Impregilo (IPG) Ponte sullo Stretto

giuseppe.d'orta ha scritto:
sharnin ha scritto:
Bisogna vedere se esistono tecnologie per questa situazione specifica.

E qui mi pare ci siano molti dubbi.

Su questo non ti posso rispondere, è un argomento ultraspecialistico. Comunque non è ancora stato pubblicato il progetto esecutivo.
Tutte le altre obiezioni alla costruzione del ponte sono fasulle, è questo che mi ha insospettito.
 
Certamente si tratta di un miglioramento che va molto oltre i 20 minuti del traghettamento che vengono usati per dire che non ne vale la pena.

Chi utilizza lo stretto o anche analoghi luoghi situati altrove (isole, ad esempio) sa bene cosa voglia dire l'ingorgo all'uscita della strada, poi il tempo per biglietto ed imbarco, poi l'attesa.
 
giuseppe.d'orta ha scritto:
Certamente si tratta di un miglioramento che va molto oltre i 20 minuti del traghettamento che vengono usati per dire che non ne vale la pena.

Chi utilizza lo stretto o anche analoghi luoghi situati altrove (isole, ad esempio) sa bene cosa voglia dire l'ingorgo all'uscita della strada, poi il tempo per biglietto ed imbarco, poi l'attesa.

La questione importante riguarda il flusso dei Tir, delle merci. Le derrate agricole di produzione siciliana arriverebbero prima e meglio sui mercati.
Inoltre visto che il ponte fa parte del sistema dei corridoi europei, cioè di Corridoio 1, l'asse nord-sud, questo vorrebbe dire tutto l'insieme delle infrastrutture correlate, non solo il ponte.
Di più, riguarda tutto il sistema del commercio del Mediterraneo
 
giuseppe.d'orta ha scritto:
Il motivo per cui sono contrario è l'elevatissimo rischio sismico della zona, e mi pare che un po' tutti quelli del ramo concordino che non si hanno seri studi sulla resistenza di una simile struttura.
Impregilo: pm Roma chiedono intercettazioni Ponte Stretto

ROMA (MF-DJ)--I pm romani che seguono le indagini sulla vicenda Ponte sullo Stretto hanno chiesto alla Procura di Monza le intercettazioni relative a una discussione fra l'a.d. di Impregilo, Paolo Savona, e l'economista Carlo Pelanda con la quale viene data per certa la vittoria di Impregilo stessa nella gara per l'appalto sul Ponte sullo Stretto. Alla Procura di Roma e' aperta un'inchiesta sull'impatto ambientale del Ponte sullo Stretto di Messina, nella quale sono indagati tre componenti della Commissione di via per falso e abuso in atti di ufficio. In tale ambito e' stato ascoltato oggi come persona informata sui fatti Pietro Ciucci, a.d di Ponte sullo Stretto. bac/liv (END) Dow Jones Newswires Copyright (c) 2005 MF-Dow Jones News Srl. November 03, 2005 08:44 ET (13:44 GMT)

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mi dite come si può evitare di essere intercettati?
perchè non si nulla della mafia e famiglia?
 
