POTETE USCIRE MA NON DOVETE USCIRE, PERCHE' SE USCITE QUANDO POTETE USCIRE, POI E' COLPA VOSTRA SE NON VI PERMETTIAMO PIU' DI POTER USCIRE

Osannato da quasi tutti gli esponenti politici come unica chance di salvezza per il Paese,
il governo Draghi si è di colpo trovato a fare i conti con il malumore degli italiani.

Quelli che, nonostante gli osanna di certi media,

hanno perfettamente capito cosa li aspetterà da qui in avanti,

con un esecutivo totalmente asservito alle esigenze del mondo delle banche e dell’Ue.

E increduli di fronte a una squadra che ha visto la conferma di ministri del calibro di

Luciana Lamorgese,

Luigi Di Maio e

Roberto Speranza

ai quali si sono aggiunti, per la serie “al peggio non c’è mai fine”,

i vari Brunetta,

Carfagna,

Gelmini.



Non c’è da stupirsi, di fronte a nomi così altisonanti,
se i primi sondaggi abbiamo rivelato come soltanto il 4,1% dei cittadini dello Stivale
si dice contento di questa maggioranza allargata a tutti
,
dalla Lega al Pd passando per Renzi e il M5S.

A far discutere è però anche la scelta di andare a pescare da Bankitalia per sostituire Roberto Gualtieri al ministero dell’Economia.

La nomina di Daniele Franco è tra i simboli più evidenti della linea adottata da Draghi.

Ma ha scatenato subito le prime proteste.


A insorgere subito è stato il presidente nazionale di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro,
che ha subito puntato il dito contro Franco attraverso le pagine della testata La Rampa:

“Draghi parte male. Non è possibile che un uomo delle banche

sia stato chiamato a governare il dicastero dell’economia e delle finanze.

È gravissimo che in una logica tecnocratica si individui a questo delicato dicastero

un ministro che dimostra col suo passato di essere contro la logica di interessi dei contribuenti”.



Finocchiaro ha promesso fin da subito battaglia contro la scelta di Draghi di puntare su Franco
in un momento di grandissima difficoltà per tutto il Paese, ancora alle prese con la grave crisi economica:

“Era un pessimo burocrate, già quando era ragionere dello Stato.

È un fatto assolutamente grave, noi non ci stiamo.

Non siamo d’accordo su questa scelta.

Sarà battaglia e sarà una battaglia durissima.

Non ci fermeremo di fronte a niente e nessuno”.
 
Un governo di poltronari di professione da una parte,

quelli abilissimi nel cadere sempre in piedi e blindare le poltrone che contano anche di fronte alle peggiori crisi immaginabili,

e di tecnici totalmente asserviti all’Ue dall’altra.



Un capolavoro davvero niente male, questo nuovo governo,
per il quale si è scomodato addirittura quel Mario Draghi invocato da tutti come salvatore della patria.

E che ora, però, dovrà scontrarsi con il malumore subito esploso tra gli italiani,
increduli di fronte a una serie di scelte che spaziano dalla conferma dei vari Di Maio,
Lamorgese e Speranza al ritorno di volti noti come Renato Brunetta, Mariastella Gelmini e Mara Carfagna.

Per non parlare, poi, di decisioni come la collocazione di Patuanelli, un ingegnere di Trieste, al ministero dell’Agricoltura.


Un governo nato senza la benedizione degli italiani.

Che anzi secondo i sondaggi realizzati in questi giorni hanno subito bocciato l’idea
di dar vita a una maggioranza allargata che comprende Leu, M5S, Pd, Iv, Forza Italia, la Lega e il gruppo dei centristi.

Secondo Termometro Politico, uno scenario che piace soltanto al 4,1% dei cittadini,
evidentemente tutt’altro che entusiasti di fronte alla grande ammucchiata alla corte di Draghi,
che con la nascita dell’esecutivo del “tutti dentro” si è anche assicurato la futura elezione al Colle.


