Pierrel (PRL) Pierrel Pharma: vendite Orabloc +85% in Nord America nel I semestre (75 lettori)

daveband

Nuovo forumer
ri ciao ....ho la sensazione che siamo veramente agli sgoccioli....

devono iniziare i comunicati....credo ne abbiamo più d'uno in saccoccia :D e ci saranno presto quelli di ottobre, novembre e dicembre :eeh::eeh:
 

Roby Loco

Confraternita Risanatore
35 K a 0,705... quelle che ieri stavano a 0,7.,. sono saliti di quasi un punto..
vediamo se riusciamo a chiudere sopra 0,72... basta poco.. ma serve qualche acquisto..
 

CESTINO

Forumer attivo
Dental care: Pierrel, da Capua alla conquista degli Usa

Promozione della salute orale e prevenzione delle patologie in età adulta. L'Italia deve fare ancora molta strada, anche se le aziende farmaceutiche si stanno dando da fare. Tra queste c'è la Pierrel Spa, da 60 anni attiva nel dental care e oggi guidata da Raffaele Petrone (in foto), che con il gruppo di famiglia FinPosillipo (holding da circa 500 milioni di euro di giro d’affari), detiene la maggioranza della società


Sabato, 12 luglio 2014 - 14:14:00


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Pierrel



Di Filippo Astone

Sono passati quattro anni dall’ultimo dossier del Ministero della Salute intitolato “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età adulta”. In quel dossier - che dovrebbe essere aggiornato ogni quattro anni, dunque ci aspettiamo a breve un segno dal dicastero – c’è una fotografia della situazione del Paese: “L’incidenza di patologie di interesse odontoiatrico, in età adulta, nonostante gli indubbi miglioramenti ottenuti in termini di salute generale, permane elevata”. In particolare, avvisa il documento sono quattro le emergenze italiane: la prevenzione delle patologie dei tessuti duri dentari; la prevenzione della malattia parodontale; la prevenzione dei tumori maligni del cavo orale; la prevenzione della endentulia. Ecco che nell’era “del sorriso più bianco del bianco” sbandierato da tarm e tv, e gli italiani stanno a bocca chiusa . Si scopre che è urgente promuovere e favorire programmi di prevenzione e cura delle patologie più diffuse della bocca: carie, malattia parodontale, neoplasie, al fine anche di evitare l’insorgenza di situazioni cliniche che comportano invalidanti menomazioni psico-fisiche con conseguente impegno di cospicue risorse finanziarie personali e collettive per la terapia riabilitativa.

Ma le buone intenzioni si scontrano con lo stato di realtà. Gli italiani stanno alla larga dallo studio del dentista: tra il 2007 e il 2012 mezzo milione di famiglie in meno sono andate dal dentista, la percentuale di quelle che hanno effettuato una spesa odontoiatrica è calata del 3,31 per cento, la spesa media mensile di tutte le famiglie è scesa del 30,5 per cento e la spesa media mensile riferibile alle sole famiglie che hanno effettuato una spesa odontoiatrica è calata del 28,1 per cento. Ancora: la percentuale delle persone che nel 2011 hanno rinunciato alle cure odontoiatriche per ragioni economiche è stata dell’8,9 per cento rispetto all’intera popolazione (fonte Andi 2012). E stanno alla larga per almeno due buoni motivi: dalla dichiarazione dei redditi si può detrarre solo il 19% della spesa (oltre la franchigia di 129,11 euro) e perché il Sistema sanitario copre solo marginalmente le necessità coprendo le spese per i bambini fino ai 14 anni, per alcune categorie di persone particolarmente svantaggiate e per le urgenze.

Insomma il Sistema Italia in fatto di medicina del cavo orale dovrebbe cambiare rotta, avendo come bussola tre obiettivi: efficacia (della cura), sostenibilità (economica sia per il privato sia per il Ssn), equo (consentire a tutti la possibilità della cura). La strada più praticabile per raggiungerli è sicuramente la prevenzione.

Tra i soggetti più attivi, sul versante della prevenzione, sono le aziende farmaceutiche italiane, ma tra esse quella che sta percorrendo con forza questo titinerario è Pierrel Spa, da 60 anni attiva nel dental care e oggi guidata da Raffaele Petrone, che con il gruppo di famiglia FinPosillipo (holding da circa 500 milioni di euro di giro d’affari, soprattutto nel commercio all’ingrosso di farmaci, anche sulle navi, ma anche con svariate attività nel campo parafarmaceutico e dei servizi farmaceutici), detiene la maggioranza della società.

