non temere,o pavida fanciulla.
allorchè tu prestasti li tuoi danari a codesto offizio tu fosti sgravata dal fardello dell'averli come propri.ancorchè un esattore presentotti alla tua porta per aver ragion di prelevarne quella quota che la bolla imperiale reclama a suo diritto,tu sarai nel giusto nell'espor la nota che accolla lo possesso del danaro all'offizio tuo debitore.
ma l'esser stata desta alli travagli passati non è ragion garante che ti possa riparar dai futuri balzelli che gli omini di stato possen partorire per trafugar li tuoi averi.non resta che sperar che quelli siano esentati dal cercar altri marchingegni,che se pensassero poscia esser di loro giovamento architettarli,tu non ne potresti limitar il danno,essendo quelli omini che sempre oziano di giorno,ma che ponno travagliar la notte e coglierti nel sonno.
Ordunque non ti crucciar oltre,che il desco del villan è pieno solo quando il nobiluomo ha saziato l'ultimo dei suoi lupi,e chi sussulta ad ogni latrar di fiera,perde il gusto della propria libagione.