Anche i sondaggi sui singoli partiti non sembrano sorridere particolarmente a chi, in questi giorni,
ha deciso di chinare il capo ed entrare nella corte dell’ex presidente della Bce.

La Lega di Matteo Salvini, vittima di un’improvvisa folgorazione europeista,
ha infatti perso negli ultimi giorni mezzo punto di consenso, scendendo al 24%
e perdendo terreno rispetto a quella Giorgia Meloni (al 17,4%)
che ora insidia sempre più da vicino la leadership nel centrodestra dell’ex ministro degli Interni.


Con il Pd al 20%

e il M5S al 16,4%,

in calo sono anche le forze di centro:

Forza Italia è ora al 6,2%,

Italia Viva al 3,3%,

Azione al 3,2%.


La Sinistra va sotto la soglia di sbarramento del 3%.

+Europa è data all’1,2%,

i Verdi all’1,1% e

il Partito Comunista all’1%.


Giudizio negativo da parte degli italiani anche per il governo uscente, il Conte bis:
per il 38,9%, infatti, la maggioranza giallorossa ha commesso tanti errori,
mentre per il 14% l’esecutivo era partito bene ma alla fine gli sbagli sono stati troppi.

Sul fronte restrizioni, il 55,3% degli italiani chiede di riaprire bar e ristoranti anche la sera,
come auspicato in queste ore anche dai rappresentanti di categoria.
 
Mentre il mondo della scienza e quello della politica, mai così a braccetto come negli ultimi mesi,
continuano a invocare l’introduzione di passaporti sanitari che permettano soltanto a chi ha ricevuto il vaccino anti-Covid di vivere una vita normale,
i dubbi sull’efficacia dei trattamenti persistono, come confermato anche da tanti esperti.

Un’efficacia ancora tutta da dimostrare e che rischia di provocare pericolosi incidenti.

Come quello accaduto a Fasano, nel bridisino, dove 43 persone sono risultate positive nonostante avessero teoricamente ricevuto le cure.


Come riportato dall’Ansa,
l’episodio è avvenuto nella residenza socio sanitaria ‘Sancta Maria Regina Pacis’ di Fasano (Brindisi),

all’interno della quale sia gli ospiti sia gli operatori erano già stati sottoposti alla vaccinazione completa:

il richiamo era stato effettuato lo scorso 4 febbraio.


E invece, in queste ore, ecco arrivare la bruttissima sorpresa:

33 ospiti e 10 componenti dello staff sono risultati positivi al coronavirus, come confermato dai comunicati dell’amministrazione comunale.



Fortunatamente, tutte le persone contagiate sembrano al momento asintomatiche e in buona salute.

Ma il caso sta facendo discutere, e parecchio.

Il primo caso di positività è stato registrato l’8 febbraio,
quando una anziana si era recata in ospedale per altre motivazioni e dal tampone obbligatorio è risultata positiva.

Due giorni fa era invece morto un anziano per complicanze legate al Covid.


Un ulteriore screening di tamponi è previsto fra circa 10 giorni.

Intanto la struttura è stata suddivisa in tre parti:

un’area Covid,

un’area sospetti Covid (dove si trovano gli ospiti che hanno avuto contatti stretti con i positivi),

e un’area ‘Covid Free’.


Restano, però, i tanti interrogativi su come sia stato possibile un numero così alto di contagi su pazienti teoricamente protetti dal coronavirus.
 
Che differenza c'è tra farmacoresistenza nei virus e nei batteri?

Con i virus un singolo farmaco può bloccare la replicazione di tutti i virioni
tranne quelli che presentano una mutazione su cui il farmaco non è attivo.

La popolazione virale resistente si replicherà e diventerà prevalente.

Processo lento, molto lento con i farmaci che hanno come bersaglio le proteine interne del virus,
che invece può essere molto veloce quando il bersaglio sono le proteine esterne (vedasi alla voce influenza e amantadine).


