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Ricerca sui sostituti del sangue
dal Vietnam a Parma


di Irene Sandei
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Il 12esimo simposio internazionale sui sostituti del sangue si terrà quest'anno alla Camera di Commercio di Parma, dal 25 al 28 agosto. Il summit, a ricorrenza triennale, è sempre stato ospitato dagli Usa e dal Giappone, i cui centri di ricerca lavorano da più tempo in quest’ambito, mentre l’anno scorso si è svolto a Pechino – indice dell’interesse della Cina a questa ricerca, dovuta al fatto che l’ Oriente è scoperto per quanto riguarda i donatori di sangue –� .

Parma è la prima città europea che ospita il convegno, cui parteciperanno i principali scienziati del settore, provenienti da tutto il mondo. “È il riconoscimento dell’impegno profuso in questi anni” ha affermato il professor Andrea Mozzarelli, docente di biochimica della facoltà di Farmacia dell'università di Parma e presidente del simposio, che ha rimarcato gli obiettivi e le difficoltà di una ricerca di lunga durata. "Il nostro gruppo, che collabora con altri centri stranieri, si è avvalso dei fondi messi a disposizione dalla Ue nel triennio 2004-2007 e attualmente dei finanziamenti dalla Fondazione Cariparma. L’obiettivo è ottenere un prodotto utilizzabile in alternativa alle trasfusioni, in grado di mantenere un’elevata capacità di trasportare l’ossigeno ai tessuti. Più che di ‘sostituti del sangue’, sarebbe più corretto parlare di ‘terapie contro l’ipossigenazione’. Questi prodotti potrebbero essere utilizzati in tutte le situazioni in cui le trasfusioni non possono essere praticate o possono risultare dannose, come nel caso di pazienti immuno-reattivi a tutti i gruppi sanguigni, neonati pre-termine, soggetti affetti da ischemie, testimoni di Geova".

Un filone di ricerca avviato in America, negli anni ’70, ai tempi della guerra in Vietnam, grazie alle sovvenzioni dell’esercito, quando l’obiettivo era salvare i soldati. Il secondo boom di finanziamenti si è avuto all’epoca della guerra del Golfo. La ricerca in questo campo, però, è a un punto critico – ammette il professore – e finora nessun prodotto è stato approvato per uso umano. Le difficoltà circa l’impiego dei sostituti del sangue sono legate agli effetti che hanno sull’organismo: recentemente ci sono state aziende americane, come la Northfield laboratories e la Biopure corporation, che hanno accelerato un po’ i tempi rispetto alla necessaria lentezza della ricerca scientifica e, testando i sostituti del sangue, si è visto che i loro effetti collaterali erano maggiori dei benefici”.


Stefano Bettati, docente di biofisica della facoltà di Medicina dell'ateneo parmigiano, ha sottolineato l’i mportanza del lavoro di squadra: “La ricerca sui sostituti del sangue va avanti da almeno 30 anni, il difetto, finora, è stato l’a pproccio settoriale e la poca comunicazione tra i diversi specialisti. Visto che la nostra ricerca non è dettata da interessi commerciali, dovremmo poter essere in grado di fare rete per far convergere i diversi filoni di ricerca e ottenere risultati migliori”.

Per introdurre il convegno internazionale, la presidenza del simposio e l’Avis comunale e provinciale hanno organizzato, il 24 agosto alle 21 alla Camera di Commercio, una tavola rotonda a scopo divulgativo dal titolo "Il sangue: Donatori e Ricercatori Insieme per la Vita", in cui interverranno esponenti di primo piano nel panorama nazionale del volontariato, della medicina e della ricerca. “È importante sottolineare – hanno affermato Doriano Campanini, presidente dell’Avis e Ferdinando Sandroni, in rappresentanza del Comune- la sinergia tra l’Avis e l’università di Parma, tra volontariato e ricerca scientifica. È importante capire che c’è bisogno di entrambe le componenti”. (21 agosto 2009)
 
Sita si scusa coi Testimoni di Geova
per la città "chiusa per ferie"


Pochi autobus e negozi chiusi per i trentamila radunati al Dall'Ara
di Eleonora Capelli
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La cerimonia del battesimo
«Ho promesso ai testimoni di Geova che se sceglieranno ancora Bologna come luogo della loro assemblea, gli daremo quell' accoglienza in grande stile che questa volta non siamo riusciti ad allestire». Luciano Sita, assessore alle Attività produttive e turistiche, avrebbe probabilmente voluto applicare la pratica tanto sbandierata del "fare sistema" al ritrovo di testimoni di Geova che ha riunito a Bologna 30 mila fedeli tra giovedì e domenica della settimana scorsa.