PERCHE' IO NON MARCIO CONTRO IL PONTE

Un paio di settimane fa una brava e coraggiosa combattente per la salvezza di animali in pericolo, Anna Giordano, che una quindicina di anni fa vinse con me il "Gabbiano D'Oro", massima onorificenza per i "paladini della natura", mi inviò di rimbalzo un messaggio di tale Calabrò Tiziana.
Non lo avrei letto, immaginandone il contenuto, se non me lo avesse inviato proprio Anna Giordano, che stimo molto, per quanto si oppose - era ancora una ragazza - alla strage dei rapaci che volavano sullo Stretto di Messina. Una battaglia coraggiosa contro una tradizionale superstizione ("se non uccido almeno un falco, sarai cornuto) che alla fine, Anna Giordano è riuscita a vincere.
Ho quindi letto il lungo papiro elettronico inviatomi, si trattava di un invito a partecipare a una marcia contro la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Niente di nuovo, in quel testo. E io mi sarei limitato a non rispondere se l'invito non mi fosse giunto, appunto, da Anna.
E così Le ho scritto una decina di righe per informarla di non aver alcuna intenzione ad unirmi "a chi si oppone al sempre maggiore, indispensabile progresso delle comunicazioni; e non si pone certo lo scopo di creare catastrofi ecologiche. Sarebbe bene che chi è in buona fede, ma miope, osservasse cosa e come si è costruito in gran parte del mondo (anche in paesi molto sensibili ai problemi dell'ambiente quali gli scandinavi e i giapponesi)".
Credevo d'essere stato chiaro, ma Anna - che è una ragazza di carattere, e anche questa è una dote -ha insistito raggiungendomi con una e-mail interminabile. Nella cui premessa, mi confessava di aver "giocoforza iniziato a dedicare energie e tempo per scongiurare lo scempio dello Stretto".
Seguivano alcune pagine (!) di riflessioni, misto di banalità e di buone motivazioni, di elementi reali, di altri immaginari.
Ho voluto risponderle, nel rispetto delle sue idee. Precisandole quanto sia stato necessario, nel cammino della civiltà, prendere decisioni che hanno comportato a volte problemi non indifferenti, ma di certo non tali da bloccare passi in avanti del progresso umano.
Anna mi aveva, tra l'altro, scritto d'opporsi al ponte "Perché non muoiano migliaia di uccelli impattando con il ponte quando il vento, la nebbia, la pioggia, la stanchezza impediscono loro di evitare un ostacolo". La qual cosa credo che valga per tutti i mille ponti del mondo, eppure di uccelli in cielo ne volano ancora molti. E se ne muoiono troppi, le cause sono altre.
Che dire, poi, delle balene che "sarebbero spaventate dall'ombra del ponte"? A parte la facile battuta che di notte e con tempo brutto non si creano ombre, l'obiezione è un'altra: sotto i grandi ponti sul mare del nord Europa, America e Asia, nessun ambientalista ha mai comunicato dati allarmanti su moria di cetacei a causa di un ponte (di cetacei ne muoiono molti, purtroppo; ma anche in questo caso, i motivi sono di tutt'altro genere).
Così, ho riacceso il computer e ho spedito una seconda risposta. E qui la trascrivo quasi per intero: "Cara Anna, non metto in dubbio la tua buona fede, ma non posso che ripeterti quanto ho già risposto. Sarebbe bello vivere nell'eden della preistoria? Non lo so.
Ti ricordo che i romani chiamavano Pontifex, il "costruttore di ponti", autorità massima dell'Impero.
Anche i primitivi hanno sentito la necessità di costruire ponti; ancor oggi ne costruiscono con liane e pali i pigmei della foresta equatoriale africana, per collegarsi con altri uomini, per conoscersi, per sopravvivere.
E' identica vicenda per tutti i popoli di tutte le culture, di tutte le età, il "costruire ponti", perché questo significa collegarsi, conoscersi, unirsi, progredire. Di conseguenza chi è contro un ponte, è contro l'idea più nobile del progresso: quella di creare un mondo nel quale si sia tutti "vicini".
Ti ricordo, per concludere, che nel Medio Evo gli oscurantisti tentavano di proibire la costruzione dei ponti, considerandoli "creature del diavolo". E minacciavano il taglio della testa e la perdita dell'anima, al primo che si fosse azzardato a violare quel tabù.
Nel pregarti di tentar di ragionare su tutto questo, mi auguro che tu non voglia, come gli stregoni del medio evo, condannandomi al taglio della testa, anche se io grido "Viva il Ponte di Messina"."
A quest'ultimo messaggio Anna non mi ha risposto. Forse è troppo impegnata a scrivere slogan da sbandierare domani.
Le auguro una giornata di sole.