I batteri invece, che rispetto ai virus hanno il vantaggio di essere vivi, hanno elaborato tattiche "di gruppo":
allo stesso tipo di meccanismo di insorgenza di resistenza nei virus se ne sovrappone uno estremamente insidioso.

Si parla di "trasmissione orizzontale della resistenza".

In pratica se un batterio diventa resistente al farmaco X
e la proteina che lo rende resistente è codificata in un plasmide, tac: inizia a "passare parola".

Il plasmide che codifica la resistenza passa ad altri batteri che a loro volta lo replicano e lo passano ad altri.

E ormai esistono plasmidi che non codificano una singola resistenza, ma ne "impacchettano" diverse
(https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3394789/).

Da questo si ricava che

1) antivirali e antibiotici sono film completamente diversi

2) mirare alle proteine esterne di un virus (il famoso spike, per esempio) è bene (anticorpi monoclonali),
mirare a più proteine esterne sembra meglio (cocktail di mAB, perché i virus non sono batteri, e la multiresistenza è un processo relativamente lento)

3) mirare simultaneamente a proteine esterne e interne può essere sensato, se hai strumenti con cui puoi farlo:
nel famoso cocktail di Trump ci stavano gli anticorpi Regeneron e remdesivir
(cioè un farmaco che mira alle proteine esterne e uno che mira alle proteine interne).

4) L'uso di anticorpi monoclonali può accelerare le mutazioni dello spike di SARS-CoV-2? E' da vedere.

Vengono postati e ripostati dei risultati IN VITRO ottenuti con plasma iperimmune.

Cosa succeda in vivo e nell'uomo è un altro discorso.

Quelle che abbondano sono le illazioni, come quelle che giravano in primavera secondo cui l'uso di inibitori RdRp (come remdesivir)
avrebbe accelerato il tasso di mutazione del virus, e non si è visto niente.

Certo, proteine esterne e interne del virus sono faccende diverse, come già detto,
ma se si volesse DAVVERO vedere come stanno le cose i test in vitro per rilevare le mutazioni indotte
dovrebbero essere fatti con i vari mAB e loro cocktail.

E come si può ricavare dal pregresso avventurarsi in affermazioni aprioristiche sulla base di dati limitati non ha molto senso:
"Il mAb RSV Synagis è stato usato con sucesso per decenni senza l'emergere di resistenza clinicamente significativa.
E più recentemente un singolo mAB antiebola (mAb114) ha dimostrato un'efficacia terapeutica simile a quella del cocktail di tre anticorpi di ZMapp (EB3)"
(https://www.nature.com/articles/s41587-020-0732-8).


In breve, l'unica è verificare bene e sul serio.

Non dubito che sia Regeneron che Lilly abbiano dati sulla resistenza indotta dai loro anticorpi,
ma faccio notare che un'azienda non è assimilabile a un gruppo universitario:
non vive per pubblicare, e i suoi dati li trasmette al regolatore di riferimento.


In breve in tutta questa storia non è banale distinguere nelle opinioni contrarie
tra quelle fondate e quelle ispirate dall'ormai classico pregiudizio anti-antivirali.


PS: Tutti questi discorsi sono completamente inutili, e sottolineo completamente.

Il conflitto in corso è sulla narrazione, una certa narrazione sta perdendo terreno e lotta con le unghie e con i denti per recuperarlo
(leggasi: con qualsiasi strumento utile, sia fondato o no).

Sui dati DISPONIBILI inerenti gli anticorpi monoclonali non c'è niente da dire: il cielo è azzurro e siamo tutti d'accordo.

Il punto è che dal fatto che il cielo sia azzurro vengono tratte conclusioni diametralmente opposte.

Ah, perché Plauto? Così, in generale, a pelle: lemaledettebasi spesso sono un optional tra i "titolati".
 
