smerciando le strutturate!,
forse farebbero bene a chiudere quella sezione,

ciò conferma soltanto quanto scriveva W. BUffett nell'assemblea degli azionisti l'anno scorso, ad una domanda proprio su Fannie Mae (in inglese, spero vada bene...)
...The rpoblem with Fannie Mae, Freddie Mac and the S&Ls in the past - they have a terrible problem of matching assets and liabilities. The problem is the optionality of mortgage interest. You have a 30-year instrument (fexed-rate home mortgage) if you (the homeowner) have a good deal and a 30-minute deal if it's a bad one (interest rate full further). The public has been educated and will refinance. It's a big problem when you are operating on borrowed money in a very big way. If you run an isntitution that is highly leveraged, you'll look for one way or another to try to match liabilities as close as you can with the duration of assets. And you try to deal with the optionality of your counterparty. It is not easy to do. Fannie and Freddie try to mitigate this risk through various ways, and do a good job - BUt it is not perfect. I would try to reduce this optionality and would be careful of counterparty risk.
The things that reallyd estroy people are 5 or 6-sigma events - things that really are not supposed to happen. Financial markets do not do very well at modeling this. It works until it does not :) There a r more theoretical 6 sigma events than any theory of probabilities will come up with. When you have gaps, markets close, etc. this is what causes companies to go out of business. ...
...Fannie and Freddie think about a lot of scenarios where they will be okay if the counterparties pay. BUt I bet they weigh the risk of counterparties not paying a lot lower than I would.....

cioè il problema coi derivati sono poi gli anelli deboli, se saltano loro allora tutto il sistema rischia di crollare, vedi LTCM!!
saluti
sama
 

generali1984

Forumer storico
Ciao Sama ,
perfettamente in linea con il timore per i prestiti e mutui personali ;
già oggi la percentuale di fallimenti personali è a livelli non certo leggeri ,
se poi i tassi aumentassero sensibilmente si avrebbero certo maggiori
percentuali ....e se per caso il rialzo dei tassi si unisse a una situazione
economica decisamente poco brillante allora avremmo un cocktail
veramente esplosivo .

E come fa notare AMTrade ,
la percentuale di acquisti a credito è decisamente alta ,
in alcuni paesi come GB e Korea ha raggiunto aumenti % "stellari" .

Il caso dei derivati
(che qualcuno dice non si possano quantificare nemmeno più !)
DEVE indurre a una particolare attenzione .
Gli ammonimenti di Buffet nel caso particolare
e di Roche nel complesso
non devono assolutamente essere presi sottogamba .

Mentre nel caso del fondo dei nobel citato da Sama il sistema è riuscito
ad assorbire il colpo perchè ben posizionato , se dovesse ripetersi un
fallimento di un attore finanziario si potrebbe innescare una reazione a catena .

La discussione mi piace , anche se fa emergere il lato pessimista di noi ,
ma come amo sempre ripetere " un pessimista è un ottimista ben informato" :D :D
 

gipa69

collegio dei patafisici
Greenspan ha più volte dichiarato che è più facile curare l'economia dopo che gli effetti di una bolla si sono esplicati invece che prima che esploda.
Un vero analista contrarian :D
Oltre che la qualità dei finanziamenti delle due agenzie quasi federali il vero rischio potrebbe essere un violento movimento direzionale dei tassi US che costringesse a modificare la duration gap in tutta fretta amplificando in maniera eccessiva il movimento oppure costringendo le due agenzie a pesanti perdite sui derivati.
 

AMTrade

Nuovo forumer
generali1984 ha scritto:
La discussione mi piace , anche se fa emergere il lato pessimista di noi ,
ma come amo sempre ripetere " un pessimista è un ottimista ben informato" :D :D

Io Generali mi occupo quasi solo ed esclusivamente del Dax come operatività e vedo un paese che cresce vicino allo 0, disoccupazione alta, problemi di esportazione per l'€ che dal 1° trimestre 2003 è passato da una media di 1,07 agli attuali 1,26, e tutto questo con tassi bassi ed inflazione sotto l'1%, e poi altre cose importanti, ebbene con tutto questo la borsa si è fatta un +90%.