Folco Quilici
 
sharnin ha scritto:
PERCHE' IO NON MARCIO CONTRO IL PONTE

Un paio di settimane fa una brava e coraggiosa combattente per la salvezza di animali in pericolo, Anna Giordano, che una quindicina di anni fa vinse con me il "Gabbiano D'Oro", massima onorificenza per i "paladini della natura", mi inviò di rimbalzo un messaggio di tale Calabrò Tiziana.
Non lo avrei letto, immaginandone il contenuto, se non me lo avesse inviato proprio Anna Giordano, che stimo molto, per quanto si oppose - era ancora una ragazza - alla strage dei rapaci che volavano sullo Stretto di Messina. Una battaglia coraggiosa contro una tradizionale superstizione ("se non uccido almeno un falco, sarai cornuto) che alla fine, Anna Giordano è riuscita a vincere.
Ho quindi letto il lungo papiro elettronico inviatomi, si trattava di un invito a partecipare a una marcia contro la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Niente di nuovo, in quel testo. E io mi sarei limitato a non rispondere se l'invito non mi fosse giunto, appunto, da Anna.
E così Le ho scritto una decina di righe per informarla di non aver alcuna intenzione ad unirmi "a chi si oppone al sempre maggiore, indispensabile progresso delle comunicazioni; e non si pone certo lo scopo di creare catastrofi ecologiche. Sarebbe bene che chi è in buona fede, ma miope, osservasse cosa e come si è costruito in gran parte del mondo (anche in paesi molto sensibili ai problemi dell'ambiente quali gli scandinavi e i giapponesi)".
Credevo d'essere stato chiaro, ma Anna - che è una ragazza di carattere, e anche questa è una dote -ha insistito raggiungendomi con una e-mail interminabile. Nella cui premessa, mi confessava di aver "giocoforza iniziato a dedicare energie e tempo per scongiurare lo scempio dello Stretto".
Seguivano alcune pagine (!) di riflessioni, misto di banalità e di buone motivazioni, di elementi reali, di altri immaginari.
Ho voluto risponderle, nel rispetto delle sue idee. Precisandole quanto sia stato necessario, nel cammino della civiltà, prendere decisioni che hanno comportato a volte problemi non indifferenti, ma di certo non tali da bloccare passi in avanti del progresso umano.
Anna mi aveva, tra l'altro, scritto d'opporsi al ponte "Perché non muoiano migliaia di uccelli impattando con il ponte quando il vento, la nebbia, la pioggia, la stanchezza impediscono loro di evitare un ostacolo". La qual cosa credo che valga per tutti i mille ponti del mondo, eppure di uccelli in cielo ne volano ancora molti. E se ne muoiono troppi, le cause sono altre.
Che dire, poi, delle balene che "sarebbero spaventate dall'ombra del ponte"? A parte la facile battuta che di notte e con tempo brutto non si creano ombre, l'obiezione è un'altra: sotto i grandi ponti sul mare del nord Europa, America e Asia, nessun ambientalista ha mai comunicato dati allarmanti su moria di cetacei a causa di un ponte (di cetacei ne muoiono molti, purtroppo; ma anche in questo caso, i motivi sono di tutt'altro genere).
Così, ho riacceso il computer e ho spedito una seconda risposta. E qui la trascrivo quasi per intero: "Cara Anna, non metto in dubbio la tua buona fede, ma non posso che ripeterti quanto ho già risposto. Sarebbe bello vivere nell'eden della preistoria? Non lo so.
Ti ricordo che i romani chiamavano Pontifex, il "costruttore di ponti", autorità massima dell'Impero.
Anche i primitivi hanno sentito la necessità di costruire ponti; ancor oggi ne costruiscono con liane e pali i pigmei della foresta equatoriale africana, per collegarsi con altri uomini, per conoscersi, per sopravvivere.
E' identica vicenda per tutti i popoli di tutte le culture, di tutte le età, il "costruire ponti", perché questo significa collegarsi, conoscersi, unirsi, progredire. Di conseguenza chi è contro un ponte, è contro l'idea più nobile del progresso: quella di creare un mondo nel quale si sia tutti "vicini".
Ti ricordo, per concludere, che nel Medio Evo gli oscurantisti tentavano di proibire la costruzione dei ponti, considerandoli "creature del diavolo". E minacciavano il taglio della testa e la perdita dell'anima, al primo che si fosse azzardato a violare quel tabù.
Nel pregarti di tentar di ragionare su tutto questo, mi auguro che tu non voglia, come gli stregoni del medio evo, condannandomi al taglio della testa, anche se io grido "Viva il Ponte di Messina"."
A quest'ultimo messaggio Anna non mi ha risposto. Forse è troppo impegnata a scrivere slogan da sbandierare domani.
Le auguro una giornata di sole.

Folco Quilici

Ciao, sono perfettamente d'accordo con te.

Il ponte per i siciliani è indispensabile. tutto il resto sono solo chiacchere.

Purtroppo, ho paura che se sale il centrosinistra il ponte ce lo possiamo scordare. (non voglio assolutamente fare politica ma pur troppo sarà così).

Mi auguro sinceramente di sbagliarmi, I verdi lo vorranno su un vassoio d'argento per sostenere l'eventuale nuovo governo. :-? :-? :-? :-?