Ormai di remdesivir non si parla più (OMS lo ha sconsigliato in autunno, ricordate?).

Ma in realtà si usa.

Visto che di questi tempi va di moda citare IDSA (Infectious Disease Society of America) cosa dice IDSA di remdesivir?

"The guideline panel suggests remdesivir rather than no remdesivir for treatment of severe COVID-19
in hospitalized patients with SpO2 <94% on room air, including patients on supplemental oxygen, on mechanical ventilation and ECMO"(si allargano pure troppo).
(https://www.idsociety.org/.../covid-19-guideline.../).


In Italia per usarlo si deve fare domanda al registro Veklury AIFA per ogni singolo paziente.

I dati "grezzi" (quante domande, quante accettate) del registro sono riservati.

Perché?

Forse perché farebbero un pessimo effetto.


Qualcuno mesi fa arrivò qua sopra dicendo: lascia che ti spieghi come funziona una terapia intensiva.

Bene, oggi lasciate che vi esponga quello che intensivisti e infermieri mi hanno raccontato nel tempo.

Le fonti? Mi sono impegnato a non fare nomi.


Sono passati mesi da quando un infermiere di intensiva,
ringraziandomi per le informazioni che davo in materia di COVID e farmaci,
mi raccontava di una conversazione tra pneumologi in reparto che si concludeva in:

Per questo qua chiediamo "il farmaco". Solo per uno di enne, in breve.


E di recente mi hanno girato altre testimonianze:

nel caso di x candidabili alla richiesta del farmaco ad AIFA
si fa domanda solo per quelli con maggiori probabilità di venirne fuori
(per esempio i più giovani o quelli con meno comorbidità).



Ve le ricordate le "decisioni cliniche eticamente impegnative" del nuovo piano pandemico?

Pare che di fatto siano già in essere (e non è una novità).


Le premesse della loro necessità non sono state create da chi le deve prendere, cioè i clinici:

sono state create da chi ha di fatto scelto per la scarsità di risorse,
e chi è sul campo si ritrova a fare i conti con la situazione creata da altri.



Se per remdesivir in settembre c'era una oggettiva scarsa disponibilità di prodotto che riguardava noi come il Regno Unito
(https://www.theguardian.com/.../global-shortage-of-key...)
poi il network di produzione di Gilead ha cominciato a marciare a pieno regime.

Mentre Arcuri acquistava 25.000+ (forse)25.000 dosi,
la Germania ne acquistava 150.000 e il programma di acquisto della Comunità Europea,
ESI ampliava il suo ordinativo a tre milioni di dosi
(https://www.reuters.com/.../us-health-coronavirus-germany...).


Quante siano arrivate in Italia non c'è modo di saperlo.


Remdesivir non è "la cura", ma fa parte di un ormai nutrito set di utili strumenti per trattare i pazienti ospedalizzati.


Ormai tutti dovrebbero aver orecchiato che quanto a COVID

non esiste un trattamento omnibus che va bene per tutti i pazienti in qualsiasi fase della malattia.



Per esempio desametasone e inibitori IL-6/JAK sono utili quando si sta per verificare o è iniziata la tempesta citochinica,
prima rischiano di essere controproducenti, con la loro azione immunosoppressiva.

Al momento remdesivir continua ad essere il miglior strumento disponibile per pazienti ospedalizzati che richiedono un basso flusso di ossigeno.

E i benefici del suo uso sono già stati stimati
(https://ilchimicoscettico.blogspot.com/.../remdesivir...),
ma ormai avrete capito che tra l'esistenza delle soluzioni più avanzate e il loro uso c'è di mezzo il mare, specialmente da noi.


(chiaramente chi parla di antivirali fasulli o difficoltà di somministrazione non ha nessun problema con questa situazione,
anzi, con la sua "comunicazione" di fatto la appoggia, con gran correttezza politica)
 
Almeno 36 destinatari dei vaccini Covid-19 di Pfizer e Moderna negli Stati Uniti
hanno sviluppato una rara malattia immunitaria che attacca il sangue, secondo i dati.

