Piero Welby

E' qui che sta l'incoerenza della chiesa cattolica.

Quando sovviene una malattia o un fatto che ci porti alla morte del corpo, gli adepti credono che ciò sia dovuto al volere di Dio, poiché non credono alla casualità delle circostanze.

Ora, fare la volonta di Dio significa, per loro, accanirsi con la tecnica umana affinché morte non sopraggiunga?
 
medico curante
e
teologo
affermano
che non è accanimento terapeutico

la legge non entra nel merito

cure ordinarie vengono considerate......
 
carrodano ha scritto:
medico curante
e
teologo
affermano
che non è accanimento terapeutico

la legge non entra nel merito

cure ordinarie vengono considerate......

quel che va considerato, è un miglioramento dell'assistenza ai malati
che non può limitarsi alla sola giusta somministrazione di medicinali
o all'uso corretto dei macchinari medici. queste persone meritano
di più, perchè son vive e non conoscono che quella stanza d'ospedale, da anni.
 
è vero......

se poi il malato ti dice quelle cose........significa che qualcosa da fare

c'è ancora........forse accanto al medico ci vuole uno psicologo.....

qualcuno che comprenda le ragioni della sofferenza......
 
melodia ha scritto:
quel che va considerato, è un miglioramento dell'assistenza ai malati
che non può limitarsi alla sola giusta somministrazione di medicinali
o all'uso corretto dei macchinari medici. queste persone meritano
di più, perchè son vive e non conoscono che quella stanza d'ospedale, da anni.

Appunto. Meritano il rispetto?
 
carrodano ha scritto:
è vero......

se poi il malato ti dice quelle cose........significa che qualcosa da fare

c'è ancora........forse accanto al medico ci vuole uno psicologo.....

qualcuno che comprenda le ragioni della sofferenza......

Quest'uomo soffre a rimanere in vita più di quanto soffra per la malattia di per se.

Ecco perché "il malato" ti dice quelle cose. :(
 
genesta ha scritto:
Appunto. Meritano il rispetto?

genesta, welby alla fine dei conti, combatte per la legge sull'eutanasia.
nel suo piccolo, vuole lasciare una traccia, vuole contribuire a questo.

ed io, non son d'accordo. l'eutanasia non è la soluzione ad un dramma psicologico,
prima ancora che fisico. ho visto i miei nonni quasi morenti nel letto di un ospedale,
ma tra coscienza ed incoscienza combattevano.
nessuno dei due ha chiesto di essere ucciso, nonostante un grave male li stesse divorando.

son cose delicatissime, genesta. delicatissime.
 
melodia ha scritto:
genesta, welby alla fine dei conti, combatte per la legge sull'eutanasia.
nel suo piccolo, vuole lasciare una traccia, vuole contribuire a questo.

ed io, non son d'accordo. l'eutanasia non è la soluzione ad un dramma psicologico,
prima ancora che fisico. ho visto i miei nonni quasi morenti nel letto di un ospedale,
ma tra coscienza ed incoscienza combattevano.
nessuno dei due ha chiesto di essere ucciso, nonostante un grave male li stesse divorando.

son cose delicatissime, genesta. delicatissime.

Melodia, il fatto che tu non sia d'accordo non implica che ciò che tu pensi sia giusto.

Credi che io non comprenda la delicatezza dell'argomento?

Ciò che é giusto é quello che noi vogliamo, facciamo, chiediamo, per arrecare il minor danno possibile al nostro prossimo.

Welby non combatte affatto per la legge sull'eutanasia, bensì che venga staccata la spina che lo tiene in vita contro la propria volontà e il proprio desiderio di non vivere in condizioni disumane

L'eutanasia é la soluzione di un bel niente se non quella di porre fine alle sofferenze di un uomo il quale, lo sottolineo, chiede che ciò sia compiuto per il semplicissimo fatto che non può farlo da solo.

E acconsentire a far questo, che non é un capriccio di um bambino viziato, sarebbe un atto di estrema compassione.

Che gli viene negata.

Si tratta di scegliere se mettersi nei panni di chi soffre, oppure nei panni di chi voglia giudicare la sofferenza altrui.

Personalmente, non ho dubbi in proposito di tale scelta.
 
questa è la tua opinione ed io la rispetto, la mia è un'altra:
che chiedere di morire è una tremenda offesa nei confronti
di quanti lottano e amano la vita, nonostante una grave malattia.

ho profonda, profondissima pietà nei confronti di welby,
ma è la stessa identica pietà (questo volevo dirti citando i miei adorati nonni)
che mi porta a pensare a quanti invece lottano soffrendo
e dai quali tutti noi dobbiamo trarre i valori della forza e del coraggio;
valori che spinge costoro ad amare la vita, pur avendo un male incurabile.

perchè è questo il vero senso della vita.
e non di certo pensare a come togliersela
(cioè ciò che avrebbe fatto welby se avesse potuto).

quello dell'eutanasia non può diventare un diritto
(e se lo dice pure emma bonino, è tutto dire).



a proposito,
una domanda (non è retorica ma potrebbe diventarlo):
welby è da sempre paralizzato? o la malattia ha avuto un suo corso degenerativo.
e welby, sapeva a ciò che andava incontro sin dall'inizio?
perchè non l'ha staccata anni fa, quando poteva, quella spina?
chiedo, eh.
 

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