Silvan
 
PONTE STRETTO: AGGIUDICATA A FENICE GARA MONITORAGGIO AMBIENTALE
A.D. CIUCCI: “STRUMENTO INNOVATIVO PER TUTELARE AMBIENTE E PAESAGGIO”

“È il Raggruppamento Temporaneo di Imprese guidato da Fenice Spa l’aggiudicatario provvisorio della gara per l’affidamento delle attività di Monitoraggio Ambientale, territoriale e sociale (ante operam, in opera e post operam) del Ponte sullo Stretto di Messina e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari”. Lo rende noto Pietro Ciucci, Amministratore delegato della Società Stretto di Messina, annunciando i risultati della Commissione giudicatrice, presieduta dal Presidente Onorario del Consiglio di Stato Mario Napolitano riunita oggi in seduta pubblica.
Nel corso della seduta, alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei concorrenti in gara, il Presidente della Commissione giudicatrice ha dato lettura dell’esito della valutazione delle offerte tecnico-organizzative ed ha successivamente proceduto all’apertura delle offerte economiche. Conseguentemente sono stati attribuiti i relativi punteggi per la formazione della graduatoria e la disposizione dell’aggiudicazione provvisoria della gara.
Il raggruppamento guidato da Fenice e dai mandanti Agriconsulting, Eurisko, Nautilus e Theolab ha ottenuto i punteggi migliori sia in relazione all’offerta tecnico-organizzativa sia in relazione all’offerta economica. Il ribasso offerto è pari al 21,294% e riduce l’importo posto a base di gara da 37 a 29 milioni di euro. Nelle prossime settimane, completate le previste verifiche di legge (art. 25 Dlgs 157/95) e procedurali, la Società Stretto di Messina nominerà con deliberazione del proprio Consiglio d’Amministrazione l’aggiudicatario definitivo.

“Il monitoraggio Ambientale - ha commentato Pietro Ciucci - è uno strumento fondamentale ed innovativo, un guardiano dell’ambiente che tiene sotto controllo tutte le attività di cantiere e gli eventuali effetti su tutta l’area dello Stretto, pronto ad intervenire per assicurare il massimo rispetto dell’ambiente e del paesaggio”.
In particolare il sistema di monitoraggio sarà effettuato in modo organico ed unitario mediante l’uso di strumenti avanzati di acquisizione (sensori in campo, telerilevamento, indicatori naturali di qualità ambientale, ecc...) e di gestione dei dati ambientali integrati in un qualificato Sistema Informativo Territoriale strutturato per sostenere le analisi tematiche, la divulgazione e le scelte operative.
“Nell’ambito del Piano di monitoraggio ambientale - ha sottolineato Pietro Ciucci - la Società Stretto di Messina ha avviato nel corso del 2005 anche due importanti studi di settore relativi ai flussi migratori dei cetacei e dell’avifauna nell’area dello Stretto di Messina. Per i cetacei si tratta del primo monitoraggio sistematico protratto nel tempo ed effettuato secondo schemi regolari, sulla eventuale presenza e sui flussi migratori delle specie di cetacei presenti nell’area dello Stretto di Messina. Il coordinamento generale dello studio di settore è stato affidato ad uno dei massimi esperti del settore, il Professor Giuseppe Notarbartolo di Sciara.
Per quanto riguarda il monitoraggio dei flussi migratori dell’Avifauna, lo studio ha l’obiettivo di completare ed approfondire le conoscenze sul fenomeno nell’area dello Stretto di Messina e fornire le informazioni per l’adozione di soluzioni tecniche e organizzative utili a minimizzare gli eventuali effetti sul fenomeno migratorio sia in fase costruttiva che in fase di esercizio. L’esecuzione e la relativa supervisione scientifica dello studio di settore sono condotte da personale altamente specializzato dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica”.

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La Commissione giudicatrice, nominata lo scorso 15 dicembre dalla Società Stretto di Messina, che ha provveduto all’esame delle offerte secondo i criteri e con le modalità indicate nei documenti di gara, è così composta:

• Dottor Mario Napolitano - Presidente Onorario del Consiglio di Stato - Presidente
• Professor Giovanni Pietro Beretta - Ordinario di Idrogeologia dell’Università di Milano
• Professor Giuseppe Lo Paro - Direttore Dipartimento Biologia Animale ed Ecologia Marina dell’Università di Messina
• Ingegner Giuseppe Fiammenghi - Direttore tecnico della Stretto di Messina
• Dottor Andrea Stefanoni - Affari Legali e Societari della Stretto di Messina

* * * * * * * * * * * *

Si ricorda che le offerte per la gara di Monitoraggio Ambientale erano state presentate dai soggetti riportati di seguito:

• Costituendo Raggruppamento Temporaneo di Imprese formato dalla capo gruppo mandataria Fenice S.p.A. e dai mandanti Agriconsulting S.p.A. – Eurisko NOPWorld S.r.l. – Nautilus Società Cooperativa – Theolab S.r.l.

