Infatti, diversificare ha senso se si è disposti anche ad uscire dal mercato azionario.La sostituzione è la chiave...chiaramente sostituendo il titolo con un altro, l'indice non risentirà della precedente perdita qualora dovesse tornare a salire....il bilancio sarà sempre pari....
Stessa cosa non si può dire invece per un portafogli azionario che copi l'indice....in caso fallisca una delle azioni in portafoglio questa è una perdita di valore certa per l'intera gestione e causa di sottoperformance rispetto all'indice.....
Che la diversificazione non elimini il rischio purtroppo è una realtà dimostrata....le crisi che si sono susseguite dagli anni 70 in poi hanno insegnato agli investitori che in periodi del genere è l'intero listino a crollare....e non serve a nulla aver selezionato bene in precedenza se si è fatta questa operazione nel punto sbagliato, cioè su massimi relativi di mercato....
Oltretutto nulla osta al fatto che un mercato possa perdere il proprio trend rialzista di lunghissimo periodo...poichè tale trend è sostenuto principalmente dall'inflazione reale, si può sempre incappare in periodi "deflattivi" molto lunghi......Nikkei Docet....
saluti
sai di non sapere nulla? interessante il tuo nick
Su questo sono d'accordo.
leggersi un paio di libri e tirare qualche righetta è estremamente più semplice.
motivo per cui il 30-40% dei trader segue l'analisi grafica. Un 10% guarda i book, il 5% i fondamentali ed il resto va alla belin di cane....
E' esattamente il contrario: un fondamentalista cerca le inefficenze del mercato e sulle small caps ce ne sono sempre anche in momenti di bolla..
Esistono anche titoli che non hanno perso nulla ad oggi con questa crisi. Poi è sicuro che trovarli è molto più difficile che tirare le righe.
Leggere un bilancio è tutto sommato piuttosto semplice.
Cosa diversa è comprendere il businness e la sua evoluzione che sono i veri fattori chiave.
Stai facendo una considerazione macroeconomica.
Perchè mai? I grafici non ti dicono già tutto?
usi toni educati ma provocatori .