Alcune impressioni “postume” visto che l’iniziativa è ormai conclusa, sulla mia visita quasi in extremis alla mostra di Verona, premesso che mi sono avvicinata da poco ad un movimento che sto studiando sperando di non scatenare le ire di qualcuno.
Inserimento in una cornice sobria e ben distribuita che si addice alle caratteristiche del movimento ed anche alla valorizzazione di opere di artisti tra loro tanto diversi. La suddivisione per tematismi individua un “comune denominatore” tra i protagonisti ma non so come possa essere percepita dal visitatore occasionale.
Alcune delle opere che compaiono nel catalogo, i reticoli di Verna ad es. non le ho viste esposte, a meno che il calore non mi abbia dato alla testa, un quadro di insieme del gruppo era comunque garantito, anche se la sensazione di un mix non troppo bilanciato mi è rimasta.
Splendida l'opera
“Pitture” di Verna, la mia preferita anche se non troppo “analitica”, amo i suoi colori esplosivi all'opposto di Guarneri, altro artista che apprezzo e di cui era ampia la rassegna di tele ed opere su carta, lavori a rettangoli e quadrati, cromoplasto e omaggio a Dorazio, più un grande lavoro a sviluppo orizzontale
Strisce a destra, tutti molto raffinati con geometrie e sfumature a prima vista appena percettibili.
I dittici della Morales in acrilico e grafite eleganti e un po’ ripetitivi, i dittici di Pozzi, piccoli ed apparentemente uguali ma tutti diversi, "grammature" di Marchegiani in tutti i formati e su supporti intonco e lavagna, prevalentemente pigmenti ed una in oro, oltre a due monocromi con “non grammatura” di colore bianco e nero, più ineressanti.
Griffa e Pinelli una conferma, il primo con diverse “metrature” e su supporti diversi per spessore, anche con un lavoro molto grande, il secondo con scomposizione del quadro e disseminazioni in flanella, a 3 ed una a 12 pezzi oltre ad un acrilico su tela.
Olivieri meglio sulle grandi superfici ed efficace nella gamma dei colori scuri, anche se con lavori proposti erano piuttosto simili ed opere su carta, valida alternativa ridimensionata perchè riduzione "in scala" dell'originale.
Gastini e Zappettini un tantino noiosi, anche se del primo ho apprezzato i plexiglass ed il "dittico"
Due in uno già postato, con lo sviluppo e la distribuzione su più unità utilizzando le pareti ad integrare l'opera.
Significativi i Cacciola,
pittura industriale su tela, che anch'essi incorporano lo spazio delle pareti tra i moduli in cui sono suddivisi, poi cementi e soprattutto i cemento-asbesto, con la resina solidificata che fuoriesce a ricreare l’unità del quadro, li preferisco ai più recenti moduli in multigum interconnessi con i perni.
Nota ugualmente positiva per Cotani, sia le bende elastiche in diversa versione e dimensione che l’
Omaggio a Gicometti, tempera e grafite su tela, che
Lenta percezione, acrilico e cera su tela che obbligano ad una lenta scansione per cogliere ogni dettaglio.
Il tema della "percezione", sviluppato in modo diverso anche da Guarneri ed Olivieri, come da Battaglia attraverso la stesura del colore costringono ad un esercizio continuo e costante di avvicinamento e allontanamento dal quadro, passando dall'analisi microscopica di ogni sfumatura della superficie alla visione di insieme da lontano.
Interessanti anche le opere su carta in cui si evidenzia lo scopo progettuale e compositivo ad es. per Verna o Zappettini, di “miniaturizzazione” per Guarneri ed Olivieri, di sperimentazione tecnico-procedurale per Pozzi.
In sintesi aspettative rispettate anche se avrei tuttavia preferito un maggiore approfondimento sulle tecniche, tanto fondamentali per questi artisti, come riportato in modo più approfondito nel catalogo.
P.S. Per richieste specifiche... io qualche foto l'ho fatta!!!
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