Pittori e stili al limite dell'Arte

HollyFabius

Nuovo forumer
Dopo i 3D sugli entusiasmi e le stroncature inauguro questo sui pittori al limite e ne spiego con questo post il senso.
Vorrei che qui si parlasse di tutti quei pittori e stili che sono al limite delle nostre concezioni di Arte. In questo senso che la stroncatura o l'entusiasmo per un autore viene ricercata esprimendo giudizi sulla natura della sua particolare ricerca Artistica, motivando il posizionamento della sua ricerca su quello che è a nostro soggettivo giudizio l'interpretazione del fare Arte.

Inizio dopo questo subito con un post esemplificativo.
 
Sergio Lombardo e la sua pittura stocastica

Come primo esempio di pittura al limite vorrei parlare della pittura stocastica di Sergio Lombardo.
Perchè la ritengo pittura al limite, sulla quale disquisire se sia Arte significativa o meno?
Se l'Arte è espressione dell'uomo, se l'Arte deve mostrare una rappresentazione di umanità, mostrare una differenza tra il gesto casuale e il gesto motivato da un senso interiore umano la stocastica andrebbe considerata come arbitrio, come casualità esterna e quindi fuori dall'Arte. Se invece nell'Arte includo la ricerca di confine, l'esplorazione umana e delle possibili rappresentazioni ecco che la pittura stocastica diventa interna e autorevole ricerca di confine.
A voi la palla.
 
La mia ignoranza a macchia di leopardo fatalità comprende proprio questo autore e questo argomento: fatica pertanto a discutere di ciò di cui nulla sa e di cui non conosce bene i termini. :specchio:

Magari non sono l'unico. Piccola spiegazione? :barella::mmmm:
 
Stocastico è un termine derivato dalla statistica.
Un sistema stocastico si basa sulla variazione casuale di grandezze nel tempo (per esempio il numero di auto che passano da un semaforo oppure un segnale elettrico, ecc.). Ripetendo lo stesso processo nel tempo si ottengono diversi andamenti casuali e se ne possono studiare le statistiche distributive.
In questa ottica una pittura stocastica elimina la volontà dell'artista che non esprime nell'opera un elemento interno alla sua anima ma riproduce, mediante un artificio di calcolo una rappresentazione di oggetti (simil geometrici nel caso di Lombardo) ottenuta da una sperimentazione di taglio aleatorio.
Viene in questo modo negata completamente la componente della espressività dell'anima individuale nell'opera.
In realtà non ho ancora letto con attenzione la parte teorica scritta da Lombardo e ho dato solo una scorsa al testo presente sul suo sito, in pratica mi sono fatto guidare dal significato del termine e dalla descrizione iniziale del suo scritto. Da questo mi è venuta l'idea sia del post che del 3D.

La questione nel caso in esame è "si può parlare di Arte nella realizzazione di opere realizzate si da una mano umana ma guidate dal risultato di un calcolo esterno all'uomo che ha realizzato e basato sulla natura casuale del processo stocastico".
 
Stocastico è un termine derivato dalla statistica.
Un sistema stocastico si basa sulla variazione casuale di grandezze nel tempo (per esempio il numero di auto che passano da un semaforo oppure un segnale elettrico, ecc.). Ripetendo lo stesso processo nel tempo si ottengono diversi andamenti casuali e se ne possono studiare le statistiche distributive.
In questa ottica una pittura stocastica elimina la volontà dell'artista che non esprime nell'opera un elemento interno alla sua anima ma riproduce, mediante un artificio di calcolo una rappresentazione di oggetti (simil geometrici nel caso di Lombardo) ottenuta da una sperimentazione di taglio aleatorio.
Viene in questo modo negata completamente la componente della espressività dell'anima individuale nell'opera.
In realtà non ho ancora letto con attenzione la parte teorica scritta da Lombardo e ho dato solo una scorsa al testo presente sul suo sito, in pratica mi sono fatto guidare dal significato del termine e dalla descrizione iniziale del suo scritto. Da questo mi è venuta l'idea sia del post che del 3D.

La questione nel caso in esame è "si può parlare di Arte nella realizzazione di opere realizzate si da una mano umana ma guidate dal risultato di un calcolo esterno all'uomo che ha realizzato e basato sulla natura casuale del processo stocastico".

Ti posso rispondere tranquillamente di sì citando Arthur Danto secondo il quale l'unico requisito che deve possedere un oggetto per essere giudicato arte è quello di essere stato prodotto con l'intento di diventare arte.
Naturalmente il discorso andrebbe sviluppato molto ma molto più a fondo.... :fiu:
 
Se ne parlò in un 3d anni fa. Per semplificare, è inimmaginabile che certa pittura, tipo Soutine o Mathieu, possa tenere sotto controllo tutti gli aspetti di ogni pennellata energicamente "sbattuta" sulla tela. In questi casi (ma sempre ...) l'autore propone e la materia risponde. Si instaura un dialogo in cui il controllo non è più su tutti i millimetri quadrati del quadro, ma sull'effetto d'insieme.
Come già inaugurato dal 500 veneziano e poi esaltato dall'Impressionismo.
Lo so che non è esattamente la stessa cosa ...
 