La città deserta, commercianti e albergatori che chiedono continuamente di investire sul turismo e l' arrivo nei giorni più vuoti di agosto di 30 mila persone che hanno riservato 5.000 camere d' albergo, «piene per la prima volta dopo mesi». Eppure a Bologna i servizi sono rimasti quelli estivi, ridotti al minimo, e i visitatori che arrivavano da 10 nazioni non hanno trovato ad accoglierli niente di più di quello che resta ai bolognesi che non vanno in vacanza: negozi chiusi e serrande abbassate. «Ci siamo dovuti arrangiare, sabato è perfino entrato in vigore l' orario estivo ridotto dei bus», hanno detto gli organizzatori, alle prese con migliaia di arrivi e partenze da coordinare.

«Mi è dispiaciuto ma c' è stato un problema di comunicazione - dice Sita - l' iniziativa è stata programmata nell' inverno scorso, ma io sono venuto a saperlo molto in ritardo, solo una settimana prima dell' evento». A quel punto, l' assessore ha convocato gli organizzatori, si è messo a disposizione per aiutarli a risolvere eventuali problemi, ha anche lasciato il suo numero di cellulare p er emergenze. «Mi hanno telefonato perché non trovavano abbastanza autobus per raggiungere lo stadio dalla stazione - racconta Sita - gli hanno proposto dei mezzi speciali ma erano a pagamento e non se li potevano permettere. Alla fine credo siano stati aggiunti 13 autobus in più sulla linea».

Un intervento "di minima", rispetto a quanto avrebbe voluto fare Sita per sfruttare appieno un' occasione che i profani avrebbero guardato dal punto di vista commerciale. «Non siamo riusciti a organizzare un tavolo per l' accoglienza - si rammarica l' assessore - ma spero tengano conto della nostra buona volontà per la prossima volta».
(11 agosto 2009)
 
Mea culpa del Comune: “Quei 30mila Testimoni di Geova meritavano un’accoglienza migliore”


