TIM (TIM) per telecom

I titoli di Piazza Affari in discesa da oltre 20 anni
Da Pasquale Ferraro19 ore fa (03.02.2020 12:45)


Alcuni titoli di Piazza Affari in discesa da oltre 20 anni (dal 3 febbraio 2000 ad oggi) con una perdita di oltre l'80% e che potrebbero ampliare i loro record negativi nelle prossime settimane.

Mediaset (MI:MS): dal 2000 ad oggi -91%; prossimo target 2.23 euro (2° target 1.97 euro).

Beghelli (MI:BE): dal 2000 ad oggi -92%; prossimo target 0.203 euro (2° target 0.198 euro).

Safilo Group (MI:SFLG): dal 2000 ad oggi -98%; prossimo target 0.975 euro (2° target 0.956 euro).

Telecom Italia (MI:TLIT): dal 2000 ad oggi -92%; prossimo target 0.475 euro (2° target 0.462 euro).
 
Rimborso automatico delle bollette a 28 giorni

Il 4 febbraio scorso è calato il sipario sulla questione legale inerente alle bollette a 28 giorni emesse da Vodafone, Wind, Tre, Fastweb e Tim (MIL:TIT). Le compagnie telefoniche sono tenute al rimborso automatico delle bollette a 28 giorni. Rese note le motivazioni che hanno indotto il Consiglio di Stato ad emettere la sentenza 00879/2020. L’accusa mossa dall’Antritrust ai gestori Wind, Tre, Vodafone, Tim e Fastweb inerisce la fatturazione a 28 giorni della bolletta telefonica. Le quattro compagnie sono accusate di aver raggiunto un accordo segreto e di aver perpetrato inganni a 12 milioni di utenti. In altri termini, avrebbero fatto cartello e avrebbero addebitato ai clienti il costo di 13 mensilità, anziché di 12. Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb sono tenuti a pagare nel complesso una sanzione pecuniaria di 220 milioni di euro.

A chi spetta il rimborso
L’accusa è caduta come una scure sulle compagnie telefoniche dopo due anni di indagini al termine di un’istruttoria iniziata nel febbraio 2018.

Il rimborso automatico delle bollette a 28 giorni spetta agli utenti che fra giugno 2017 e aprile 2018 hanno pagato l’abbonamento per la tredicesima mensilità. A causa della cadenza ogni 28 giorni delle bollette, gli utenti delle suddette compagnie telefoniche hanno versato una somma più alta. Non solo gli utenti che faranno esplicita richiesta del rimborso attenendosi alle modalità indicate dai singoli operatori lo otterranno. La delibera del Consiglio di Stato ha difatti predisposto l’obbligo di rimborsi automatici e di massa in modo da restituire la somma di denaro erosa. Le quote del rimborso oscillano fra i 15 e i 60 euro e alcuni gestori potrebbero proporre l’erogazione di bonus in luogo del denaro.

Consumatori
I consumatori non sono obbligati ad accettare il bonus e, anche se nel frattempo, avessero cambiato gestore, riceveranno il rimborso. In difesa degli utenti è scesa la Federazione Consumatori Italiana che ha preteso dalle compagnie incriminate la tempestività del rimborso. I rappresentanti di Aeci, Aiace, Codisi e Konsumer, le associazioni facenti parte della suddetta Federazione, hanno chiesto il rimborso entro 15 giorni. Ciò perché a loro giudizio “i rimborsi devono essere automatici e devono essere effettuati al più presto, perché i consumatori hanno atteso fin troppo”.
 
Scatto in Borsa di Telecom Italia sulle indiscrezioni di un accordo in dirittura d'arrivo con il fondo di private equity KKR che affiancherebbe il gruppo tlc nell'acquisto di Open Fiber investendo anche nella rete secondaria di Tim. Le azioni salgono del 3% circa.

Fondo Usa investirebbe anche nella rete secondaria di Tim
Tim, in contatto da diverse settimane con alcuni dei più importanti fondi infrastrutturali, per accelerare il dossier rete unica in fibra, starebbe finalizzando - secondo fonti di mercato che confermano quanto riportato da Bloomberg - la scelta del partner da alcuni indicato come il fondo infrastrutturale KKR per l’acquisizione di Open Fiber, al fine di realizzare il progetto destinato a creare una infrastruttura di rete unica in fibra auspicata da più parti. La scelta sarebbe derivata anche per l’intenzione di KKR di investire eventualmente, con una quota di minoranza nella “rete secondaria” (dai cabinet fino alle abitazioni) che ha valutato tra i 7/7.5 miliardi, come riportato dall'agenzia Usa.

Open Fiber e il ruolo di Enel
Open Fiber, partecipata al 50% da Enel e al 50% da Cdp Equity
, è un operatore infrastrutturale impegnato a realizzare la rete a banda ultralarga in fibra ottica. Nei giorni scorsi il ceo di Enel Francesco Starace ha ribadito che il gruppo non ha intenzione di cedere la sua quota.

Per analisti alleanza con KKR passaggio intermedio importante
«Gli ostacoli al deal con OF sarebbero ancora diversi (regolamentari, negoziali) - è il commento di Equita Sim - ma il dossier avrebbe un`inattesa accelerazione e l`ingresso di KKR costituirebbe un passaggio intermedio comunque positivo, in quanto potrebbe fare emergere un ulteriore asset (oltre a Inwit e ai data centers) su cui c'é disallineamento tra multipli del gruppo e multipli degli asset controllati. Una valutazione dell`asset rete a 10 volte il rapporto Enterprise Value/ebitda farebbe emergere circa 3,5 miliardi di extra valore per il gruppo, oltre ad aprire a ipotesi di consolidamento che consentirebbero sinergie di capex»

(Il Sole 24 Ore Radiocor)
https://www.ilsole24ore.com/art/corre-tim-accordo-kkr-puntare-rete-open-fiber-ACAgqBJB
 
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(omissis)
In attesa di novità Equita SIM mantiene una view positiva sulle azioni del gruppo telefonico, con una raccomandazione "buy" e un prezzo obiettivo a 0,64 euro.

Telecom Italia: per IMI é positiva l'intesa con KKR
Lo stesso rating è stato reiterato oggi da Banca IMI, con un target price a 0,62 euro: gli analisti ribadiscono la loro view positiva su un potenziale accordo tra Telecom Italia e KKR per iniziare a liberare valore sulla linea fissa e estrarre risorse per accelerare gli investimenti sulla fibra.

Banca IMI ritiene che il secondo step di un accordo più ampio con Open Fiber rimanga complicato, visto che quest'ultima ed Enel ribadiscono di non avere interesse ad una fusione.

Telecom Italia sotto la lente di Mediobanca Securities
Infine, una conferma bullish per Telecom Italia è arrivata oggi da Mediobanca Securities, con un rating "outperform" e un fair value a 0,79 euro.

Secondo gli analisti ogni eventuale deal sulla fibra e i progetti su Dati e Cloud non sono riflessi nei valori attuali di Borsa, segnalano che un'operazione sulla fibra potrebbe aggiungere 0,2 euro al target price di Mediobanca, a patto che la stessa sia implementata in maniera corretta.

(Trendonline 14/2/2020)
 

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