Un paziente è morto e i medici non possono escludere il responsabile sia proprio il vaccino.

Il dottor Gregory Michael, un ginecologo ostetrico di 56 anni
che ha gestito il proprio studio presso il Mount Sinai Medical Center di Miami Beach per oltre un decennio,
è morto a gennaio per un’emorragia cerebrale.

Aveva ricevuto una dose del vaccino contro il coronavirus Pfizer-BioNTech due settimane prima
e aveva immediatamente sviluppato una trombocitopenia immunitaria, una malattia del sangue rara e talvolta fatale.

Michael è una delle almeno 36 persone ad aver sviluppato la condizione
dopo aver ricevuto entrambi i vaccini coronavirus di Pfizer o Moderna,
secondo il New York Times con un rapporto pubblicato Lunedi.

I casi sono stati auto-segnalati al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) del governo
prima della fine di gennaio, il che significa che più persone potrebbero aver sviluppato la condizione da allora.

La trombocitopenia immunitaria è una condizione rara che colpisce circa 50.000 persone negli Stati Uniti.

La condizione è causata dal sistema immunitario del corpo che attacca le piastrine
che sono il componente del sangue responsabile della coagulazione.

Con il sangue incapace di coagulare, i pazienti spesso sviluppano ematomi interni o esterni, che possono sembrare un’eruzione cutanea.

In molti casi come quello di Michael, la condizione ha causato enormi emorragie e ictus.


Un paziente contattato dal Times ha subito un forte sanguinamento vaginale
due settimane dopo aver ricevuto il vaccino di Moderna che ha richiesto trasfusioni di piastrine
e trattamento con steroidi per sopravvivere.

Un’altra donna è stata ricoverata in ospedale con lividi e vesciche sanguinanti in bocca
appena un giorno dopo aver ricevuto la stessa iniezione.

Le sue condizioni sono peggiorate al punto che i medici,
preoccupati che un leggero colpo avrebbe provocato un’emorragia fatale, avevano paura di spostarla dal letto d’ospedale.

I casi non possono essere tutti definitivamente collegati ai vaccini,
ma il dottor James Bussel, un ematologo ed esperto della condizione, ha detto al Times che un’associazione “è possibile”.

“Che succeda dopo un vaccino è ben noto ed è stato visto con molti altri vaccini”,
ha detto. “Perché succede, non lo sappiamo.”


A differenza dei vaccini tradizionali, che utilizzano una forma inattiva dell’agente patogeno da cui proteggono,
sia l’offerta di Pfizer che quella di Moderna prevede vaccini a mRNA.

Tecnologicamente nuovi e quindi non testati su base di massa,
questi vaccini funzionano introducendo nelle cellule del corpo un filamento di RNA con istruzioni che dicono al DNA della persona come iniziare a produrre anticorpi.



I ricercatori dell’Università di Cambridge affermano che gli effetti collaterali potrebbero includere “reazioni autoimmuni”,
ma gli scienziati di Harvard affermano che i vaccini a mRNA producono “un tipo più forte di immunità” rispetto alle loro controparti tradizionali.


La trombocitopenia immunitaria può anche svilupparsi come risultato di alcuni farmaci e tumori,
dall’influenza e apparentemente dallo stesso Covid-19.

Già la scorsa primavera, molto prima che i vaccini fossero quasi completati,
i medici negli Stati Uniti, in Europa, in India e in Cina hanno notato la condizione nei pazienti Covid e sospettavano un collegamento.

Funzionari della Food and Drug Administration (FDA) e dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC)
hanno affermato che stanno indagando sui rapporti VAERS,
mentre sia Pfizer che Moderna hanno dichiarato al Times che stanno monitorando la sicurezza dei loro vaccini.
 