Sergio Lombardo e la sua pittura stocastica

Come primo esempio di pittura al limite vorrei parlare della pittura stocastica di Sergio Lombardo.
Perchè la ritengo pittura al limite, sulla quale disquisire se sia Arte significativa o meno?
Se l'Arte è espressione dell'uomo, se l'Arte deve mostrare una rappresentazione di umanità, mostrare una differenza tra il gesto casuale e il gesto motivato da un senso interiore umano la stocastica andrebbe considerata come arbitrio, come casualità esterna e quindi fuori dall'Arte. Se invece nell'Arte includo la ricerca di confine, l'esplorazione umana e delle possibili rappresentazioni ecco che la pittura stocastica diventa interna e autorevole ricerca di confine.
A voi la palla.

Conosco i processi stocastici, almeno quelli che interessano in finanza (Markov, Wiener, Ito etc...) nella quale, come noto, hanno una importanza cruciale per una serie di motivi che non sto qui ad elencare ma che sostanzialmente si possono trovare nella necessità di ricondurre il movimento di variabili finanziarie (es. l'andamente prezzo di una azione) a una qualche legge matematica (se alla fine l'operazione riesca o no è questione troppo complessa da affrontare qui).
Ma l'arte cosa c'entra?
Mi spiego. Se costruissimo un modello stocastico applicabile all'arte, precisamente un modello matematico 'sparasse' colore sulla tela secondo una legge casuale avremmo un tale genere di pittura. E in effetti sarebbe interessante provare una cosa del genere, ma ci vorrebbero almeno un artista, un matematico e un tecnico sufficientemente abile a costruire una macchina capace di spruzzare colore seguendo la legge che viene data in input.
Leggendo il la spiegazione di Lombardo, reperibile nel sito (Opere - Sergio Lombardo alla sezione Pittura Stocastica) parrebbe che l'artista abbia fatto una cosa del genere, anche se mi riservo di leggere meglio la scheda tecnica che ha allegato (sezione 'Leggi').
Tuttavia...non mi sembra che il risultato raggiunto (sono presenti due opere la cui realizzazione sembra molto imparentata con l'astrattismo geometrico) sia tale da motivare la messa in piedi di una tale impalcatura concettuale (e magari strumentale). O meglio, per raggiungere i risultati che vedo nel sito è necessario partire da così lontano? Sbaglio? Mi riservo di riflettere anche io meglio sull'argomento,
In ogni caso grazie di avere introdotto l'argomento. L'analisi del confine tra arte e scienza è materia molto interessante.
 
Ultima modifica:
Ti posso rispondere tranquillamente di sì citando Arthur Danto secondo il quale l'unico requisito che deve possedere un oggetto per essere giudicato arte è quello di essere stato prodotto con l'intento di diventare arte.
Naturalmente il discorso andrebbe sviluppato molto ma molto più a fondo.... :fiu:
Sinceramente direi che A. Danto ha in mente una definizione di Arte inaccettabile.
Come si misura l'intento di di diventare Arte? L'intento è una pura dichiarazione individuale. Banalizzando posso sputare per terra e dichiarare che l'ho fatto con l'intento artistico. Capisco che siamo passati da una fase dove inscatolare merda è diventato simbolico, ma dubito che se oggi qualcuno decida di fare altrettanto possa aspettarsi di ricevere un qualche credito, anche in questo caso il solo intendo non è sufficiente.
Concordo invece sulla necessità di sviluppare il discorso molto più a fondo, l'idea del 3D è che parlando di alcuni casi reali si possono perlomeno esprimere dei concetti generali sui quali confrontarsi.
 
La questione nel caso in esame è "si può parlare di Arte nella realizzazione di opere realizzate si da una mano umana ma guidate dal risultato di un calcolo esterno all'uomo che ha realizzato e basato sulla natura casuale del processo stocastico".
Quando guardiamo un manufatto considerandolo e valutandolo come opera d'arte, automaticamente sottendiamo che vi sia un'identità, un io che l'ha creata. Infatti tale azione è proprio sottintesa nella definizione di opera artistica. Persino il religioso, quando afferma che il creato è una grande opera d'arte, intende in tal modo evidenziare l'identità del dio che l'ha composta.
Ma non sempre noi possiamo sapere chi o che cosa vi è dietro all'opera. Anzi, al limite non vogliamo nemmeno saperlo: dobbiamo percepirlo dall'opera stessa.
In tal modo possiamo osservare qualunque oggetto, anche una pietra, e valutarne l'artisticità. Normalmente però la pietra non ci apparirà come oggetto artistico (bello sì, ma è altra cosa), perché non percepiamo l'uomo che vi starebbe dietro. Viceversa, anche manufatti creati dall'uomo, in difetto di "immissione dell'io" (non so ora come chiamare la cosa) si porranno, dal punto di vista dell'arte, a un certo punto della scala, per cui lo schermo del computer è bello e lievemente artistico, un Tiziano è altamente artistico e un muro titnteggiato di bianco sarà a livello quasi zero, non è che l'imbianchino ci abbia impegnato la sua identità per creare un prodotto artistico bensì solo un prodotto adeguato alla richiesta, artigianale, in questo caso.
Certo che il livello dipenderà [anche] dall'intenzione dell'autore, dal suo volere fare arte [se ci riesce]. Ma io non ho proprio bisogno di sapere tutto ciò: posso bellamente ignorare le intenzioni del creatore e vedere solo se il risultato mi sconfinfera. Se sento la presenza di quell'io, se apprezzo sul piano artistico come lui abbia creato ecc.
Da questo punto di vista la tua domanda ha come risposta solo teorica "no", come situazione reale "probabilmente no", come corretto giudizio "non me ne cale, come non me ne cale se l'autore sia uomo o donna, anziano o giovane"
Perché lo stesso problema si porrebbe per un dipinto prodotto da un bambino di tre anni. Sì, carino il marmocchio, quanta buona volontà, uh, sarà un genio ecc, però intanto il suo pastrocchio ad olio io lo vedo e lo giudico con il metro dell'arte, e allora ben difficilmente sarà soddisfacente, se non altro perché a tre anni l'io è ancora a livello quasi zero.
E' quello che io chiamo guardare dall'alto [cioè valutare dal punto di vista dell'arte, criticare confrontando con i massimi autori, poi magari scendendo ...] ovvero guardare dal basso [cioè valutare in positivo la strada percorsa, apprezzare lo sforzo, porsi come un educatore].