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Sono arrivati in 30mila da 10 nazioni e da ogni parte d’Italia per il loro raduno annuale. I Testimoni di Geova hanno praticamente innondato Bologna, occupando ben 5.000 stanze d’albergo, un “tutto esaurito” come non accadeva ormai da anni. Eppure avrebbero meritato un’accoglienza migliore, ammette l’Amministrazione Comunale per bocca dell’Assessore al Turismo ed alle Attività Produttive, Luciano Sita. Con fare schietto, come è nel suo stile, lo stesso Sita non nega che dal punto di vista “profano” il raduno religioso dei Testimoni di Geova rappresentava una grossa opportunità per la città, per i suoi albergatori, per i suoi commercianti. Sarebbe stato un modo per far conoscere Bologna ed il suo meglio, a migliaia di persone che avrebbero potuto rappresentare altrettanti potenziali turisti di ritorno nella nostra città, nella nostra regione, Sita avrebbe certamente voluto che in questa occasione la città avesse potuto fare “sistema”, peccato però che fosse pieno Agosto, e che l’evento non fosse stato promosso e compreso come avrebbe dovuto (soprattutto in questo Sita ritiene che l’Amministrazione abbia “peccato”). In città i servizi ed i negozi aperti avevano subito la classica contrazione estiva, e non erano certamente al top dell’efficienza Gli organizzatori sono stati un po’ abbandonati a loro stessi. Ed in effetti problemi ci sono stati, ad esempio, nel reperire un numero sufficiente di mezzi pubblici per consentire a tutti i 30mila fedeli di raggiungere lo Stadio Comunale, dove si concentrava la celebrazione principale del loro raduno. L’assessore Sita, che era stato avvisato della portata e della complessità dell’evento solo una settimana prima, a questo punto ha cercato in ogni modo di fare quello che poteva per gli organizzatori. Ha dato loro il proprio numero di cellulare, per rendersi reperibile in qualsiasi emergenza. E quando l’hanno interpellato per il autobus carenti, è riuscito a far aggiungere una decina di autobus in più sulle linee per lo stadio. Tutto questo, comunque, non capiterà più in futuro, assicura Sita, “Ho promesso ai Testimoni di Geova che se torneranno ancora a Bologna per il loro raduno, gli daremo un’accoglienza veramente in grande stile, come Bologna sa dare. Spero tengano conto della nostra buona volontà per la prossima volta!”
TANTE SCUSE ANCHE ALL’ASSOCIAZIONE NIPPONICA – Il mea-culpa comunale nei confronti dei Testimoni di Geova, fa il paio con un’altra gaffe dello stesso Comune, quasi contemporanea. In questo secondo caso il Comune si è dimenticato di spegnere i getti d’acqua al centro del laghetto dei giardini Margherita, e così non ha potuto avere luogo la cerimonia delle lanterne che l’Associazione Nipponica di Bologna avrebbe voluto celebrare per ricordare la tragedia di Nagasaki. Gli organizzatori della festa avrebbero voluto liberare decine di lanterne galleggianti, beneaguranti per la pace, ma i getti d’acqua lo hanno impedito. Il Comune da parte sua attribuisce la responsabilità alla ditta privata di Granarolo che avrebbe dovuto provvedere materialmente a spegnere i getti d’acqua (che in realtà hanno la preziosa funzione di “ossigenatori” delle acque stagne del laghetto), ma che pare lo abbia dimenticato. Lo stesso Comune si propone di rimediare con una donazione all’associazione Nipponica che aveva organizzato la manifestazione. Laconico e molto “zen” il commento del regista Claudio Longhi: “Peccato per il tutto il lavoro che era stato fatto. Ma gli inconvenienti talvolta accadono”.
 


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Sylvie St-Jacques
La Presse
(Vienne, Autriche) «Keep on the Watch!» «Wacht Beständig!» «Mantegass Aletta!» «Wacht Bestandig!» «Kitartoan Virrasszatak!»

Le week-end dernier, Vienne était peuplée de 40 000 témoins de Jéhovah en provenance de 18 pays, qui portaient tous un badge incitant le monde à «rester aux aguets».
Prenant congé du porte-à-porte, les témoins s'étaient donné rendez-vous au stade Ernst-Heppel pour trois jours de conférence, de baptêmes, de chants religieux et d'échanges culturels. Ils ont aussi eu droit au récit de l'un des leurs, l'Autrichien Leopold Engleitner, qui, à 104 ans, est l'aîné des survivants de l'Holocauste.