Il governo federale tedesco e i media mainstream sono impegnati nel controllo dei danni
dopo un rapporto trapelato dal ministero degli interni che sfida la narrativa Corona consolidata.

Alcuni dei passaggi chiave del rapporto sono:


  • La pericolosità del Covid-19 è stata sopravvalutata:

  • probabilmente in nessun momento il pericolo rappresentato dal nuovo virus è andato oltre il livello normale.

  • Le persone che muoiono di Corona sono essenzialmente quelle che morirebbero statisticamente quest’anno,
  • perché sono arrivate alla fine della loro vita e il loro corpo indebolito
  • non può più far fronte allo stress quotidiano casuale (compresi i circa 150 virus attualmente in circolazione).

  • In tutto il mondo, entro un quarto di anno, non ci sono stati più di 250.000 decessi per Covid-19,
  • rispetto a 1,5 milioni di decessi [ 25.100 in Germania ] durante l’ondata influenzale 2017/18.

  • Il pericolo ovviamente non è maggiore di quello di molti altri virus. Non ci sono prove che questo fosse più di un falso allarme.

  • Un rimprovero potrebbe andare in questa direzione: durante la crisi Corona lo Stato si è dimostrato uno dei maggiori produttori di Fake News.

Si può pensare che peggio di così non potesse andare, invece c’è di più.

Il rapporto si concentra sulle “molteplici e pesanti conseguenze delle misure Corona” e avverte che queste sono “gravi”.

Più persone muoiono a causa delle misure Corona imposte dallo stato di quante ne vengano uccise dal virus.


Il motivo è uno scandalo in divenire:

Un sistema sanitario tedesco incentrato sul Corona sta posticipando la chirurgia salvavita e ritardando o riducendo il trattamento per i pazienti non Corona.


Inizialmente, il governo ha cercato di liquidare il rapporto come “il lavoro di un dipendente”
e il suo contenuto come “la sua opinione” – mentre i giornalisti serravano i ranghi, senza fare domande, con i politici.


Ma il rapporto di 93 pagine intitolato “Analisi della gestione della crisi”

è stato redatto da un comitato scientifico nominato dal ministero dell’Interno

e composto da esperti medici esterni di diverse università tedesche
.


La relazione è stata su iniziativa di un dipartimento del ministero dell’Interno denominato Unità KM4 e incaricato della “Protezione delle infrastrutture critiche”.

Gli autori del rapporto hanno emesso un comunicato stampa congiunto già l’11 maggio,
rimproverando il governo per aver ignorato il parere degli esperti
e chiedendo al ministro degli interni di commentare ufficialmente la dichiarazione congiunta degli esperti:


“Le misure terapeutiche e preventive non dovrebbero mai portare più danni della malattia stessa.
Il loro scopo dovrebbe essere quello di proteggere i gruppi a rischio,
senza compromettere la disponibilità di cure mediche e la salute dell’intera popolazione, come purtroppo sta accadendo “


“Noi nella pratica scientifica e medica stiamo sperimentando i danni secondari delle misure Corona sui nostri pazienti su base giornaliera”.


“Chiediamo quindi al Ministero Federale dell’Interno, di commentare il nostro comunicato stampa,
e speriamo in una discussione pertinente sulle misure [Corona], che porti alla migliore soluzione possibile per tutta la popolazione”



Al momento in cui scriviamo, il governo tedesco non ha ancora reagito.


Ma i fatti stanno – purtroppo – giustificando le preoccupazioni degli esperti medici.


Un dirigente medico avverte che “sentiremo per anni gli effetti collaterali della crisi Corona”.



“Stephen Kohn [l’informatore] da allora è stato sospeso dal servizio.

Gli è stato consigliato di prendere un avvocato e il suo laptop di lavoro è stato confiscato. “

Kohn aveva originariamente fatto trapelare il rapporto il 9 maggio
alla rivista liberal-conservatrice Tichys Einblick, uno dei media alternativi più popolari della Germania.

