paradossista
mediocrità strategica
Ci si può informare sulle "previsioni" sapendo che sono inattendibili. L'unica cosa da fare non è cercare il previsore più affidabile, perché un track record positivo potrebbe essere solo il frutto del caso e non di capacità predittive fuori dal comune, ma si dovrebbe impostare una asset allocation adeguata al proprio profilo di rischio e ai propri obbiettivi. Nel calcio si può giocare in attacco, consapevoli di poter subire un contropiede, si può giocare in difesa, consapevoli che la possibilità di fare gol all'avversario potrebbe non arrivare, o si può scegliere una via di mezzo.
Tra i "divulgatori" o professionisti della finanza troviamo i pareri più disparati sul futuro dell'economia statunitense. Ci sono dei "profeti di sventura" che colgono dai mercati finanziari dei segnali di una imminente recessione.
Poi però se andiamo a vedere altre previsioni della crescita economica statunitense ... in generale sono ottimisti.
Questa è l'ultima proiezione che ho letto stamattina con addirittura una ri-accelerazione.
Io seguo queste notizie per essere informato ma cerco di non farmi influenzare troppo. Non modifico le mie scelte di allocazione perché allettato da rosee previsioni o perché spaventato da ipotesi di fosche sventure. So che entrambi gli scenari si potrebbero verificare e perciò cerco un compromesso. Come amo citare spesso, il mio obiettivo è di collocarmi nella mediocrità strategica, in medio stat virtus.
Un approccio che trovo ragionevole è quello di assegnare delle probabilità di accadimento a degli scenari, in linea generale, e improntare di conseguenza una allocazione strategica su diverse asset class, sapendo che nel lungo termine i cicli economici si susseguono. Cambiare l'asset allocation su base tattica è una forma di market timing, e mi è capitato di farlo, e qualche volta ho avuto ragione e qualche volta ho avuto torto.
L'ultima volta che ho avuto torto? Quest'anno mi aspettavo una reazione verso l'alto dei costi energetici (petrolio) a causa di tutte le tensioni geopolitiche in corso. Non è stato così.
Tra i "divulgatori" o professionisti della finanza troviamo i pareri più disparati sul futuro dell'economia statunitense. Ci sono dei "profeti di sventura" che colgono dai mercati finanziari dei segnali di una imminente recessione.
Poi però se andiamo a vedere altre previsioni della crescita economica statunitense ... in generale sono ottimisti.
Questa è l'ultima proiezione che ho letto stamattina con addirittura una ri-accelerazione.
The GDPNow model estimate for real GDP growth (seasonally adjusted annual rate) in the third quarter of 2024 is 3.0 percent on September 17, up from 2.5 percent on September 9.
Io seguo queste notizie per essere informato ma cerco di non farmi influenzare troppo. Non modifico le mie scelte di allocazione perché allettato da rosee previsioni o perché spaventato da ipotesi di fosche sventure. So che entrambi gli scenari si potrebbero verificare e perciò cerco un compromesso. Come amo citare spesso, il mio obiettivo è di collocarmi nella mediocrità strategica, in medio stat virtus.
Un approccio che trovo ragionevole è quello di assegnare delle probabilità di accadimento a degli scenari, in linea generale, e improntare di conseguenza una allocazione strategica su diverse asset class, sapendo che nel lungo termine i cicli economici si susseguono. Cambiare l'asset allocation su base tattica è una forma di market timing, e mi è capitato di farlo, e qualche volta ho avuto ragione e qualche volta ho avuto torto.
L'ultima volta che ho avuto torto? Quest'anno mi aspettavo una reazione verso l'alto dei costi energetici (petrolio) a causa di tutte le tensioni geopolitiche in corso. Non è stato così.