En plein centre du parterre du plus grand stade d'Autriche, une vaste piscine a baptisé quelque 200 pratiquants de cette religion qui réunit 7 millions de fidèles dans le monde. Pour l'occasion, plusieurs témoins de Jéhovah avaient revêtu le costume traditionnel de leur pays. Si bien que, autour du stade Ernst-Heppel, on pouvait voir des Japonaises en kimono converser avec des Africaines en boubou ou des Autrichiens en costume tyrolien.
Nikki Maxwell participait au congrès avec son amie Stefanie Steindohfe, une Allemande de 17 ans aux cheveux rouges. Pour cette jeune Américaine de 18 ans, la foi en Jéhovah (que lui ont transmise ses parents) donne un sens à sa vie et espoir en l'avenir. «Je sais que mon bonheur ne dépend pas des études que je ferai ou d'un emploi payant», a-t-elle déclaré en toute confiance.
Pour les frères Dominik et Simon Krenn et leur cousin Dewin Nu Bbaum, trois Autrichiens dans le début de la vingtaine, faire partie des témoins de Jéhovah est une source de bonheur supérieure à toutes les pratiques immorales proscrites par la religion, comme la pornographie et «toutes les mauvaises choses». «Nous sommes heureux parce que le paradis est à notre porte», a déclaré Dewin Nu Bbaum, un grand jeune homme à l'allure décontractée et au regard caché par d'épais verres fumés.
Nicu Muldovan, Roumain d'une trentaine d'années en complet-cravate, a quant à lui fait l'éloge des idées de pureté et de moralité véhiculées lors de cette rencontre internationale.
Le congrès réunissait entre autres des fidèles du Japon, de Slovaquie, de Hongrie, de Slovénie, de Croatie, des États-Unis et de Finlande.
«Chaque année, nous devons trouver un stade plus grand et améliorer notre logistique», a expliqué Bernd Gsell, porte-parole des témoins de Jéhovah. La tenue du congrès dans ce stade avait donné lieu à une certaine controverse en février dernier, lorsque le groupe irlandais U2 avait annoncé qu'il ne donnerait pas de concert à Vienne parce que le plus grand amphithéâtre d'Autriche était pris.
Le grand thème de ce congrès international a été le péril de la planète. «Les problèmes du monde actuel sont liés à l'égoïsme, à l'ignorance, à la violence et à la brutalité. Dans ce congrès, nous avons essayé de transmettre l'importance de cultiver de bonnes qualités comme la maîtrise de soi, l'amour du prochain et toutes les valeurs chrétiennes», a indiqué à La Presse Bernd Gsell, qui a aussi fait référence à la fameuse «horloge de la fin du monde».
«Nous croyons que d'ici peu, il y aura un changement majeur qui ne sera pas induit par l'homme, mais par une intervention divine. Un gouvernement régi par Jésus remplacera les 200 gouvernements qui existent sur la planète.»
Présents partout sur la planète, les témoins de Jéhovah comptent un million de fidèles aux États-Unis et plus de 600 000 au Mexique. Le mouvement est en croissance en Afrique, où l'on compte plusieurs centaines de milliers de pratiquants, notamment au Nigeria et en Zambie.
 
Irruzioni della polizia e trattamenti disumani in Azerbaijan







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BAKU, Azerbaijan – La polizia ha fatto ancora irruzione su un gruppo di Testimoni di Geova, questa volta nella città di Gakh. Il gruppo era riunito per un incontro religioso nell’abitazione privata della Sig.ra Tarana Khutsishvili, che è al suo ultimo mese di gravidanza e che ha anche altri due bambini. Suo marito, Elguja Khutsishvili, è stato espulso dall’ Azerbaijan il 23 Luglio, 2009.

Nel pomeriggio del 12 Agosto 2009, appena dopo la conclusione dell’incontro, circa nove uomini in uniforme di polizia ed altri quattro in abiti civili, hanno fatto irruzione in casa Khutsishvili, dove 15 persone erano radunate. I fedeli riferiscono come la polizia abbia fatto irruzione all’interno ed abbia annunciato che tutta l’attività dei Testimoni di Geova in Gakh è vietata e poi abbia fatto una perquisizione della casa senza mostrare alcun documento, infine insultando quei presenti ed accusandoli di violare la legge amministrativa. La polizia ha detto che ognuno sarebbe stato multato con 300 Manat (357 $); essi hanno anche minacciato la Sig.ra Khutsishvili di imprigionarla.

Quattro degli uomini ed una donna che erano presenti all’incontro in casa Khutsishvili, furono portati alla stazione di polizia dove furono insultati, interrogati e messi sotto pressione affinché firmassero dei documenti in cui ammettevano di aver violato la legge. Un uomo fu colpito in faccia. Pure due giovani donne, anch’esse Testimoni di Geova, che avevano lasciato la casa Khutsishvili prima che arrivasse la polizia, furono trattenute alla stazione di polizia e non gli fu permesso di parlare con nessuno. Dopo alcune ore di detenzione, i poliziotti dissero alle due donne che dovevano pagare una multa di 500 Manat (595 $). Tutte sei le persone furono finalmente rilasciate in quella tarda notte. Non si sa se le autorità esigeranno davvero che essi paghino multe anomale.

