TIM (TIM) per telecom

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TIM, con riferimento al comunicato stampa diffuso in data 2 marzo, informa che l'offerta vincolante ricevuta dal consorzio di investitori istituzionali guidato da Ardian, in relazione all'acquisto della partecipazione indiretta in INWIT, ha per oggetto il 41% del capitale sociale della holding Daphne 3, che detiene il 30,2% del capitale sociale di Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A.; il corrispettivo offerto ammonta a circa 1,3 miliardi di euro. Si rammenta che già un veicolo facente capo ad Ardian partecipa al capitale di Daphne 3 con una quota pari al 49%. Come già segnalato, il Consiglio di Amministrazione di TIM ha valutato positivamente l'offerta, dando mandato all'Amministratore Delegato, Pietro Labriola, di negoziare l'accordo.

(RV - www.ftaonline.com)
 
TIM DELLE MIE BRAME - KKR CANCELLA LA PROPOSTA DELL’OPA, "PERCHÉ LO SCENARIO È CAMBIATO", MA RILANCIA L'INTERESSE PER LA RETE UNICA APRENDO ANCHE AD ALTRE COMBINAZIONI:
 
Tim firma MoU con Cdp per rete unica con Open Fiber
Oggi 09:20 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Cdp Equity, Kkr, Macquarie, Open Fiber e Tim hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) per avviare il processo di integrazione delle reti di Tim e Open Fiber.
L''obiettivo e'' avviare un processo volto alla creazione di un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato, controllato da Cdp Equity e partecipato da Macquarie e Kkr, che consenta di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture Vhcn (Very High Capacity Networks) sull''intero territorio nazionale.
Le parti hanno condiviso che l''operazione possa articolarsi mediante la separazione delle attivita'' infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di Tim - mediante un''operazione societaria o combinazione di operazioni societarie da definirsi - e l''integrazione delle prime con la rete controllata da Open Fiber con modalita'' da definirsi.
Ad esito dell''operazione Tim, sul mercato italiano, potra'' focalizzare in via prioritaria le proprie attivita'' nei servizi di telecomunicazione e trasmissione di dati. Il progetto sara'' perseguito nel rispetto dei vincoli regolatori inerenti le attivita'' infrastrutturali, dei processi autorizzativi interni e degli interessi dei rispettivi azionisti, investitori e stakeholder, nonche'' in piena, trasparente e preventiva consultazione con tutte le competenti autorita'' nazionali ed europee.
Entro il prossimo 31 ottobre Cdp Equity, Kkr, Macquarie, Open Fiber e Tim si sono impegnate a negoziare in via esclusiva e in buona fede termini e condizioni dell''operazione con l''obiettivo di giungere alla firma di eventuali accordi vincolanti.
La sottoscrizione di questi accordi sara'' portata all''approvazione dei rispettivi organi deliberanti e soggetta all''ottenimento delle necessarie autorizzazioni (incluse quelle in materia di antitrust) da parte delle Autorita'' nazionali ed europee competenti. Inoltre, a prescindere dalla struttura che potra'' essere da ultimo individuata e condivisa, l''operazione sara'' sottoposta all''approvazione dell''assemblea degli azionisti di Tim. Per Tim l''eventuale realizzazione dell''operazione sara'' inoltre soggetta alla disciplina in materia di operazioni con parti correlate, posto che Tim ha identificato un rapporto di correlazione con Cdp, che e'' azionista di Tim, e le societa'' dalla stessa controllate. Sulla base degli elementi disponibili, si stima che l''operazione possa qualificarsi come "operazione di maggiore rilevanza" per le finalita'' previste dal Regolamento Consob.
Il Comitato parti correlate di Tim e'' stato tempestivamente coinvolto nella fase delle trattative e ha esaminato il MoU nel corso di una pluralita'' di riunioni. Tim continuerà ad assicurare la piena osservanza della disciplina applicabile in termini di processi approvativi interni e informativa al pubblico. Il titolo Tim sale del 4,53% dopo i primi scambi in Borsa.
pev
 
questa poi... ohibò....
spero sia una fake
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l razionamento energetico, necessario dal momento in cui l’Italia e l’Europa hanno scelto il suicidio imponendo e procrastinando le sanzioni alla Russia, rischia di mandare a zampe all’aria non solo le famiglie e le imprese, ma anche un altro comparto strategico e fondamentale del nostro Paese: quello del sistema di telecomunicazioni digitali (Tlc).
Come spiega molto bene Alessandro Galimberti sul Sole 24 Ore, “la distribuzione della potenza ‘a singhiozzo’ potrebbe infatti spegnere i cosiddetti «siti trasmissivi» (Pop, armadi attivi, siti di rigenerazione) e provocare un effetto domino di caduta dell’intera rete di Tlc, spegnendo internet e gli accessi ai dati in cloud”.

L’allarme arriva dall’associazione italiana degli internet provider (i distributori del segnale che permette l’accesso alla rete) che propone di creare la white-list dei contatori da esentare dal piano di razionamento energetico per garantire la continuità di servizio di un settore assolutamente strategico non solo per l’economia ma anche per la sicurezza nazionale.
Scrive Galimberti: “La lettera-appello di Aiip è stata non a caso inoltrata ai ministeri della Transizione Ecologica e dello Sviluppo Economico, ma anche all’Agcom e pure all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Il tavolo tecnico di cui, si chiede l’istituzione dovrebbe incaricarsi di elaborare a brevissimo il piano di esenzione per i contatori che alimentano la rete degli internet provider”.

“Da molti mesi sappiamo che, a fronte del crescente rischio concreto di razionamento, l’unico modo per calmierare i picchi elettrici nell’arco di una giornata consiste nel limitare i contatori riducendo la potenza elettrica rispetto a quella inizialmente contrattualizzata – dice il presidente di Aiip, Giovanni Zorzoni – Se questo avverrà senza escludere i contatori che alimentano gli elementi di rete degli operatori Tlc, la rete italiana andrà incontro ad un sicuro collasso. Infatti, se i siti trasmissivi verranno limitati da remoto a meno della potenza necessaria al loro funzionamento, smetteranno di funzionare a macchia di leopardo, provocando un effetto a catena di dimensioni nazionali con interruzioni generalizzate, conseguenze devastanti e non prevedibili”.

Per scongiurare il pericolo di black-out dei servizi di tele-comunicazione, Aiip propone quindi di creare una whitelist dei Pod (codici dei contatori) in bassa tensione degli operatori di telecomunicazione da trasmettere poi a E-Distribuzione. “In tal modo, in caso di future limitazioni, il razionamento energetico non andrà a colpire gli elementi di rete degli operatori. Secondo Zorzoni «è fondamentale che le autorità competenti al tavolo tecnico possano raggiungere una piena consapevolezza delle interazioni tra sistemi cloud-centric, e quindi delle possibili ripercussioni che potrebbe provocare un razionamento indiscriminato dell’energia elettrica”. Draghi e i suoi hanno ammazzato un Paese.
 

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