Pierrel – quotata a Piazza Affari – ha fatto i conti con anni travagliati, ma il rilancio è in atto. E se i conti ancora non tornano del tutto, gli elementi di ottimismo ci sono tutti. Basta guardare alle azioni concrete di riorganizzazione e di partnership volute dal management, tutte all’insegna della ricerca e della innovazione.

La fabbrica del Sud che piace all’America. E ricerca e innovazione si trovano nel sito di Capua, dove insistono le linee produttive di Pierrel e dove è la sede legale della Società. In pochi sanno che da questo stabilimento - edificato nel Sud e “abitato” da tecnici, operai, ricercatori del Sud (l’età media si aggira sui 38 anni, al 99% il personale è laureato, tutti parlano almeno due lingue) - è l’unico al mondo a produrre un anestetico dentale che detiene licenza di distribuzione sul territorio statunitense pur essendo prodotto fuori dai confini confederali. L’anestetico dentale in questione è Orabloc (la molecola è l’Articaina) ed è il prodotto più usato negli studi dentistici del Nordamerica. La linea produttiva che fabbrica tubofiale di Orabloc ha dalla sua l’asepsi totale. Quella linea nell’ultimo anno ha sfornato più di 10 milioni di fiale. «E non è finita qui: siamo certi che entro il 2015 Orabloc ci darà molte soddisfazioni, e non solo nei Paesi in cui è già un successo commerciale. Questa certezza ci viene dalla eccellenza della linea produttiva: nessun intervento umano può inquinare l’asepsi. E non lo dico io, lo dicono gli organi di controllo italiani e statunitensi. Quando la Fda ha visitato lo stabilimento, il suo placet è arrivato subito, abbiamo avuto solo minimi rilievi cui abbiamo prontamente messo riparo; di là il successo di questo prodotto che non ha eguali, né in termini di efficacia, né in termini di sicurezza per il paziente e quindi per il dentista. Ma, siccome siamo incontentabili, stiamo progettando un nuovo device di Orabloc più user friendly e più sicuro per il dentista. La sua commercializzazione è prevista entro il secondo semestre 2014».

Orabloc in Nordamerica è inarrestabile. Ed è a lui che va ascritta la performance del titolo Pierrel in Piazza Affari: + 40% nell’ultimo anno. Nel mese di maggio 2014 l’anestetico Pierrel ha segnato una crescita di vendite dirette ai professionisti del dental care del 15 per cento in più rispetto al mese di aprile. E i media statunitensi si sono accorti del fenomeno: Clinicials Report (“CR”), testata clinica indipendente dedicata ai dentisti d’Oltreoceano, di recente ha chiesto a un panel qualificato di dentisti quali siano i primi tre prodotti (in uso nei loro studi), dei quali gli intervistati ritengono di “non potere fare a meno”. I prodotti sono riconducibili a 16 aree di competenza odontoiatrica. Nell’area dell'anestesia dentale l’articaina fa la parte del leone (il 59 per cento dei professionisti intervistati dichiara di non farne mai a meno), ma è Orabloc® a vincere il primo posto (http://www.orabloc.com/software/multimedia/89.pdf) come brand in virtù della sicurezza e della affidabilità che le deriva dal ciclo produttivo di Capua. «Appena completati i necessari passaggi autorizzativi, puntiamo a ripetere il successo americano anche nella Comunità Europea. A farci guardare a questo passaggio con un certo ottimismo, sono i risultati ottenuti in alcuni Paesi europei dove Orabloc è già in vendita, per esempio in Polonia».

La lezione americana di Orabloc, che non è solo un ottimo prodotto del made in Italy ma è anche un strategia distribuitiva e di marketing ancorata sull’ascolto delle necessità e dei suggerimenti dei medici specialisti – ha convinto Pierrel a puntare su una mission: diventare la cerniera del sistema dentista-paziente, offrendo anche prodotti votati alla prevenzione, oltre che alla cura.


Il sistema Pierrel: lo studio del dentista come presidio della prevenzione «Vogliamo stare a fianco del dentista per supportarlo non solo nella cura dei denti, ma soprattutto nella prevenzione, un'attività importantissima e nella quale ci sono ancora ampi spazi di crescita, perché in tutto il mondo pochi specialisti la praticano», spiega Raffaele Petrone. Sul versante della prevenzione Pierrel ha due progetti innovativi. Il primo è Goccles (Glasses for Oral Cancer – Curing Light Exposed – Screening) un occhiale dotato di filtri ottici speciali, capace di evidenziare lesioni cancerose orali in stadio precoce (diagnosi che consente la guarigione nel 95% dei casi). Per funzionare, Goccles ha bisogno solo di una fonte luminosa non sofisticata, quali le lampade già presenti negli studi odontoiatrici. Il dentista sarà così messo in grado di inviare per tempo il paziente all’oncologo. Goocles ha la marcatura CE ed entro la fine del 2014 sarà distribuito in Italia e in Europa, di lì a poco – appena ottenuta l’omologazione, giacché il dossier è già stato presentato- negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo.