L’Azerbaijan, una nazione di 8,5 milioni di abitanti, è una firmataria della Convenzione per la Salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali. I Testimoni di Geova hanno diritto alla tutela della libertà di religione secondo gli Articoli 9, 10 ed 11 della Convenzione. Gli 850 Testimoni di Geova, sforzandosi di adorare pacificamente e di essere membri produttivi delle comunità in cui vivono, sperano che il governo dell’ Azerbaijan rispetterà il proprio obbligo di garantire la libertà di culto.
 
Niegan tratamiento médico

LA HABANA, Cuba, 19 de agosto (Lamasiel Gutiérrez, Isla Press / www.cubanet.org) - Médicos del hospital Fructuoso Rodríguez, en la capital, se negaron a inyectar eritroproyectina (medicamento de acción rápida para incrementar los glóbulos rojos) a Cilia Padrón, anciana de 89 años que no permite que le realicen transfusiones de sangre debido a su condición de Testigo de Jehová.

La hija de la señora Padrón, Ada Ávalos, calificó la negativa de los médicos como falta de ética y poco humanitaria. La anciana fue ingresada en el hospital ortopédico después de la caída que sufrió y que le provocó la fractura de la cadera.
“La geriatra me dijo en tono burlón –puntualizó la señora Ávalos- que no llorara y le pidiera a mi Dios que salve a mi madre, porque solamente la sangre sustituye la sangre. El médico se negó a enyesar a mi mama alegando que la fractura sanaría sola, sin importarle los dolores agudos que tenia”.

Cilia Padrón fue dada de alta dos días después, en los que estuvo sin tratamiento adecuado, durmiendo sobre un colchón con manchas de orine de pacientes anteriores, y por más que la familia pidió el cambio, el colchón no fue sustituido.



Negano un trattamento medico







L'Avana, Cuba, 19 agosto - Medici dell'ospedale Fructuoso Rodríguez, nella capitale, si sono rifiutati di somministrare eritropoietina (farmaco ad azione rapida per incrementare i globuli rossi) a Cilia Padrón, un'anziana di 89 anni che rifiuta trasfusioni di sangue per la sua fede di testimone di Geova.

La figlia della signora Padrón, Ada Ávalos, ha qualificato il rifiuto dei medici come privo di etica e poco umanitario. L'anziana venne ricoverata nell'ospedale ortopedico dopo aver subito una caduta che causò la frattura dell'anca.

"La geriatra, mi disse in tono beffardo" ha puntualizzato la signora Ávalos "di non piangere e di chiedere al mio Dio che salvasse mia madre, perché solo il sangue sostituisce il sangue. Il medico si rifiutò di ingessare mia mamma adducendo che la frattura si sarebbe sanata da sola, ignorando i dolori lancinanti che soffriva".

Cilia Padrón fu dimessa due giorni dopo, nei quali non ricevette terapia adeguata, dormendo su un materasso con macchie di urina di un paziente precedente, e per quanto la famiglia ne chiese il cambio, il materasso non fu sostituito.
 
Chirurgia a cuore battente senza trasfusioni di sangue al Wockhardt Hospital







Un complicato intervento di chirurgia a cuore battente è stato realizzato, dal team cardiologico del Wockhardt Hospital di Mumbai, senza l’impiego di trasfusioni di sangue su un paziente di 59 anni. Quest’ultimo soffriva di una disfunzione all’arteria coronaria, che riduceva la capacità di pompaggio del cuore al 20%. In più soffriva di diabete di tipo 2 ed era sottopeso. Il valore della sua emoglobina era uno scoraggiante 8.5, contro il livello standard di 13-15.

“Il paziente necessitava una procedura di CABG (Coronary Artery Bypass Graft, ovvero l’innesto di bypass aortocoronarico), per aumentare la capacità di pompaggio del cuore”, spega il dott. Ajay Chaughule, chirurgo cardiovascolare del Wockhardt Hospital, che ha eseguito l’intervento con il suo team.

