PRATICARE LA CyCLETTE, E' COME FARE SURF IN UNA JACUZZI (Didier Tronchet)

Ci sono edizioni dei Giochi olimpici che entrano nella storia. Alcune in maniera del tutto positiva: Berlino 1936 per Jesse Owens che vince ori in faccia a Hitler, Roma 1960 per la maratona scalza di Bikila e Atlanta 1996 per Johnson che vola oltre Mennea sono solo alcuni esempi. E poi ci sono quelle edizioni che nella storia occupano un ruolo negativo, come Monaco 1972 per la strage di atleti israeliani nel villaggio olimpico. O come Sochii 2014, che a un anno dall’inizio ha già infranto un record: quello dell’edizione più costosa di tutti i Giochi, invernali ed estivi.


E poi c'è la neve. Anzi, non c'è. Sochii è una località di villeggiatura nota soprattutto per il suo clima mite. D’estate la temperatura arriva a 24° e d’inverno la media è di 5°. E non occorre essere nati in un ghiacciaio per sapere che con certi valori, la neve rischia di non esserci. Ma un progetto così faraonico – e costoso – non può non prevedere l’elemento fondamentale per un’edizione dei Giochi invernali. In accordo con una società specializzata finlandese, c’è in progetto di produrre già quest’anno 500mila metri cubi di neve artificiale grazie a 400 cannoni ad hoc. Il bello è che questa neve non verrà usata tutta: una parte si scioglierà la prossima estate, visto che verrà immagazzinata dietro alcune montagne e nascosta da teli, ma esposta comunque al caldo di luglio e agosto.


Leggi il resto: Benvenuti a Sochii, i Giochi più costosi di sempre | Linkiesta.it
 
Lettera aperta al Capo del Governo On. Prof. Mario Monti
Lo sa che le PMI, ovvero Piccole – Medie Aziende non riescono ad ottenere crediti dalle banche, il che impedisce loro la ripresa produttiva? Non solo, la maggior parte di loro si trova sovente a implorare crediti, liquidità per pagare le tasse, gli oneri sociali o fare le paghe. E trova soltanto dinieghi. Un dramma e alcuni ricorrono al suicidio, mentre a voi interessa solo la poltrona. Ed è questo che ci ha portato alla paralisi. Quindi, invece della ripresa, assistiamo alle chiusure a catena. Il dramma è nazionale, semplicemente spaventoso per chi lo vive. E voi tutti, agglomerato governativo inerte, incapace e inaffidabile non vi vergognate! Attenzione! E’ accaduto recentemente che la BCE, Banca Centrale Europea abbia dato 200 miliardi alle banche italiane e il governo non ha mosso un dito per distribuire almeno 100 di quei miliardi alle PMI, per farle finalmente ripartire, facilitando in tal maniera, la ripresa produttiva industriale in tutto il Paese. Ma Lei, presidente, amico delle banche, invece che risollevare le PMI, ha indotto le banche stesse, gratificate dalla BCE, e da uomini come Lei, ad acquistare i 200 miliardi di Bot, consentendo alle stesse, un immediato profitto, e mandando a remengo quelle aziende che, dalle banche non hanno avuto più alcun credito da oltre un anno e chiudono a decine di migliaia, una dopo l’altra con casi drammatici. La richiesta attesa porterà soltanto molti alla disperazione, altri alla conclusione dell’esistenza . Il guaio del nostro Paese è anche il fatto che ora si trova davanti ad un risultato elettorale in cui nessuno riesce da solo a formare un governo e la possibilità di unirsi, che dovrebbe prevalere sugli interessi di bottega, diventa remota e suscita titubanze incomprensibili per il bene di tutti i cittadini. Significa che anche i nuovi eletti, tra i quali l’esercito dei contestatori grillini, a fronte della decisione attesa, invece che unirsi e formare un governo forte per il bene dell’Italia, al di sopra delle solite diatribe, i protagonisti restano nel limbo tirando in ballo questioni di lana caprina, ovvero il nulla fatto verbo. Cosicchè andremo ad una nuova conta elettorale (ma il Paese non può aspettare !) che fra l’altro ci costerà altri 600 milioni, che non abbiamo. Il Paese non può aspettare, i parlamentari che si gingillano, e non si vergognano. Ecco perchè noi invochiamo una bella rivoluzione per mandarli tutti a lavorare, a pedate nel di dietro!
Italo Tassinari
 
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Questo articolo, arrivandoci da facebook, era stato messo in spam da facebook stesso:
Fonte: http://rapportoaureo.wordpress.com/2013/04/10/proprieta-delleuro-parlamentare-europeo-scrive-a-draghi/
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di Francesco Filini – 10 Aprile 2013


Pubblichiamo di seguito la lettera inviata al Governatore della BCE, buona lettura.
Egregio Governatore,
sono costretto a rivolgermi a Lei per trovare una risposta definitiva ad una domanda che centinaia di persone, singolarmente o attraverso associazioni, in Italia e in Europa mi stanno ponendo. Purtroppo il commissario europeo per gli affari economici e monetari, Olli Illmari Rehn, non ha saputo dare una risposta efficace alle interrogazioni parlamentari poste dal sottoscritto, che le allego, sulla natura giuridica della nostra moneta unica. Infatti non è ancora chiaro il motivo per cui la Banca Centrale Europea risulta, di fatto, proprietaria dell’Euro all’atto della sua emissione, nonostante nessun trattato internazionale attribuisca la proprietà giuridica del mezzo monetario all’Istituto da Lei presieduto.
Sappiamo benissimo che la moneta, come ogni bene mobile, deve necessariamente avere un suo proprietario sin dal momento in cui viene creata. Non risulta chiaro il motivo per il quale la Banca Centrale Europea, a cui spetta, secondo quanto stabilito dall’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, il diritto esclusivo di emettere moneta, ovvero autorizzare le Banche Centrali Nazionali ad emettere il mezzo di scambio, si appropri di quest’ultimo senza alcuna copertura legislativa. Non a caso le banconote a corso legale che circolano nell’Unione riportano la sigla della BCE e, quelle di recente emissione, la Sua firma come Governatore.
Sappiamo bene che i valori monetari creati, anche di recente con la manovra da Lei voluta per dare una risposta alla crisi che va sotto il nome di Long Term Refinancing Operation (LTRO), acquisiscono valore soltanto nella fase della circolazione o meglio nel momento in cui avviene l’addebito al nuovo proprietario. Sono quindi gli accettatori a dare valore al mezzo di scambio e la logica vorrebbe che questi ultimi fossero i legittimi proprietari. Ma non intendo con questa missiva entrare in questioni che attengono alla politica, così come non intendo mettere in discussione in questa sede l’indipendenza delle Banche Centrali.
Vorrei soltanto che il Governatore della BCE possa dare una risposta ai cittadini europei che come me non riescono a comprendere, quale sia il fondamento giuridico che attribuisce la proprietà dell’Euro all’Eurosistema all’atto della sua emissione.
La crisi incombe spietata sulle spalle dei popoli, le tensioni sociali aumentano di pari passo con la povertà e la miseria. Sono certo che Lei vorrà chiarire una volta per tutte questo dilemma che serve davvero a difendere la moneta unica e a dare all’Euro la credibilità che ultimamente, soprattutto in alcuni Paesi membri, sembra un po’ appannata.
Cordialmente,
Marco Scurria
 

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