Detto questo si capisce che il mercato è già pieno di ottimisti per cui qualcuno che pensa male ci vuole e poi preferisco essere sorpreso in positivo che essere colto impreparato :p

Ciao
 

gipa69

collegio dei patafisici
Esuberanza irrazionale in Cina?
Sembrerebbe di si.....


China Regulator Warns Of Investment Bubble

BEIJING, Feb. 26 -- China's senior currency regulator warned Thursday that the billions of investment dollars surging into the country may be generating a potentially dangerous bubble, adding to recent speculation that the government may slightly increase the value of the country's currency in order to cool growth.



"The inflation rate is rising, and the asset bubble problem is starting to get worrying," Guo Shuqing said in a statement published on the Web site of the State Administration of Foreign Exchange, which supervises inflows of foreign money.

Guo's assessment of the pitfalls facing China's economy was unusually candid, the strongest indication yet that the country's senior leaders fear that speculation is driving an unsustainable boom -- one that could end badly for China's insolvent banks, now choked with about $500 billion in bad loans. His words lent credence to the widening view that while China will resist foreign pressure to revalue its currency, it may go that route for purely domestic reasons -- as a way to apply a brake to potentially excessive growth.

Rapid foreign investment is forcing the country's central bank to step up purchases of foreign currency to maintain the fixed exchange rate of the yuan, also known as the renminbi. Last year, China's foreign reserves grew more than 40 percent, to $403 billion, according to the government.

Although the government has sold billions of dollars worth of bonds to absorb some of this money, China's banks have lately shown a reluctance to buy. The domestic money supply grew by nearly 20 percent last year. Awash in cash, China's banks have increased their lending, adding momentum to already booming industries, such as real estate construction and automobile manufacturing. These industries have in turn absorbed ever-larger quantities of raw materials such as steel and cement, contributing to an accelerating though still modest inflation rate. In 2003, it was about 3 percent.

As China's leaders know well, economic booms have a way of going bust. The Asian financial crisis of the late 1990s, which reversed decades of economic progress in months, emerged after years of sustained investment that resulted in a glut of office towers across the region, along with forests of half-finished shopping malls, apartments and hotels. When many of these ventures failed, banks were forced to write off billions in bad loans. Credit taps were turned off for good companies as well as bad.

China has introduced some safeguards -- increasing the percentage of assets that banks must hold in reserve from 6 to 7 percent in a bid to slow lending as well as tightening credit flowing to the auto and real estate industries. But so many projects are already in the works that these measures may not be adequate.

In recent months, China has felt pressure from abroad -- particularly the United States -- to allow the yuan to float freely amid complaints that its low exchange rate makes the country's exports unfairly cheap. China has rebuffed these demands, noting that two-thirds of its exports are produced by factories wholly or partly owned by foreign companies. China has also emphasized that, even as it enjoys a roughly $120 billion trade surplus with the United States, its global trade is largely balanced -- the result of its growing appetite for the goods of the world, particularly raw materials.

On Thursday, a delegation from the U.S. Treasury wrapped up two days of talks here with Chinese counterparts to discuss the currency issue with no clear indication that the delegates had gained anything new.

Yet, even as most analysts insist that Beijing will not yield to outside pressure on its currency, analysts are increasingly pondering the possibility that China will opt to slightly revalue the yuan as a way to slow the onslaught of foreign money. As Guo noted in Thursday's statement, much of this money has come in anticipation that China will eventually revalue.

Some analysts suggest that any revaluation will simply attract even more speculative money in anticipation of another bump up. "Once China goes down this path, it's a bottomless pit," said Andy Xie, an economist at Morgan Stanley in Hong Kong.

But others suggest that the speculators have already been rewarded. If a revaluation emerges, the speculators watch their yuan appreciate in value. If the government holds the line on the exchange rate, yuan-based assets increase in value as inflation lifts the price of everything from rubber factories to apartment buildings.

"The speculators have already won," said Arthur Kroeber, managing editor of China Economic Quarterly, speaking during a seminar Wednesday in Beijing.

Others surmise that inflation could itself generate momentum for a revaluation. As China pours more and more capital into importing raw materials, it might be tempted to increase the value of its currency as a way to reduce the bill.
 

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