La notizia del rapporto è diventata mainstream in Germania durante la seconda settimana di maggio,
ma già nella terza settimana i media e i politici hanno smesso di discutere la questione rifiutandosi di commentarla.

Emblematico è stato l’approccio adottato da Günter Krings, il rappresentante del ministro dell’Interno Horst Seehofer, il capo del whistleblower:
Alla domanda se, compatibilmente con il suo ruolo, avrebbe trattato seriamente il documento, Krings ha risposto:

“Se inizi ad analizzare documenti del genere, molto presto inviti i ragazzi con il cappello di carta stagnola alle audizioni parlamentari”.

Uomini con cappelli di carta stagnola – Aluhut in tedesco – è un termine usato per descrivere le persone che credono nelle teorie del complotto.

Infatti un articolo di Der Spiegel che si rivolgeva al movimento di protesta Corona
e alle conseguenze del rapporto trapelato conteneva la parola “cospirazione” non meno di 17 volte!

E nessuna discussione sulle questioni sollevate dal rapporto stesso.

Fuori dalla Germania la notizia è praticamente passata inosservata.


I tedeschi hanno iniziato a manifestare contro i Lockdowns già ad aprile.

E migliaia di cittadini continuano a presentarsi alle manifestazioni ogni fine settimana, anche se il governo sta allentando le restrizioni.

Le dimostrazioni non sono solo contro le restrizioni, che in realtà sono state relativamente lievi rispetto a molti altri paesi occidentali.

Le dimostrazioni mettono in discussione l’intera Corona Narrative, e ancor di più i suoi presidi,
in particolare il ruolo che Bill Gates sta giocando, come secondo donatore dell’OMS
(il primo da quando Trump ha sospeso il contributo degli Stati Uniti).


I tedeschi stanno dicendo no a qualsiasi soluzione orwelliana
che il governo potrebbe un giorno imporre per un discutibile “stato di emergenza”,
dalle app di sorveglianza di massa alle vaccinazioni obbligatorie.

Il rapporto trapelato ha dimostrato che i loro timori sono fondati.


Il resto potrebbe presto seguire.
 
Sapevamo chi è il Conte Dracula e quali i suoi scopi.

L’elenco dei nuovi ministri é emblematico di come l’arroganza si unisce alla sfacciataggine.

Tutto ora trova conferma.

Che al Ministero degli Affari Esteri rimanga uno steward di Stadio va benissimo.

L’Italia non fa, non deve fare, politica estera e dunque chi meglio di un incapace?


D’altra parte, la politica estera poco importa ai sacri “mercati”.


Speranza alla Salute (Dio ci aiuti!) significa che continuerà la strumentalizzazione del Covid
e si faranno gli interessi di Big Pharma con i vaccini pure ai cani e ai gatti.

Poco importa che la gente muore di Covid.


Continuerà l’invasione dei cosiddetti “immigrati” e la devastazione economica, sociale e identitaria della Nazione,
in violazione di ogni legge sulla immigrazione.
La Lamorgese continuerà a favorire scafisti, ONG e Centri di “accoglienza”.


Colao al Ministero della “Transizione digitale” significa moneta elettronica
anche per pagare l’ingresso ai cessi delle stazioni
ferroviarie ed eliminazione totale del contante.

Giorgetti al Ministero dello Sviluppo Economico garantirà gli interessi della Unione europea.

Daniele Franco è da tempo l’uomo di fiducia del Conte Dracula,
e al Ministero della Economia e Finanze sarà un attento garante dello strozzinaggio della Unione europea in danno dell’Italia.


I 5Cosi e la Lega sono destinati alla autoestinzione,
ma questo ben poco importa come ben poco importano i tanti imbecilli del “voto utile”,
o i reduci e sodali del Satrapo di Arcore.

Quel che importa è che l’Italia sta morendo per mano di traditori
cui la nostra inerzia e la nostra dabbenaggine ha armato la mano.
 
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