• Costituendo Raggruppamento Temporaneo di Imprese formato dalla capo gruppo mandataria Spea Ingegneria Europea S.p.A. e dai mandanti CESI S.p.A. – Telespazio S.p.A. – URS Italia S.p.A. – Elsag S.p.A.

Ufficio Stampa Stretto di Messina Spa - Tel. 06 858261
Roma, 23 Gennaio 2006
[dal link http://www.strettodimessina.it/ita/salastampa/comunicatistampa/92_1254_ITA_HTML.htm ]
 
consulente grazie al servizio di videoconferenza Servizio Tramite SKYPE
IL PONTE SULLO STRETTO

http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2008/06/il-ponte-sullo-stretto.html

3impregilo.jpg


in cui si legge che
Impregilo può diventare il centro di smistamento di interessi e appalti e denaro.
Ma la sua debolezza in borsa potrebbe significare debolezza per il governo e i sogni di mirabolanti infrastrutture da costruire con il denaro pubblico e con le tasse di cittadini sempre più poveri.
Ricordo che le infrastrutture si fanno con i muratori...e di muratori italiani ne esistono ben pochi oggi...forse sarebbe meglio occuparsi di infrastrutture ad elevata tecnologia in altri campi. L'Italia non può rimanere il paese dei muratori e degli operai o degli impiegati di banca. I miliardi d'investimenti devono essere dirottati in settori ad alto valore aggiunto (medico, informatico, telecomunicazioni, ...ecc ecc)
 
Impregilo, per Citigroup un gioiello ossidato dall'immondizia
http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=200807041010253955&chkAgenzie=TMFI&sez=news



homeDopo l'ottima prestazione di ier, brilla anche oggi a Piazza Affari Impregilo. Il titolo della società al momento avanza del 5,76% a 3,0375 euro. A sostenere le quottazioni contribuisce indubbiamente il report emesso questa mattina da Citigroup. La banca d'affari americana ha iniziato la copertura con un giudizio buy e un prezzo obiettivo di 4,5 euro.

"Il nostro fair value ottenuto utilizzando il modello Sotp sarebbe stato di 5,3 euro ma a questo abbiamo applicato uno sconto del 15% per tenere conto del possibile impatto negativo delle notizie provenienti dalla Campania" puntualizzano gli analisti che nelle loro stime calcolano una confisca di 300 milioni di euro.

Quello che piace agli esperti americani è "l'invidiabile mix di business e di presenza geografica" del gruppo controllato da Igli. In particolare ricordano come Impregilo sia il campione nazionale nel mercato delle infrastrutture in Italia con un portafoglio ordini superiore ai 3 miliardi di euro, sia leader nella desalinizzazione in Medio Oriente (circa 1,8 miliardi di ordinativi nel 2007) e una quota del 35% del capitale nella più grande concessionaria autostradale brasiliana, Primav Ecorodovias. La controllata ha visto un aumento del 60%dell'Ebitda margin.

"Dopo le perdite del 2005 e il ritorno all'utile del 2006, nel 2007 Impregilo ha visto una forte crescita del portafoglio ordini (+20%) e questo ci spinge a ritenere che la società nel prossimo futuro vedrà tradursi queste commesse in una grande crescita dell'Eps" sostengono gli esperti. Per il 2011 stimano un utile netto di 180 milioni di euro.

Per Citigroup dopo il ribasso del 60% messo a segno nell'ultimo anno, ora potrebbe essere venuto il momento giusto per recuperare terreno. Come ben noto le vicessitudini dettate dallo scandalo delle immondizie a Napoli, con il sequestro preventivo di 750 milioni di euro e il blocco dei conti, sono state quelle che sostanzialmente hanno maggiormente causato questo tracollo borsistico.

"La decisione della Corte Suprema ha sì ridotto il valore della confisca ma, se si considera che i depositi bancari non sono stati scongelati, la visibilità su questo tema non è aumentata" chiosano gli esperti. Tuttavia il recente re-rating dell'azione potrebbe far s' che gli investitori possano beneficiare di alcuni driver di crescita.

"La soluzione delle vicende legali campane, il nuovo piano industriale, la finanziaria 2009 che potrebbe chiarire meglio i piani sulle infrastrutture del Governo, l'Ipo di Primav Ecorodovias e le operazioni che Igli potrebbe compiere sulla struttura azionaria dal gruppo sono tutti elementi che potrebbero giocare a favore" concludono gli esperti.

Riccardo Designori
 

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