Essendo un testimone di Geova, il paziente era contrario alle trasfusioni di sangue, e non era nemmeno in condizione di usare sangue autologo. Così l’altra opzione suggeritagli dai medici è stata quella del recupero intraoperatorio. Con questa procedura il sangue perso durante l’operazione può essere aspirato e filtrato, per estrarne i globuli rossi da reinfondere successivamente. Ma i costi di questa procedura non erano sostenibili dal paziente.

L’altra migliore alternativa era quella di somministrare al paziente degli agenti terapeutici specifici per alzare l’emoglobina e la qualità del sangue in generale. Dice il dott. Chaugle: “Abbiamo messo il paziente sotto agenti ematinici per circa un mese, e i risultati sono stati abbastanza incoraggianti, con il suo valore di emoglobina che è passato da 8.5 a 11”. Con questi valori incoraggianti i medici hanno potuto eseguire l’operazione di tre ore. Il paziente è stato dimesso dopo tre giorni dall’operazione. “Interventi simili sui testimoni di Geova sono già stati eseguiti in passato, ma erano le complicazioni ed i rischi associati a questo paziente a rendere il suo un caso raro”, ha detto il dott. Chaughule.





fonte
 
Obiettori di coscienza: Repubblica dell’Armenia (agosto 2009)







Attualmente, ci sono 74 Testimoni di Geova che sono in prigione per il rifiuto, in base alla loro coscienza, di prestare servizio militare per motivi religiosi. Tutti questi sono stati processati e condannati e nessuno è stato rinviato a giudizio ed è in attesa del processo. I nomi, le date degli imprigionamenti, i motivi (ai sensi del codice penale*), la durata della pena e gli attuali luoghi di detenzione sono i seguenti:

Settantaquattro testimoni di Geova sono stati processati e condannati:

NomeData di imprigionamentoMotivi/SentenzaLuogo di detenzione Vahe Mejlumyan 6 settembre 2006 § 327 I, 36 mesi Istituto Penale di Erebuni Nikolay Gasparyan 25 settembre 2006 § 327 I, 36 mesi Istituto Penale di Erebuni Yerem Hovhannisyan 10 gennaio 2007 § 327 I, 36 mesi Istituto Penale di Artik Sayad Tovmasyan 10 gennaio 2007 § 327 I, 36 mesi Istituto Penale di Artik Karapet Barseghyan 7 febbraio 2007 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Aram Yelchyan 13 febbraio 2007 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Artik Senik Harutyunyan 15 febbraio 2007 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Armen Zurabyan 27 febbraio 2007 § 327 I, 36 mesi Istituto Penale di Erebuni Gevorg Hovsepyan 3 marzo 2007 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Karen Safaryan 15 marzo 2007 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Vahan Babayan 16 marzo 2007 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Kajik Harutyunyan 18 marzo 2007 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Gevorg Karapetyan 5 aprile 2007 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Artik Armen Kirakosyan 18 aprile 2007 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Artik Nshan Gevorgyan 17 luglio 2007 § 327 I, 36 mesi Istituto Penale di Erebuni David Aroyan 3 agosto 2007 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Edgar Hakobyan 7 agosto 2007 §327 I, 24 mesi Istituto Penale di Erebuni Andranik Aghekyan 8 agosto 2007 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Ashot Qaryan 9 agosto 2007 §327 I, 26 mesi Istituto Penale di Erebuni Hayk Madatyan 11 agosto 2007 §327 I, 36 mesi Istituto Penale di Erebuni Zora Melkonyan 13 agosto 2007 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Artik Arman Ayvazyan 14 agosto 2007 §327 I, 24 mesi Istituto Penale di Erebuni Henrik Ghazaryan 23 agosto 2007 §327 I, 24 mesi Istituto Penale di Erebuni Levon Azizyan 23 agosto 2007 §327 I, 24 mesi Istituto Penale di Erebuni Argam Vardanyan 29 agosto 2007 §327 I, 24 mesi Istituto Penale di Erebuni Gor Kirakosyan 21 settembre 2007 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Mkrtich Smbatyan 26 settembre 2007 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Stepan Hovakimyan 26 settembre 2007 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Babken Shahinyan 5 dicembre 2007 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Roman Hovhannisyan 17 dicembre 2007 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Artik Garik Gevorgyan 25 dicembre 2007 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Samson Indzigulyan 25 dicembre 2007 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Harutyun Vardazaryan 9 gennaio 2008 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Hrayr Mkrtchyan 14 gennaio 2008 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Hovhannes Arakelyan 18 gennaio 2008 §327 I, 24 mesi Istituto Penale di Erebuni Hovhannes Gogdjyan 30 gennaio 2008 §327 I, 24 mesi Istituto Penale di Nubarashen Araz Arshakyan 5 febbraio 2008 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Armen Mardoyan 5 febbraio 2008 §327 I, 30 mesi Istituto Penale di Artik Hamayak Eminyan 6 febbraio 2008 § 327 I, 27 mesi Istituto Penale di Artik Davit Petrosyan 7 febbraio 2008 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Martun Hovsepyan 7 febbraio 2008 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Zirayr Karyan 6 marzo 2008 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Arman Kareyan 7 marzo 2008 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Ashot Simonyan 12 marzo 2008 § 327 I, 36 mesi Istituto Penale di Artik Hovhannes Stepanyan 31 marzo 2008 § 327 I, 24 mesi Istituto Penale di Erebuni Karo Aleksanyan 4 aprile 2008 § 327 I, 24 mesi Istituto Penale di Erebuni Vahe Ananyan 8 aprile 2008 § 327 I, 24 mesi Istituto Penale di Erebuni Karen Voskanyan11 aprile 2008 § 327 I, 30 mesi Istituto Penale di Erebuni Vahram Baghramyan3 giugno 2008§ 327 I, 30 mesiIstituto Penale di Erebuni Alik Balayan14 giugno 2008§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di Erebuni Mkhitar Sargsyan17 luglio 2008§ 327 I, 36 mesiIstituto Penale di Erebuni Tigran Melikyan30 luglio 2008§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di Erebuni Shahen Asatryan31 luglio 2008§ 327 I, 36 mesiIstituto Penale di Artik Gevorg Danughyan8 agosto 2008§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di Erebuni Gor Petrosyan15 agosto 2008§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di Erebuni Mher Barseghyan25 agosto 2008§ 327 I, 30 mesiIstituto Penale di Erebuni Vardan Kasemyan2 settembre 2008§ 327 I, 36 mesiIstituto Penale di Erebuni Garegin Gogjyan13 settembre 2008§ 327 I, 26 mesiIstituto Penale di Erebuni Armen Martirosyan2 ottobre 2008§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di Erebuni Gagik Shakaryan6 ottobre 2008§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di Erebuni Grisha Ohanjanyan13 ottobre 2008§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di ErebuniDavid Parsadanyan22 gennaio 2009§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di NubarashenSamvel Shkoyan22 gennaio 2009§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di ArtikDavid Mnatsakanyan2 febbraio 2009§ 327 I, 30 mesiIstituto Penale di NubarashenVigen Sargsyan15 febbraio 2009§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di NubarashenLevon Bashberukyan18 marzo 2009§ 327 I, 26 mesiIstituto Penale di NubarashenNver Nazaryan24 marzo 2009§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di ErebuniTatul Arsenyan20 aprile 2009§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di NubarashenVladimir Sargsyan21 aprile 2009§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di NubarashenHovsep Mutafyan12 maggio 2009§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di NubarashenMher Hayrapetyan18 maggio 2009§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di VanadzorHarutyun Gagyan28 maggio 2009§ 327 I, 30 mesiIstituto Penale di NubarashenHayk Avagyan18 giugno 2009§ 327 I, 24 mesiIstituto Penale di NubarashenGor Aslanyan27 giugno 2009§ 327 I, 30 mesiIstituto Penale di Nubarashen


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* L’Articolo 327 I dichiara: La diserzione dal rispondere alla chiamata per il servizio militare o alternativo, dallo svolgere gli esercizi di addestramento o dalla mobilitazione, senza alcun ordine definito dalla Legge della Repubblica Armena come motivo per l’esenzione, è punita con l’arresto per un termine massimo di due mesi, o l’imprigionamento per un termine massimo di tre anni (modificato il 16.12.2005).





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