Se ci pensi, infine, il problema è simile a quello del giudizio sul quadro creato da una scimmia. :jack:
 
Quando guardiamo un manufatto considerandolo e valutandolo come opera d'arte, automaticamente sottendiamo che vi sia un'identità, un io che l'ha creata. Infatti tale azione è proprio sottintesa nella definizione di opera artistica. Persino il religioso, quando afferma che il creato è una grande opera d'arte, intende in tal modo evidenziare l'identità del dio che l'ha composta.
Ma non sempre noi possiamo sapere chi o che cosa vi è dietro all'opera. Anzi, al limite non vogliamo nemmeno saperlo: dobbiamo percepirlo dall'opera stessa.
In tal modo possiamo osservare qualunque oggetto, anche una pietra, e valutarne l'artisticità. Normalmente però la pietra non ci apparirà come oggetto artistico (bello sì, ma è altra cosa), perché non percepiamo l'uomo che vi starebbe dietro. Viceversa, anche manufatti creati dall'uomo, in difetto di "immissione dell'io" (non so ora come chiamare la cosa) si porranno, dal punto di vista dell'arte, a un certo punto della scala, per cui lo schermo del computer è bello e lievemente artistico, un Tiziano è altamente artistico e un muro titnteggiato di bianco sarà a livello quasi zero, non è che l'imbianchino ci abbia impegnato la sua identità per creare un prodotto artistico bensì solo un prodotto adeguato alla richiesta, artigianale, in questo caso.
Certo che il livello dipenderà [anche] dall'intenzione dell'autore, dal suo volere fare arte [se ci riesce]. Ma io non ho proprio bisogno di sapere tutto ciò: posso bellamente ignorare le intenzioni del creatore e vedere solo se il risultato mi sconfinfera. Se sento la presenza di quell'io, se apprezzo sul piano artistico come lui abbia creato ecc.
Da questo punto di vista la tua domanda ha come risposta solo teorica "no", come situazione reale "probabilmente no", come corretto giudizio "non me ne cale, come non me ne cale se l'autore sia uomo o donna, anziano o giovane"
Perché lo stesso problema si porrebbe per un dipinto prodotto da un bambino di tre anni. Sì, carino il marmocchio, quanta buona volontà, uh, sarà un genio ecc, però intanto il suo pastrocchio ad olio io lo vedo e lo giudico con il metro dell'arte, e allora ben difficilmente sarà soddisfacente, se non altro perché a tre anni l'io è ancora a livello quasi zero.
E' quello che io chiamo guardare dall'alto [cioè valutare dal punto di vista dell'arte, criticare confrontando con i massimi autori, poi magari scendendo ...] ovvero guardare dal basso [cioè valutare in positivo la strada percorsa, apprezzare lo sforzo, porsi come un educatore].

Se ci pensi, infine, il problema è simile a quello del giudizio sul quadro creato da una scimmia. :jack:

Quando iniziai a lavorare come artista/educatore con i disabili psichici furono proprio queste le domande che vennero alla mia mente.:-? :-? :-?
Osservando il lavoro, di alcuni di loro, facendo paragoni con l'arte dell'ultimo secolo, mi chiedevo se ero in presenza di artisti straordinari :clapclap: oppure soltanto di persone che si dilettavano a pasticciare con i colori.:no:

Dopo un po' giunsi alla conclusione che era artista colui che oltre a raggiungere risultati eccellenti, li ribadiva e ribadiva, :Vprovava estremo piacere nel farlo, vi metteva tutta la sua concentrazione e l'amore e così facendo era in grado di esprimere con i suoi dipinti una grande energia capace di catturare lo sguardo e l'anima di chi li osservava senza preconcetti.
 

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