Goccles – ideato dall’’Università Cattolica di Roma, ha segnato la strada delle partnership con centri di ricerca nazionali sia pubblici sia privati. In uno di questi ultimi è nato Smile, destinato alla prevenzione della carie. Pierrel Pharma S.r.l. - società dedicata alla commercializzazione di farmaci a marchio Pierrel - ha avviato infatti un progetto con Smile Biotech S.r.l. - società controllata da Eporgen S.p.A. con una partecipazione del 70% - per la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di un kit finalizzato alla diagnosi delle carie dentali, basato sui livelli della proteina solubile “sCD14” nella saliva, il cui brevetto è stato recentemente ceduto a Smile Biotech dall’Università di Torino. Si tratta di un test agevole, per nulla invasivo, che darà il risultato immediatamente e ridurrà il ricorso alle radiografie, con una minore esposizione del paziente ai raggi X e costi più contenuti sia per il privato sia per lo specialista. Se tutto va bene il kit sarà in commercio nel 2016.

Che la ricerca sia nel Dna di Pierrel è storia annosa e mai paga. I laboratori Pierrel hanno di recente messo a punto un farmaco per la paradontite (l’infiammazione gengivale che nelle forme gravi porta alla caduta dei denti). La ricerca è partita da una molecola già in commercio, su cui ha agito il nuovo tool DRR2.0 di THERAMetrics, un caso di successo di drug repurposing, un processo di cui fra poche righe spiegheremo la consistenza e le implicazioni.

La ricerca secondo Pierrel. L’ultima avventura in casa Pierrel è la sua Divisione TCRDO, che opera con oltre 20 società controllate sia in Europa sia negli Stati Uniti, fornisce consulenza e servizi integrati per la ricerca e sviluppo di nuove molecole e medicinali. TCRDO è frutto di una riorganizzazione – atta a razionalizzare costi e obiettivi della vecchia Pierrel Research – attorno alla capogruppo, THERAMetrics holding AG (società quotata sulla Six Swiss Exchange e partecipata da Fin Posilippo e da Pierrel) che detiene l’innovativa piattaforma interattiva DRR2.0. Essa pone la sua efficacia sul censimento di 23 milioni di pubblicazioni scientifiche (ovvero la quasi totalità attualmente accessibile in letteratura biomedica), riguardanti più di 4900 farmaci e oltre 9400 malattie. Su questi dati - mai sin qui raccolti in un unico ragionato insieme e stoccati in un cloud – indaga l’algoritmo Search&Match, per consegnare al ricercatore non solo il candidato farmaco ma anche una road map dettagliata con le indicazioni per l’eventuale second medical use. La piattaforma può essere interrogata sia a partire dalla molecola, sia a partire dalla patologia.

Il futuro di THERAMetrics sarà resopossibile anche dall’aumento di capitale in corso da metà giugno 2014, e sottoscritto in parte significativa dalla stessa Fin Posillipo. «Il metodo di ricerca S&M è fautore di sostenibilità per le industrie e per gli stessi pazienti. Basti pensare che con la ricerca classica di un farmaco nuovo occorrono in media 800 milioni di dollari», spiega Petrone. «Non solo, da un punto di vista temporale passano all’incirca quindici-vent’anni prima che la molecola in questione sia effettivamente disponibile sul mercato. Per di più, non è detto che la molecola giunga sul mercato».

Grazie a THERAMetrics le molecole finite nel dimenticatoio da centri di ricerca e aziende farmaceutiche potranno riavere vita nuova e diversa. Intanto, DRR.2.0 ha consegnato alla società e alla Pierrel due molecole che possono curare la Tubercolosi farmaco-resistente. Molecole che attendono solo le ultime fasi sperimentali e la produzione. Su questa si studia oggi la strada di una produzione by Pierrel.

Ma la rinata divisione TCRDO ha altre freccie al suo arco. Ed è su esse che Pierrel vuole puntare: il centro manifatturiero di Cantù specializzato nella produzione di IMD, acronimo di Investigational Medical Product; un centro di sperimentazione d’avanguardia su pazienti umani in Romania.
 

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