E lì che si vuole andare a parare, con la moneta unica niente svalutazioni competitive e quindi le fluttuazioni del cambio diventano fluttuazioni del tasso di disoccupazione, quanto grave e quanto peggiori saranno le nuove condizioni salariali e di vita dipende da quanto aumenterà il livello di vita dei tedeschi e degli altri paesi "virtuosi", cosa che non è facile, perché un'economia votata all'export non si trasforma da un giorno all'altro, specialmente dopo pochi anni dai tagli.
Quindi penso che il taglio sarà consistente, non mi ricordo se era nel documento del Credit Suisse o un altro che avevate postato sul thread greco, lì c'era proprio una tabella che quantificava l'entità del salasso per i paesi "periferici", per l'Italia mi sembra che fosse -20% dei salari, supposto un +10% della Germania.